Riapre il Teatro Niccolini di Firenze: inaugura Paolo Poli

Già Teatro del Cocomero, è il più antico di Firenze e tra i primi teatri “moderni” d’Europa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 gennaio 2016 16:28
Riapre il Teatro Niccolini di Firenze: inaugura Paolo Poli

Riapre dopo vent’anni il  Teatro Niccolini di Firenze, lo storico teatro di via Ricasoli acquistato dall’imprenditore Mauro Pagliai che ne ha finanziato l’imponente restauro. L’inaugurazione, una serata a invito che si terrà venerdì 8 gennaio alle 19.45 alla presenza del sindaco di Firenze Dario Nardella, vedrà sul palco Paolo Poli con lo spettacolo Teatrino in cui l’attore fiorentino, che al Niccolini è stato “di casa” negli anni Ottanta, sarà protagonista di un colloquio-intervista con il critico Valentina Grazzini.

Seguirà un’esibizione del Quartetto Hyde della Scuola di Musica di Fiesole. Nell’occasione si festeggeranno i cinquant’anni di Polistampa, la casa editrice fondata da Pagliai nel 1965. “In questo modo - spiega Pagliai - ho voluto restituire alla città, in segno di gratitudine, qualcosa di tutto ciò che mi ha dato”.

Edificio di grande interesse storico e architettonico, il Niccolini, già Teatro del Cocomero, è il più antico di Firenze e tra i primi teatri “moderni” d’Europa. La sua origine risale al 1650, quando un gruppo di nobili prese in affitto alcune stanze di palazzo Ughi in via del Cocomero costruendovi il teatro. Negli anni Settanta e Ottanta fu un centro privilegiato per la prosa, ospitando artisti come Vittorio Gassman, Carlo Cecchi e Carmelo Bene. Pagliai compra nel 2006 dalla famiglia Ghezzi con l’intento di recuperare l’immobile, inutilizzato dal ’95 e pesantemente danneggiato dall’incuria e da un’occupazione studentesca (2002).

Il lungo lavoro di ristrutturazione diretto dall’architetto André Benaim ha riportato la struttura – 406 posti e 4 ordini di palchi – allo splendore originale, iniziando dal rifacimento di facciata e tetto, col parziale contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, presidente all’epoca l’avvocato Edoardo Speranza, per passare poi all’interno, rinnovando di tutti gli impianti e installando le più moderne tecnologie di sicurezza con la sponsorizzazione tecnica della Fondazione Hruby di Milano e della Inim Electronics di Ascoli Piceno.

Il nuovo Niccolini è finalmente un centro culturale polivalente dove, accanto alla stagione teatrale, troveranno spazio mostre e convegni. Il 14 gennaio il teatro ospiterà la performance site-specific dello stilista Marco De Vincenzo, uno dei migliori talenti italiani a livello mondiale, Womenswear Guest Designer del prossimo Pitti Immagine Uomo. L’Opera di Santa Maria del Fiore ha incluso il Niccolini in uno speciale percorso turistico che interessa i visitatori provenienti da tutto il mondo.

A partire da fine aprile, primi di maggio la sala sarà infatti utilizzata ogni giorno, dalle 9 alle 17, per presentare in maniera continuativa un video della durata di 20 minuti che vuole preparare il pubblico alla comprensione dei monumenti di Piazza Duomo. La stagione vera e propria, con un cartellone denso di nomi e spettacoli di prestigio, sarà invece gestita dalla Fondazione Teatro della Toscana. Al piano terra sono presenti un caffè e un bookshop con le più importanti novità del gruppo Polistampa e una selezione di titoli sul teatro e sul patrimonio del complesso monumentale dell’Opera del Duomo.

Dopo lunga attesa, il Niccolini apre le sue porte alla città: le prime visite guidate a ingresso gratuito sono previste sabato 9 gennaio, ogni 15 minuti dalle 14.30 alle 18.30, prenotando su www.teatrodellapergola.com (ogni gruppo 30 persone, fino a 2 posti prenotabili a persona).

Il Cocomero: 365 anni di storia e trasformazioni

L’esigenza di allestire a Firenze uno spazio dedicato all’attività teatrale indipendente dalla corte granducale fu fatta propria dalla Compagnia dei Concordi, la prima accademia di drammatici fondata nel 1644 da un gruppo di nobili protetti dal Principe Don Lorenzo de’ Medici, figlio del granduca Ferdinando I. Nel 1648 la compagnia si trasforma in Accademia degli Immobili e nel 1650 riceve in affitto alcune stanze del palazzo degli Ughi, in via del Cocomero, attuale via Ricasoli. Nel 1651 gli accademici si scindono in due tronconi: uno si trasferisce in via della Pergola dove viene costruito il teatro che ancora oggi porta quel nome, mentre l’altro gruppo, che rimane in via del Cocomero, costituisce una nuova accademia dal nome di Infuocati, che ha come stemma una bomba accesa e il motto “A tempo infuocati”: il loro teatro, chiamato “del Cocomero” in riferimento alla via, inaugura nel 1658 col Podestà di Colognole, il melodramma di Andrea Moniglia.

Nel Settecento vengono apportati miglioramenti alla struttura, con la realizzazione di un palco reale (1711), e di un terzo (1752) e un quarto (1754) ordine di palchi. Con progetto dell’architetto Mannaioni, nel 1764 la platea assunse la tipologia a ferro di cavallo, nell’autentica tradizione del teatro all’italiana. Il teatro, o meglio l’Accademia, si sviluppò estendendosi ai locali del “bottegone” in Piazza Duomo, come testimoniano molti inviti alle rappresentazioni con ingresso dalla piazza. Il complesso era dunque molto più ampio e comprendeva diversi spazi per il ristoro, lo svago e le altre destinazioni: sala da fumo, sala da ballo e ridotto, oltre a magazzini, cucine, sartoria e laboratori vari.

Nel 1860 il teatro viene intitolato al drammaturgo livornese Giovanni Battista Niccolini, del quale vengono rappresentate diverse commedie. Nel 1888 è il primo teatro della Toscana illuminato elettricamente, nel 1914 vengono realizzati il nuovo ingresso su via Ricasoli, un nuovo foyer, la galleria, il lucernario per illuminare la platea negli intervalli. L’Accademia degli Infuocati resta proprietaria dell’immobile fino al 1934, quando il teatro è ceduto alla famiglia Ghezzi.

Con l’avvento del cinema, anche il Niccolini subisce la sorte di molti altri locali: si converte in sala cinematografica fino agli anni ’70 quando la proprietà, con Roberto Toni e Carlo Cecchi, fonda la compagnia del Granteatro che, attiva per una quindicina di anni, riporta i locali all’originaria destinazione eseguendo nei primi anni ’80 anche un restauro. Nel 1995 inizia per il Niccolini un periodo di inattività finché nel 2006, con l’acquisto da parte di Mauro Pagliai, si avvia un’opera di restauro generale della struttura.

In particolare sono stati recuperati, al piano terra, i locali destinati in passato a fondi commerciali, e si è quindi ricreato il foyer del 1914, oggi destinato a biglietteria, caffè e bookshop. Lo stato di degrado in cui l’immobile si trovava ha richiesto un intervento pesante, anche strutturale, che ha coinvolto ogni porzione dell’edificio, dalle cantine al tetto, ed è durato quasi due anni. “Era un teatro un po’ cupo”, spiega il direttore dei lavori, l’architetto André Benaim, “ma che oggi torna a sorridere con il ritrovamento di colori settecenteschi, ed un restauro che ha solo voluto ripulire, ritrovare, adeguare e non inventare, lasciando inalterata quella semplicità che ha sempre caratterizzato il Niccolini.

Le nuove normative, l’impiantistica sempre più invadente, hanno costretto a sacrificare alcune parti, passaggi e collegamenti: abbiamo cercato di non far vedere tutto questo e crediamo che la fatica abbia avuto successo”.

Oggi i 2.500 metri quadri con sette porte su via Ricasoli sono tornati a disposizione di cittadini e turisti.

Cinquant’anni di libri e cultura

Mauro Pagliai, nato a Signa il 6 luglio 1943, si forma all’attività tipografica presso l’Istituto Salesiano di Firenze. Nel 1965 dà vita a Polistampa, oggi realtà significativa nel panorama editoriale italiano, con un catalogo di oltre 3 mila titoli, tra letteratura contemporanea, moderna e classica, preziosi cataloghi d’arte, epistolari, drammaturgia, poesia, saggi accademici. Le oltre 100 collane esistenti inquadrano ogni settore, dalla medicina all’ingegneria, dall’astronomia alle arti figurative, dalle scienze economiche alla filosofia, dalle discipline storiche alle scienze sociali.

Nel 1999 dalla struttura editoriale di Polistampa nasce “Pagliai/Polistampa”, oggi “Mauro Pagliai Editore”, sigla specializzata in arte e letteratura. Nel 2000 la sede operativa della casa editrice si è spostata dalla Galleria Pio Fedi, ossia l’ex chiesa rinascimentale di Santa Chiara in Oltrarno, negli ampi locali di via Livorno, una superficie di oltre 4 mila metri quadri tra redazione, prestampa, tipografia, legatoria e magazzini, dove lavorano una trentina persone tra dipendenti e collaboratori professionisti.

Lo stesso anno Pagliai, che nel frattempo si è fatto affiancare dal figlio Antonio nella conduzione dell’azienda, inizia una nuova attività di promotore culturale fondando la società Eventi Pagliai, organizzando mostre in Italia e all’estero, ideando esposizioni e offrendo servizi museali. L’attività viene inaugurata nel 1999 con la produzione e realizzazione a Firenze, Roma, Tokyo e Palermo della più esaustiva mostra mai organizzata in onore di Fosco Maraini, Il Miramondo. Sessanta anni di fotografia (1999).

Tra le altre mostre di rilievo nazionale, quelle su Perugino a Firenze. Qualità e fortuna d’uno stile (2005) e su Arnolfo. Alle origini del Rinascimento fiorentino (2005). Nel 2007 nasce Sarnus, una casa editrice caratterizzata da un’attenzione particolare per la storia, i costumi, le usanze e i talenti toscani.

Polistampa si è distinta fin da subito come luogo d’incontro per la città e vero cenacolo per gli intellettuali fiorentini, instaurando storiche collaborazioni con letterati come Alessandro Parronchi, Mario Luzi, Enzo Siciliano, e artisti come Annigoni, Faraoni, Scatizzi, Moretti, Botero, Kan Yasuda e tanti altri. Nell’ampio catalogo figurano autori come Massimo Cacciari, Vittorio Sgarbi, Franco Cardini, Alessandro Fo, Pietro Spirito, Marco Vichi, Emiliano Gucci, Pietro Grossi. Tra i libri pubblicati vi sono grandi opere classiche come il diario manoscritto dell’Alfieri, i 13 volumi degli Scritti giornalistici di Giovanni Spadolini, le Edizioni Nazionali delle opere integrali di Leon Battista Alberti e di Lorenzo Valla, l’edizione canonica delle opere di Dante Alighieri.

Le origini della Pergola e del Niccolini hanno una comune radice. Storie di accademie che sembrano lontane nel tempo, e invece trovano nel tempo presente di questa straordinaria riapertura una nuova ragione di comunanza.

Con soddisfazione e orgoglio per l’opportunità di partecipare alla rinnovata valorizzazione di un inestimabile bene cittadino, il Teatro della Toscana gestirà l’attività spettacolare, e l’apertura al pubblico del Teatro Niccolini. A partire dalla prossima primavera, momento in cui inizierà la programmazione effettiva, la sala di via Ricasoli entrerà a pieno titolo a far parte del sistema del Teatro della Toscana, insieme al Teatro Era e al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci.

Quale anima per il “nuovo” Niccolini? Quella di essere un punto fermo nella progettualità del Teatro Nazionale, e in particolare di trasformarsi nella “casa” della lingua italiana. La valorizzazione della drammaturgia nazionale, non solo classica ma anche contemporanea con l’attenzione a testi nuovi, nonché della letteratura e della poesia, sarà il fil rouge principale che legherà i vari episodi della nuova stagione del Niccolini, che darà casa in parte maggioritaria alle produzioni del Teatro della Toscana. Senza per questo dimenticare tutte quelle opportunità di programmazione che potranno valorizzare il ruolo di questo edificio nel tessuto urbano di Firenze: il Niccolini, oltre al valore storico, ha un’altra caratteristica molto interessante, quella di essere l’unica sala delle sue dimensioni nell’area Unesco. Un’opportunità che la cultura, il teatro e Firenze debbono cogliere fino in fondo.

Duomo Experience

Il 2015 è stato un anno importante per l’Opera di Santa Maria del Fiore. Sono state portate a termine tappe rilevanti del progetto di riorganizzazione dell’offerta culturale e di riqualificazione della Piazza del Duomo di Firenze e dei suoi monumenti in cui l’Opera è impegnata. L’accordo tra l’ Opera di Santa Maria del Fiore e il Teatro Niccolini si inserisce in questo contesto.

Lo scorso ottobre è stato aperto al pubblico il nuovo Museo dell’Opera del Duomo con oltre 200 opere restaurate, tra cui la Porta Norddel Ghiberti e la Maddalena di Donatello. Nello stesso periodo è terminato il restauro delle facciate esterne e della lanterna delBattistero, parte del programma di pulitura di tutte le superfici marmoree dei monumenti della Piazza che procede da anni. Altri interventi hanno migliorato la fruizione dei monumenti: nuovi percorsi di visita, nuovi orari, wi-fi gratuito sull’intera piazza, una App in corso di progressiva implementazione, un sito completamente rinnovato ed aperto ai social network, supporti multimediali e un nuovo apparato didascalico.

Dal 2013 l’Opera ha adottato un biglietto unico e un nome unitario, Il Grande Museo del Duomo, per comunicare l’unità estetica e contenutistica dei monumenti della Piazza del Duomo di Firenze, un unicum dal punto di vista storico, artistico e di fede, da godere e comprendere proprio come complesso integrato. Per completare questa comunicazione di unitarietà si avvertiva la necessità di un luogo in cui accogliere e preparare alla visita i milioni di turisti, provenienti da tutti i Paesi del mondo, che ogni anno scelgono di visitare ilGrande Museo del Duomo.

Marco de Vincenzo, ospite speciale di Pitti Immagine Uomo 89, sceglie il Teatro Niccolini per presentare la sua visione e il suo talento. Con una performance tra moda e arte: In-Lusionem

Marco de Vincenzo è il Womenswear Guest Designer di questa edizione di Pitti Uomo (Firenze, 12-15 gennaio 2016). De Vincenzo è uno dei migliori talenti italiani a livello mondiale, per la contemporaneità della sua visione e la silhouette leggibile, segnata dal colore, delle sue collezioni femminili. Classe 1978, il designer di origini messinesi ricopre ad oggi il ruolo di leather goods head designer per la maison Fendi, con cui collabora da oltre 15 anni. Nel 2009 ha creato il suo marchio, e nel 2014 ha avviato una joint venture con il gruppo LVMH.

Pitti Immagine sceglie di presentare al suo pubblico internazionale l’unicità dello stile di Marco de Vincenzo, con un evento speciale giovedì 14 gennaio, dalle ore 17.00 alle ore 19.00: una performance site-specific in uno spazio straordinario della città di Firenze, ilTeatro Niccolini, che riapre dopo 20 anni.

“Fin dagli esordi la storia di Pitti Immagine si è sempre intrecciata con quella di Firenze, in un dialogo pieno e aperto tra la moda e i luoghi della città, insieme alle più prestigiose istituzioni museali, artistiche e culturali”, dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. “Si tratta di un impegno e un’attenzione speciali, che Pitti Immagine e il mondo della moda rivolgono sempre più spesso verso progetti di elevata qualità, che riescano a coniugare bellezza, storia e funzionalità. Il Teatro Niccolini appena riaperto, con tutta la sua straordinaria memoria di grandi eventi teatrali, è sembrata la scelta più naturale per un progetto di moda e di arte come quello che presenterà Marco de Vincenzo. Un’occasione per celebrare attraverso la moda uno spazio così straordinario e unico, che appartiene a Firenze”.

“L’invito di Pitti Immagine mi ha regalato una grande occasione – dice Marco de Vincenzo - per pensare un progetto culturale che prendesse spunto dalla mia ricerca creativa nella moda.

IN-LUSIONEM trasformerà il teatro in un’opera d’arte, per raccontare una storia cromatica e di percezione dello spazio”.

Marco de Vincenzo – profilo

Marco de Vincenzo è nato a Messina nel marzo del 1978. Dopo il liceo classico, a 18 anni, si trasferisce a Roma per continuare gli studi. A 21 anni al suo primo impiego entra a far parte dell'ufficio stile di Fendi, come designer di accessori. Ad oggi per Fendi ricopre il ruolo di leather goods head designer. Nel 2009 crea il marchio di pret-à-porter che prende il suo nome. La prima collezione debutta a Parigi il 28 gennaio del 2009 durante i giorni della haute couture. Nel luglio del 2009 è il vincitore di "Who is On Next?", concorso ideato dal direttore di Vogue Italia Franca Sozzani.

Dal settembre del 2009 la sua collezione sfila a Milano nel calendario della settimana della moda. Nel 2014 sigla un accordo di jv con il gruppo LVMH per lo sviluppo del suo marchio. Marco è influenzato dal suo background di appartenenza in una maniera inattesa. L'arte antica e quella moderna/contemporanea sono un patrimonio dal quale attinge per creare le nuove collezioni. Dalle collezioni emerge il suo contrasto interiore tra decorativismo e minimalismo. Le sue idee sono limpide e innovative, frutto dei propri innumerevoli riferimenti culturali ispirativi.

Marco è forte dei propri codici di femminilità. Le collezioni sono grafiche, pluridimensionali, surreali, definiscono l'idea di manipolazione della materia che domina sempre il suo stile.

Le attività della Fondazione Enzo Hruby

La Fondazione Enzo Hruby è stata costituita a Milano nel 2007 per iniziativa della famiglia Hruby e di HESA S.p.A. e prende il nome dal suo fondatore e attuale Presidente, Enzo Hruby, che nella seconda metà degli anni Sessanta introdusse per primo in Italia la sicurezza elettronica.

Scopo della Fondazione è la promozione di una cultura della sicurezza intesa quale protezione del nostro patrimonio artistico contro furti, sottrazioni e vandalismi attraverso il corretto impiego delle più moderne e avanzate tecnologie.

Tra le diverse iniziative, la Fondazione Enzo Hruby offre un contributo concreto per la protezione del patrimonio storico e artistico italiano assumendosi gli oneri per la messa in sicurezza di edifici, beni e opere di particolare valore culturale attraverso sistemi antintrusione, di videosorveglianza e antincendio. Una volta scelti i progetti da sostenere, la Fondazione incarica le più qualificate aziende di installazione per la predisposizione dei progetti e la loro realizzazione.

Il 2015 ha visto la realizzazione di progetti di grande valore, quali la protezione dell’Ostensione della Sacra Sindone nel Duomo di Torino, della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, del Padiglione del Vaticano a EXPO 2015, della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano e di importanti mostre a Roma, ai Musei Capitolini e a Castel Sant’Angelo. Tra i progetti più recentemente sostenuti spicca inoltre quello per la protezione del Teatro Niccolini di Firenze, che oggi viene restituito alla città completamente rinnovato.

Per il conseguimento dei propri fini istituzionali, la Fondazione Enzo Hruby promuove la realizzazione di studi, ricerche, seminari, convegni e pubblicazioni sulle tematiche della sicurezza e l’ottimale utilizzo delle tecnologie disponibili.

Le iniziative della Fondazione comprendono inoltre il Premio H d’oro, che ogni anno viene conferito alle aziende d’installazione che si sono distinte per le migliori realizzazioni di sicurezza, e la pubblicazione della rivista trimestrale “EHF – Sicurezza per la cultura”, organo ufficiale della Fondazione.

Sistemi antintrusione, antincendio e domotici

Inim Electronics progetta, produce e commercializza prodotti e sistemi di sicurezza antintrusione e rivelazione incendio destinati alla protezione di residenze, strutture commerciali e istituzionali. Prodotti di alta qualità e grande flessibilità, tecnologicamente evoluti e allo stesso tempo semplici da usare. Fondata nel 2005, Inim Electronics ha da poco terminato di celebrare il suo decimo anniversario. Dieci anni di tecnologie avanzate che superano i limiti dei sistemi tradizionali, offendo performance superiori.

Dieci anni di tecnologie concepite in vista di un unico obiettivo: dare sicurezza e benessere. Dieci anni trascorsi facendo sempre le cose con passione, giorno dopo giorno. Inim è un'azienda che fa dell'italianità la sua bandiera: dalla progettazione alla produzione, dal collaudo alla commercializzazione, ogni dispositivo è pensato e prodotto nel suo stabilimento nelle Marche, in provincia di Ascoli Piceno. Pioniera di soluzioni avveniristiche, Inim è una squadra che lavora con entusiasmo per realizzare prodotti di facile utilizzo e semplici da installare, diffusi in tutto il mondo con centinaia di migliaia di installazioni in prestigiose strutture.

Apprezzata per la sua qualità costruttiva, Inim Electronics propone sistemi di sicurezza che oltre a dare protezione offrono grandi potenzialità sul fronte della domotica, garantendo la massima integrazione tra dispositivi fissi e mobili. Inim investe costantemente risorse ed energie nella ricerca, progettazione e sviluppo di nuovi prodotti che rappresentano il massimo livello d'innovazione nel settore. Questo si concretizza nell’offerta di tecnologie evolute e apprezzate, che permettono una vita più comoda e sicura.

È possibile ad esempio controllare completamente la propria casa, negozio, residenza estiva o azienda tramite una semplice App dal proprio smartphone. Quindi gestire l’impianto antintrusione, accedere alle telecamere di sorveglianza, oppure governare direttamente l’automazione: accendere o spegnere le luci, attivare irrigatori, aprire o chiudere cancelli e molto altro. Tutto ciò, ovunque ci si trovi. Grazie alla vasta gamma di prodotti Inim, che dalle tastiere utente touchscreen a colori fino ai rivelatori di movimento offre sistemi per ogni esigenza e perfettamente integrati è possibile portare l’immobile ad un nuovo stadio tecnologico, con un occhio al design.

Nel campo della rivelazione incendio i sistemi Inim consentono la completa protezione di grandi strutture come hotel, ospedali o teatri. Sistemi di ultima generazione con centrali connesse in rete, controllo e supervisione da remoto, manutenzione semplificata, rivelatori che permettono di personalizzare la sensibilità della rivelazione di fumo e temperatura e di ricostruire la mappa dei dispositivi installati. A garanzia di tutto ciò, le certificazioni IMQ e LPCB in accordo con le normative nazionali ed europee.

Inoltre i numerosi riconoscimenti ottenuti dall’azienda. Certificazione “100% Made in Italy”, per una qualità italiana su tutta la filiera. Il titolo “Company to watch”, che ha premiato la crescita e le performance ottenute da Inim. Il Premio “Valore Lavoro” per l’attenzione alle tematiche sociali. Imporre standard superiori di sicurezza significa anticipare il futuro, questa è la vision di Inim. Realizzare prodotti capaci di proteggere la vita e il futuro delle persone: è il motivo che spinge Inim ad innovare costantemente, senza fermarsi mai.

ADSI - Associazione Dimore Storiche Italiane Paolo Poli con la maglietta di CORRI LA VITA 2015

CORRI LA VITAè una manifestazione benefica nata nel 2003 e organizzata dalla Associazione CORRI LA VITA Onlus, che raccoglie fondi per contribuire a realizzare e a qualificare le strutture sanitarie di Firenze specializzate nella prevenzione, nella cura e nel recupero psico-fisico di donne affette da tumore al seno. Nell'ultima edizione di domenica 27 settembre 2015 ha raggiunto lo straordinario risultato di 34.000 partecipanti e 540.000 euro raccolti.

CORRI LA VITA si svolge ogni anno l'ultima domenica di settembre – la XIV edizione è in programma domenica 25 settembre 2016 - ed è un grande evento che unisce sport, cultura e solidarietà e coinvolge sportivi, famiglie, giovani e anziani di Firenze e di tutta la Toscana, ma ha anche molti sostenitori nel resto d'Italia.

Fino ad oggi ha raccolto oltre 3.950.000 euro, grazie alla generosità degli iscritti, in tredici anni più di 234.000, e delle aziende sostenitrici.

Ogni anno vengono organizzate una corsa non competitiva di circa 12 km, che dal centro della città arriva fino alle colline, e una passeggiata di circa 4 km, con visite guidate ad alcuni splendidi monumenti del centro storico, molti aperti eccezionalmente per l'occasione e ingresso gratuito, indossando la maglietta, a numerosi musei, mostre, palazzi, giardini, chiese.

Durante tutto l'anno è possibile sostenere CORRI LA VITA Onlus, maggiori informazioni su http://www.corrilavita.it/donazioni/, perché Donare è Partecipare!

Foto gallery
In evidenza