Giornata fiorentina del Papa: partita l'allerta

Potenziato il servizio ferroviario per il V Convegno ecclesiale nazionale il 10 novembre. In campo oltre mille volontari delle Misericordie e 250 di Anpas Toscana. Alla Basilica della Santissima Annunziata è possibile farsi un selfie con Francesco I. Un frammento di Marte in dono al Pontefice. Domenica in Auditorium della Regione il convegno coi rappresentanti delle maggiori religioni per dialogare sul tema “L’amore per la natura”. Una mostra fotografica e un libro rendono omaggio all’Opera di Santa Maria del Fiore e alle sue maestranze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2015 16:57
Giornata fiorentina del Papa: partita l'allerta

Informare su quali strade ci saranno divieti di sosta e di transito, indicare ai cittadini i parcheggi straordinari per la sosta individuati dal Comune, ed aggiornare sulle modifiche alla viabilità previste per la visita di Papa Francesco a Firenze. E’ questo l’obiettivo che ha portato il Comune di Firenze ad attivare l’Alert System per dare tutte le informazioni necessarie per il 10 novembre prossimo. Data la particolarità e la complessità delle variazioni stradali, a partire da domani partiranno 9 chiamate alert diverse mirate ai residenti delle zone interessate dalle modifiche.

In pratica saranno messaggi confezionati ad hoc e mirati ad informare dei cambiamenti alla viabilità e alla sosta relativi al quartiere di residenza del destinatario del messaggio e ai parcheggi straordinari individuati dal Comune. Oggi invece partirà per tutti i cittadini iscritti all’alert system il messaggio del sindaco. Attualmente, grazie a questo sistema, il Comune è in grado di raggiungere oltre 70 mila famiglie. Chi non è ancora iscritto al sistema Alert System e desidera farlo per ricevere gratuitamente gli avvisi più importanti della città (come quelli che vengono inviati per le emergenze) può farlo in qualsiasi momento dalla pagina web.

Nella sezione menu di questo sito basta cliccare Alert System e inserire i dati per attivare il servizio. Può essere inoltre scaricata la App gratuita ‘AlertSystem’ dagli store, oppure digitando il numero verde gratuito 800180028 si riceve un sms con il link per poter visualizzare il contenuto della App sul normale browser del cellulare che permette di rendere interattivi anche i cellulari di prima generazione. L’attivazione dell’Alert System si aggiunge a tutte le altre comunicazioni per i cittadini disponibili sulla rete civica del Comune oltre ai comunicati stampa, l’aggiornamento costante dei social del Comune (twitter @comunefi e facebook Città di Firenze), i volantinaggi e le informazioni date tramite giornali, siti e tv. Inoltre per domani, domenica 8 novembre, è stata predisposta l'apertura straordinaria del servizio di Contact Center 055055 dalle 8 alle 20.

In occasione della visita in città di Papa Francesco, a Prato il sindaco Matteo Biffoni ha firmato un'ordinanza che prevede, per ragioni di ordine e di sicurezza pubblica, la chiusura di molte strutture scolastiche.

Trentasei treni aggiuntivi e più posti a sedere, partenze scaglionate e percorsi differenziati nelle stazioni ferroviarie fiorentine, assistenza potenziata per i passeggeri. Sono solo alcuni degli elementi previsti dal piano straordinario messo in campo da Trenitalia Regionale, grazie al sostegno della Regione Toscana, in occasione della giornata fiorentina di Papa Francesco. In dettaglio treni regionali straordinari saranno 36 di cui: 12 servizi navetta fra Firenze Castello e Firenze Campo Marte con fermate intermedie a Rifredi e Statuto, 22 corse aggiuntive da Firenze Santa Maria Novella per Firenze Campo Marte, due ulteriori collegamenti mattutini da Pistoia per Firenze Santa Maria Novella e più posti su tutte le linee regionali, in particolare sui treni pomeridiani con destinazione Mugello, Pontassieve ed il Valdarno.

In considerazione dei flussi straordinari di viaggiatori attesi in quella giornata, nel pomeriggio non sarà possibile assicurare la contemporanea ripartenza di tutti i passeggeri dalle stazioni di Firenze Campo Marte e da quelle del nodo fiorentino. Per questo l’accesso ai treni da parte dei pellegrini e degli altri viaggiatori avverrà in modo scaglionato. In particolare, in corrispondenza della rampa di accesso lato Campo D’Arrigo saranno creati due percorsi: uno per i viaggiatori diretti verso Firenze Santa Maria Novella/Firenze Rifredi ed uno verso Valdisieve/Valdarno/Arezzo. A partire dalle 16.30 inoltre l’utilizzo della passerella pedonale in ferro della stazione di Firenze Campo Marte sarà consentito solo alle persone dirette ai treni e già in possesso di biglietto.

Per chi dalla stadio Franchi vorrà raggiungere via Mannelli (o viceversa) saranno indicati percorsi alternativi. I viaggiatori diretti nel Mugello via Vaglia verranno indirizzati (raggiungendola a piedi) verso la fermata di Firenze San Marco Vecchio, distante circa 1,5 chilometri dallo stadio. Infine, per motivi di sicurezza, la fermata de Le Cure sarà chiusa al servizio viaggiatori dalle 17 ed i treni programmati su questa stazione faranno fermata a Firenze San Marco Vecchio. Trenitalia avvisa che durante tutta la giornata potranno verificarsi allungamenti dei tempi di viaggio per i treni in partenza o in transito nel Nodo di Firenze, per possibili soste prolungate nelle stazioni al fine di consentire la salita e la discesa di tutti i passeggeri. Per assistere i viaggiatori, personale di Trenitalia, Rete Ferroviaria Italiana, Protezione Aziendale e Protezione Civile sarà presente per l’intera giornata nelle stazioni di Firenze Campo Marte e Santa Maria Novella e, nei momenti di più intenso traffico, anche in quelle di Prato Borgonuovo, Prato Centrale, Borgo San Lorenzo, Firenze San Marco Vecchio e Le Cure. Trenitalia ricorda che è consentito salire a bordo dei treni solo se muniti di biglietto e consiglia di provvedere in anticipo all’acquisto anche per il ritorno. Oltre agli sportelli delle biglietterie, i titoli di viaggio possono essere acquistati anche alle emettitrici self service, on line, con la APP Pronto Treno e nei numerosi rivenditori aderenti ai capillari circuiti Lottomatica, Sisal e SIR (Tabaccai).

Saranno più di mille i volontari delle Misericordie mobilitati per consentire a persone diversamente abili e ai loro accompagnatori di assistere all’incontro con Papa Francesco a Prato, alla Messa allo stadio Franchi di Firenze e per garantire l’assistenza sanitaria durante l’evento. “La diocesi di Firenze – dice il Presidente della Federazione delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi - ha chiesto, per il tramite della Misericordia di Firenze, alle nostre associazioni di occuparsi deltrasporto e dell'assistenza delle persone diversamente abili che parteciperanno alla Santa Messa di Firenze.

E noi, come è nostra tradizione, abbiamo risposto ‘eccoci’. Una risposta stavolta particolarmente gioiosa, perché saremo parte di una grande giornata per Firenze, Prato e per la Toscana tutta, accanto a Papa Francesco, che ci ha fatto l’immenso dono di indire un Anno Santo dedicato a quella Misericordia divina a cui le nostre associazioni da secoli si ispirano.” I numeri dell’impegno sono via via cresciuti negli ultimi giorni e al momento si stima che saranno circa 600 i confratelli delle Misericordie impegnati per consentire a persone diversamente abili di partecipare alla Messa del Papa: andranno la mattina a prenderli a casa, grazie a circa 300 mezzi sociali adibiti al trasporto disabili con carrozzina, e li accompagneranno allo stadio, dove altri 100 confratelli, insieme ai volontari di Unitalsi, si prenderanno cura di loro durante l’attesa e la Messa.

Per accompagnare i disabili che possono camminare verranno utilizzati anche tre pullman. Altri 250 volontari delle Misericordie saranno impegnati invece dentro e fuori dallo stadio, in supporto al 118, nelservizio di emergenza sanitaria. All’esterno del Franchi sarà presente anche il camper che ospita la Sala Operativa Mobile della Federazione regionale delle Misericordie, che garantirà il coordinamento e il supporto logistico ai volontari. I pasti per tutti i volontari (ma anche per 100 della Croce Rossa) saranno forniti grazie alla cucina da campo della Misericordia di Rapolano (Siena), una struttura all’avanguardia, inaugurata nel maggio scorso, che consentirà anche di distribuire a disabili presenti e a tutti i volontari in azione bevande calde e snack. Misericordie mobilitate anche a Prato, con circa 200 volontari, per l’incontro mattutino con Papa Francesco.

Anche i volontari delle Pubbliche Assistenze Toscane, mobilitati per la visita di Papa Francesco. Un supporto logistico, sanitario e di presidio nei punti caldi di afflusso dei fedeli, coordinato e richiesto dalle istituzioni. “Abbiamo dato la nostra disponibilità – ha detto il responsabile della protezione civile di Anpas Toscana, Andrea Lavecchia – e partecipiamo con quasi duecentocinquanta volontari tra Firenze e Prato che sono i due comuni nei quali fisicamente si terrà la visita papale.

Un grande ringraziamento va fatto ai nostri coordinatori di zona, a chi ha organizzato e gestito questa mobilitazione, e a tutti i nostri volontari che si sono prestati con entusiasmo”. Tutte le squadre saranno impegnate per presidio ai varchi pedonali o carrabili, a Firenze anche per presidio passerelle pedonali e stazioni. Vediamo le associazioni. Su Firenze hanno detto sì all'appello di Anpas Toscana i volontari di: Tlc, Humanitas Firenze Nord, Fratellanze Popolari Caldine e Peretola, Fratellanza Militare, Humanitas Scandicci, Pa Tavarnuzze e Signa, Croce Azzurra di Pontassieve e Reggello, Humanitas Firenze, Pa Campi Bisenzio e Marradi.

Pubbliche Assistenze riunite di Empoli, Pa Fucecchio e Montespertoli. Anche a Prato l'impegno di Anpas è notevole. Alla fine saranno mobilitati 130 volontari circa che arriveranno dalla PA L'Avvenire, dalla Croce d'Oro, e da altre zone della toscana, Elba, Massa, Lucca. Ambulanze, mezzi per la logistica il punto medico avanzato al completo più i mezzi delle associazioni che arrivano da fuori provincia.

La via per costruire una società migliore passa anche attraverso il dialogo tra le religioni. E domenica 8 novembre il Consiglio regionale ospiterà i rappresentati delle maggiori confessioni religiose per dialogare, appunto, con la lettera enciclica di Papa Francesco, Laudato si’, sul tema riassunto nel titolo “L’amore per la natura”. Un appuntamento “di alto profilo”, dice subito Eugenio Giani, che con il suo intervento aprirà i lavori del convegno declinato “nell’ecologia integrale” della lettera enciclica del santo Padre.

L’evento, organizzato da “i Ricostruttori” e dalla stessa assemblea legislativa toscana, si colloca “A due giorni dalla visita di Papa Francesco a Firenze e Prato”, continua il presidente. E il fatto che il Consiglio ospiti un convegno così importante “è un simbolo della vocazione della Toscana verso il dialogo che, partendo dalle religioni e cioè dalla spiritualità umana, può rendere gli uomini più uniti nella diversità, in una convivenza che può far crescere l’umanità”. Anima, e promotrice dell’iniziativa, la consigliera regionale, Ilaria Bugetti.

Il convegno, spiega, raccoglie “una grande sfida”, perché “mettere insieme così tanti personaggi di tante religioni, carismatici e importanti è un messaggio universale”, ed è “un dialogo che nella storia è sempre stato difficile”. La sfida, dunque, è cominciare a lavorare sull’enciclica del Papa, “ed è importante che se ne parli nelle istituzioni”, è importante che i politici siano impegnati a “lavorare per gli interessi veri dei cittadini”. E poi, “con il dialogo si possono vincere le battaglie, senza non si può costruire niente”. Accanto allo sguardo della politica quello religioso de ‘i Ricostruttori’, protagonisti dell’organizzazione specifica dell’appuntamento.

A rappresentarli in conferenza stampa il sacerdote Matteo Pedrini. A lui il compito di illustrare alcune delle peculiarità dell’enciclica di Papa Francesco –, “il messaggio di un capo religioso che può avere un afflato universale”, “coinvolgere le religioni con un loro contributo specifico” – come pure la logica del “dialogo”, rivoluzionaria e non da oggi, per “abbattere gli steccati e costruire una società migliore”. È la logica che anima i Ricostruttori, spiega il sacerdote che presenta i religiosi attesi in nell’Auditorium di palazzo Panciatichi dalle 9 e fino alle 13 di domenica mattina: Svamini Hamsananda Giri (Unione Induista Italiana), Losan Gompo Longo (Unione Buddista Italiana), Beniamino Santarlasci (Comunità Ebraica Fiorentina), Guidalberto Bormolini (Sacerdote e mocano cristiano), Hamdan Al-Zeqrim (Comunità islamica di Firenze). La mattinata di lavori sarà aperta dall’intervento di Eugenio Giani, seguito dal presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi.

L’incontro, moderato dalla consigliera Ilaria Bugetti, avrà un conclusione poetica con “Un amore cosmico, i più bei versi d’amore per la natura tratti dalle grandi religioni”, performance dell’attrice teatrale Elisabetta Salvadori accompagnata dal violino di Matteo Caramelli.

È stato restaurato da Paolo Penko il calice per la liturgia che il Papa Francesco presiederà durante la sua visita a Firenze. Si tratta di un calice del 1700 appartenuto all’arcivescovo di Firenze Leone Strozzi. Il Maestro Orafo è stato chiamato a curare molti dei dettagli della celebrazione: ha restaurato anche il turibolo e la navicella dei primi del 1600 che saranno visibili durante la Santa Messa e ha disegnato le 600 pissidi per le ostie che saranno usate per la distribuzione della Comunione, realizzate in maiolica da un gruppo artigiani di Montelupo coordinati da Marco Bitossi. Sempre per l’arrivo del Pontefice, Paolo Penko ha creato la Croce di San Giovanni che sarà posta davanti all’altare: si tratta di una croce in bronzo realizzata con l’antica tecnica della fusione a cera persa.

L’opera, legata da un nastro in argento brunito, trae ispirazione dalla croce di San Giovanni Battista rappresentata in una tavola ad olio del 1525 di Andrea del Sarto. La Bottega d’Arte Maselli, con il quale il Maestro Penko collabora da tempo, ha realizzato la base in legno di noce toscano per una croce in rame dorato del 1300 che verrà posta sopra l’altare. Tornita a mano, questa base è stata carteggiata e successivamente finita a gomma lacca e cera.

Per dare un ulteriore tocco di lucentezza è stata infine brunita con pietre d’agata. Il disegno è stato realizzato da Tommaso Maselli (il figlio di 15 anni che frequenta il liceo artistico di Porta Romana). Porta la firma di Paolo Penko anche il Calice eucaristico per i concelebranti del Santo Padre. Realizzata in quaranta esemplari, su disegno e modello esclusivi del Maestro Orafo, l’opera è in bronzo argentato e dorato e il nodo, al centro, è formato da una sfera in maiolica color blu lapislazzuli.

Sulla base è riportata una croce lavorata con la tecnica del “penkato”, messa a punto proprio dal maestro orafo: una rivisitazione moderna di tre tecniche antiche, che si avvalgono dell’uso della fresa diamantata, del cesello e dell’incisione a bulino. Grazie a queste, il maestro sviluppa in “tridimensione” l’effetto dell’incisione che si otterrebbe se applicasse la classica tecnica fiorentina del setato. Il nome “Penkato” nasce, appunto, dall’unione fra il suo cognome e il bugnato caratteristico dei palazzi fiorentini. Infine, l’Evangeliario Solenne della Chiesa Fiorentina, del quale una copia esatta è stata donata a Papa Francesco dalla Diocesi di Firenze, è stato realizzato da Paolo Penko per la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e verrà utilizzato durante la Santa Messa.

L’opera che rappresenta, sul fronte Gesù Cristo, ispirato all’affresco “La Trasfigurazione” del Beato Angelico, e sul retro i quattro Evangelisti ispirati a quelli rappresentati dal Donatello, è realizzata in argento cesellata e incisa a bulino e poggia sopra una base in legno di cipresso, con lumeggiature in oro 24 carati, realizzata dal Maestro Gabriele Maselli. L’Evangeliario è stato stampato dalla casa editrice “Mandragora”.

La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha affidato allo storico marchio fiorentino, Guido Guidi ricevimenti, il compito di mettere a tavola tutti i 2.300 convegnisti che tassativamente dovranno pranzare in 1 ora al massimo per riprendere celermente i lavori. Sono stati pensati dalla Guido Guidi 4 menù particolari al fine di trasformare il momento del pasto in una significativa occasione di condivisione e di comunione, non superficiale, utilizzando il "tesoro" e la vera "ricchezza" dei nostri piatti toscani in un incontro che si trasformi anche - nello stare assieme attorno ad una tavola imbandita, conoscendo e approfondendo nuove conoscenze di persone che portano a Firenze il loro essere credenti e fedeli di un territorio specifico – in testimonianza della bellezza di essere Chiesa. Tra i primi si segnalano i piatti “poveri”, ma sani, della cucina toscana, quali la Pappa al Pomodoro, la Ribollita all’olio extra vergine d’Oliva, Farro della Garfagnana tiepida con verdure brasate, risotto con carciofi empolesi e pecorino di fossa, gnocchetto con verdure di stagione, saccottino ripieno di ricotta con spinaci e parmigiano. Tra i secondi: Peposo dell’Impruneta servito in cocci di terracotta, trippa, bocconcino di manzo alla Medici, brasato al vino rosso con purea di patate e spinaci, pomodoro fresco e pecorino di Pienza, stracotto di manzo con salsa al vino rosso del Chianti con fagioli all’olio extra vergine del Chianti e patate prezzemolate, mezzo pacchero al pecorino DOP e petali croccanti di prosciutto. Contorni: fantasie di insalata degli orti fiorentini, formaggi toscani e salumi. Non sono da meno i dolci, tutti particolari: zuccotto alla fiorentina con vin santo del Chianti Classico, mimosa con crema al passito dell’Isola d Elba, fantasie di dolci di tradizione toscana, biscotti di frolla all’olio extra vergine oliva. Coronano il tutto: assaggi di pane di tradizione casalinga, schiacciata all’olio extra vergine d’oliva, frutta fresca di stagione. Per i 4 menù che saranno messi in campo dalla Guido Guidi, userà esclusivamente i prodotti dei nostri contadini locali, praticamente a km.

zero, dando un contributo alla sensibilizzazione di tutti verso il rispetto dell'ambiente. L’olio sarà l’olio della diocesi di Firenze, prodotto direttamente dall’Istituto Sostentamento del Clero sulle colline fiorentine.

Opera viva è il titolo della mostra fotografica che, dal 7 novembre all’8 dicembre 2015, si terrà nel nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, negli spazi dedicati alle esposizioni temporanee. E’ anche il titolo del libro che sarà donato a Papa Francesco nel giorno della sua visita a Firenze e il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza all’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. La mostra rende omaggio all’Opera di Santa Maria del Fiore e alle sue maestranze attraverso 96 ritratti, in grande formato bianco e nero, del fotografo Michele Pecchioli.

Per la prima volta il pubblico potrà conoscere i volti e le storie delle persone impegnate nella straordinaria azione collegiale di conservazione del patrimonio artistico e culturale della Cattedrale di Firenze. Artisti, restauratori, ma anche impiegati e custodi danno vita a una commovente galleria di ritratti che il fotografo ha voluto realizzare là dove ognuno presta fisicamente la sua opera intellettiva o manuale. Il risultato è una raccolta unica e varia, capace di testimoniare, attraverso il racconto di episodi minimi di vita vissuta, l’immensa avventura di cui tutti sono parte.

Completa la mostra un emozionante video con le immagini delle interviste realizzate agli uomini e alle donne dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Il titolo Opera Viva nasce per analogia con il mondo della nautica di cui Pecchioli è appassionato, dove l’espressione indica la carena, vale a dire la parte dello scafo che si trova al di sotto della linea di galleggiamento. “La carena – spiega l’autore – è detta anche “opera viva” perché col proprio volume genera spinte continue verso l’alto in proporzione all’acqua che sposta durante la navigazione.

Non si vede, nascosta com’è sotto la superficie dell’acqua, ma è forse la parte più importante dell’imbarcazione, ciò che ne determina l’equilibrio e la velocità. L’Opera di Santa Maria del Fiore svolge una funzione del tutto simile. Ammiriamo la Cattedrale, il Campanile di Giotto, il Battistero, il Museo e i capolavori che vi sono conservati, ma è l’Opera a garantire l’integrità di questo tesoro, sono gli uomini e le donne che ogni giorno, da oltre settecento anni, prestano le loro mani e il loro intelletto affinché anche le nuove generazioni possano goderne.

La mente trascura ciò che l’occhio non coglie, ma è l’”opera vivaaimprimere la spinta e a dettare l’andatura”. Il Libro Opera Viva è edito da Mandragora.

Nell’atrio della Basilica l’Associazione Firenze Promuove, dove l’Associazione da una settimana sta esponendo la mostra ufficiale per il 50° dell’Alluvione, ha posto un gigantografia, a grandezza naturale, di Papa Francesco per dare modo ai tanti fiorenti che vogliono farsi un selfie con Papa Francesco di poterlo fare. Abbiamo voluto pensare – dice il Presidente di Firenze Promuove, Giornalista Franco Mariani – ad un modo carino per dare ai fiorentini la possibilità di ‘avere’ un selfie con Papa Francesco, visto che non credo poi che alla fine di martedì prossimo, quando il Papa ritornerà in Vaticano, saranno molti i fiorentini che avranno avuto questa possibilità; ma è anche un modo, a nostro avviso simpatico, per dare l’opportunità ai fiorentini, che potranno postarsi il selfie sui rispettivi profili sui vari social network, per salutare l’arrivo di Papa Francesco a Firenze”. Farsi il selfie non costa niente, è gratuito, basta solo firmare il registro dei visitatori della mostra. E’ possibile farsi il selfie dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, tutti i giorni, fino al 15 novembre.

Un frammento di meteorite marziana, un piccolo lembo della superficie di un altro pianeta del Sistema Solare, sarà offerto dal Museo di Scienze Planetarie di Prato, attraverso la Città, a Papa Francesco. In occasione della visita del Pontefice a Prato, il prossimo 10 novembre, questo simbolo della ricerca scientifica e astronomica verrà donato a Francesco per destinarlo alla Specola Vaticana, osservatorio astronomico dello Stato Vaticano, gestito dai padri gesuiti. Un omaggio che il Museo di scienze planetarie fa in nome della comunità scientifica e in particolare di quella astronomica.

Quanto meno per quella parte di scienziati, molti a dire il vero, che credono che questo gesto possa avere un alto valore simbolico nell’avvicinamento di due magisteri, fede e scienza, che per quanto non sovrapponibili, esplorano bellezza e misteri dell’Universo con finalità diverse e non necessariamente in contrasto tra loro. La proposta di regalare al Santo Padre una meteorite marziana è stata accolta favorevolmente sia dalla Curia di Prato che dalla Specola Vaticana, antico centro di ricerca della Santa Sede in cui sono raccolti i campioni della loro collezione di meteoriti e presso la quale viene sviluppata ricerca scientifica astronomica di alto livello.

Ricordiamo a tal proposito che la Santa Sede, da molti decenni, ha addirittura finanziato la ricerca scientifica astronomica facendo costruire in Arizona uno dei maggiori telescopi esistenti. “Siamo lieti della proposta del Museo di Scienze Planetarie di donare una meteorite proveniente da Marte al Santo Padre, in onore della Sua visita a Prato – ha scritto alla Curia pratese padre Guy Joseph Consolmagno, direttore della Specola Vaticana -.

Questo dono rappresenta la stima dell'intera comunità di astronomi italiani. Questo pezzo di un altro pianeta, ora caduto sulla Terra, ci ricorda che Dio ha creato i cieli, è venuto sulla Terra ed abita in mezzo a noi”. Un dono che porta con sé un alto significato storico filosofico e scientifico: è una meteorite marziana, un frammento, cioè, della superficie del Pianeta Rosso che milioni e milioni di anni fa è stato scagliato nello spazio dall'impatto di un asteroide sulla sua superficie desertica. Dopo aver vagato nello spazio per un lungo tempo, è caduto sulla Terra (nel deserto del Sahara) ed è stato raccolto e studiato dalla comunità scientifica proprio a Prato. L'importanza del dono è legata al fatto che mai prima di oggi a un Papa è stato offerto un frammento di un altro pianeta, e mai come oggi tale frammento riveste un significato così importante, visto che sulla superficie di Marte sono state trovate recentemente le prove definitive della presenza di acqua, con implicazioni importantissime sulla presenza di vita extraterrestre.

“Nel sentimento della Chiesa c’è questo amore per la scienza perché nella scienza si leggono la grandezza di Dio e la grandezza dell’uomo – ha sottolineato Monsignor Nedo Mannucci, vicario generale della Diocesi di Prato -. Questo dono simboleggia anche il legame fra la Chiesa di Prato e la scienza che trova la sua origine nell’attività dei padri francescani di San Domenico: nel momento in cui i frati hanno lasciato il loro impegno, la loro eredità è stata raccolta dalla Pro Verbo e poi dal Museo di Scienze Planetarie”. Quella che verrà offerta a Papa Francesco, è una vera e propria fetta rocciosa di 4,56 g di Shergottite, uno dei tipi di meteoriti marziane esistenti che si differenziano per la composizione chimica e per i minerali contenuti. Il nome ufficiale e internazionale del campione è NWA 7387 (North West Africa 7387) e il numero di catalogo nella collezione del Museo di Scienze Planetarie è MSP 5203.

Sotto questo numero è conservato l'olotipo, cioè la massa rocciosa di circa 20 grammi utilizzata per la classificazione di questo frammento di Marte. Questa massa è suddivisa in tre differenti campioni e, di questi, una fetta sottile ma molto bella (classificata come MSP 5203/3) è quella che doneremo al Santo Padre. “Crediamo che questo dono potrà davvero rivestire un significato simbolico straordinario e valorizza un aspetto della nostra città poco conosciuto: Prato è un punto di riferimento per la ricerca scientifico-astronomica e le parole giunte dal direttore della Specola Vaticana ne sono una conferma – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -.

Prato mostrerà al Santo Padre i suoi aspetti più belli: la solidarietà che unisce tutti i pratesi nell’opera-segno dell’Emporio della Solidarietà, la creatività del distretto con le stoffe donate dai nostri imprenditori, l’abilità dei nostri maestri pasticceri e la vivacità sul fronte della ricerca, anche scientifica, che si manifesta con questo dono”.

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