Lo schermo dell'arte: dal 12 al 17 novembre la XII edizione

Opening con film di Philippe Parreno e su Letizia Battaglia Tra gli ospiti Jeremy Deller, Masbedo, Luca Vitone, Flatform

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2019 15:58
Lo schermo dell'arte: dal 12 al 17 novembre la XII edizione

Dal 12 al 17 novembre 2019 si terrà a Firenze la XII edizione dello Schermo dell’arte Film Festival diretto da Silvia Lucchesi. Opening Night mercoledì 13 novembre con l’anteprima nazionale del nuovo progetto di Philippe Parreno No More Reality Whereabouts (2019), un evento straordinario ed irripetibile concepito espressamente per la sala cinematografica che unisce cinema, musica dal vivo e performance.

A seguire documentario su Letizia Battaglia (2018). Il Focus sarà dedicato all’artista britannico Jeremy Deller e comprenderà il suo nuovo film Putin’s Happy (2019). Nel programma tre anteprime mondiali e molte anteprime nazionali tra cui i film degli artisti Luca Vitone (2019), MASBEDO (2018-2019), Flatform (2019), Garrett Bradley (2019), Sergio Caballero (2019), e i documentari dedicati a Ettore Spalletti (2019), Barbara Rubin (2018) e Nelson-Jorit e il condominio dei diritti (2019).

Dal 12 novembre al 1 dicembre a Palazzo Strozzi la mostra VISIO Moving Images After Post Internet curata da Leonardo Bigazzi, promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Lo schermo dell'arte Film Festival.

Film d’artista e documentari, tra cui tre anteprime mondiali e molte anteprime nazionali, progetti speciali, incontri, tavole rotonde e una mostra a Palazzo Strozzi curata da Leonardo Bigazzi, visitabile fino al 1 dicembre, andranno a comporre il ricco programma del festival. Lo schermo dell’arte è un evento in continua crescita che da dodici anni porta in città una comunità internazionale di artisti, registi, curatori, direttori di musei, produttori, distributori che lavorano con le moving images. Tra gli ospiti di questa edizione gli artisti Jeremy Deller, Luca Vitone, MASBEDO, Flatform, Julian Rosefeldt, Roberto Fassone, Garrett Bradley, Sergio Caballero, i registi Alessandra Galletta, Andrea Bettinetti, Omar Rashid, i curatori Antonia Alampi, Philippe-Alain Michaud, Cristiano Raimondi, Manuel Ciraqui, Monica Carroquino Rodriguez, la produttrice Beatrice Bulgari.

No More Reality Whereabouts di Philippe Parreno

Ad aprire il Festival, mercoledì 13 novembre alle 18, in anteprima italiana No More Reality Whereabouts (2019) di Philippe Parreno, progetto concepito espressamente per la sala cinematografica: un “film di film” che riunisce brani di lavori realizzati dall'artista francese negli ultimi vent'anni per dare vita ad una forma ibrida sospesa tra la retrospettiva e la creazione di un'opera nuova, un'esperienza condivisa, un evento sensoriale e soggettivo che, come è nella poetica di Parreno, esplora l'ambito in cui reale e immaginario si combinano tra loro.

Con No More Reality Whereabouts, Parreno introduce nello spazio tradizionale della sala elementi magici e rituali che sono alla base di tutta la sua opera con la presenza di un Dhalang, maestro del teatro tradizionale delle ombre indonesiano, che introduce la proiezione con la lettura di un testo. Inoltre, l’attenzione alla parte sonora ci riporta indietro a quando il cinema era accompagnato dalla musica dal vivo. Per rivivere tale esperienza, l’artista rinnova la sua collaborazione con il pianista Mikhail Rudy che accompagnerà la visione del film con pezzi, tra gli altri, di John Cage, Bach, Ligeti, Scriabin.La serata proseguirà con la fotografa Letizia Battaglia, protagonista di Shooting the Mafia della regista inglese Kim Longinotto (ore 21).

Donna determinata e coraggiosa, il film la segue nel suo impegno per combattere il male di una città dalle tante contraddizioni, la sua amata Palermo. Attraverso i suoi scatti ne ha documentato, a partire dalla metà degli anni Settanta, gli omicidi di mafia, la spensieratezza dei bambini, i volti ombrosi delle donne, lo splendore dei palazzi antichi, la miseria dei quartieri più poveri.

Shooting the mafia di Kim Longinotto

Il Focus on sarà dedicato all’artista Turner Prize 2004 Jeremy Deller che presenterà una selezione di suoi lavori video in cui emerge la connessione tra musica e arte ma anche l’interesse per i meccanismi che regolano la società contemporanea e i rapporti fra gli individui. Tra questi, in anteprima italiana, il suo ultimo film Putin’s Happy(2019), denuncia della Brexit e dell'ascesa al potere del populismo di destra in Gran Bretagna, che osserva da vicino la xenofobia, l'isolazionismo e il patriottismo che hanno alimentato il voto per lasciare l'Unione Europea (15 novembre, 17.30); Everybody in the Place: An Incomplete History of Britain 1984-1992 (2018),film commissionato e prodotto da Frieze e Gucci in cui l’artista britannico esplora l’eredità contemporanea della “Summer of Love”, raccontando la nascita del fenomeno culturale della musica house nel Regno Unito e mettendolo in relazione con i grandi cambiamenti sociali che hanno sconvolto il paese negli anni Ottanta (14 novembre, 18.45) (courtesy of the Artist, Gucci, Frieze and The Modern Institute/Toby Webster Ltd, Glasgow).

Jeremy Deller sarà in conversazione con Antonia Alampi, co-direttrice artistica SAVVY Contemporary a Berlino e curatrice della quadriennale olandese Sonsbeek 2020-2024, il 14 novembre, ore 15.30.

Putin's Happy, di Jeremy Deller, 2019. Courtesy of the Artist and The Modern Institute/Toby Webster Ltd, Glasgow

Il Festival conferma il proprio impegno nei confronti delle nuove generazioni con la VIII edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images, curata da Leonardo Bigazzi, rivolto ad artisti under 35 che lavorano con video e cinema. Hanno risposto alla Open Call più di 100 artisti provenienti da 35 diversi paesi. I 12 artisti selezionati esporranno le loro opere a Palazzo Strozzi nella mostra VISIO Moving Images After Post Internet rinnovando così la collaborazione dello Schermo dell’arte con una delle più importanti istituzioni culturali espositive italiane.La mostra che inaugurerà il 12 novembre alle 18 e sarà visibile fino al 1 dicembre 2019, offre uno sguardo sulla produzione di una generazione di artisti che, durante gli anni della propria formazione ha assistito all’ascesa della cosiddetta “condizione post-internet”.

Il suo intento è di riflettere sulle trasformazioni e sull’influenza che la rivoluzione digitale e l’accelerazione imposta dai nuovi mezzi di comunicazione hanno avuto su questa generazione di artisti, sull’eredità del fenomeno post-internet e sulle eventuali cause di un suo definitivo superamento.Gli artisti partecipanti a VISIO - Rebecca Jane Arthur (1984, Gran Bretagna/Belgio), Miguel Azuaga (1988, Spagna/Germania), Patrick Alan Banfield (1984, Gran Bretagna/Germania), Enar de Dios Rodríguez (1986, Spagna/Austria), Eva Giolo (1991, Belgio), Inas Halabi (1988, Palestina/Olanda), Polina Kanis (1985, Russia/Olanda), Adam Kaplan (1987, Israele/Germania), Valentina Knežević (1989, Croazia/Germania), Agnieszka Mastalerz (1991, Polonia/Germania), Jacopo Rinaldi (1988, Italia), Igor Simić (1988, Serbia) - presenteranno il proprio lavoro il 13 novembre nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi.

Inoltre, nell’ambito del programma, nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, il 15 novembre alle 15.30 si terrà la tavola rotonda Collecting Films and Videos che intende approfondire le modalità con cui musei e collezionisti privati costruiscono le proprie collezioni di moving images e come queste si svilupperanno in futuro, Parteciperanno Beatrice Bulgari (In Between Art Film), Philippe-Alain Michaud (Centre Pompidou) e il collezionista Mario von Kelterborn.

Infine, sabato 16 novembre alle 21 al Cinema La Compagnia sarà assegnato ad uno dei dodici artisti il VISIO. Young Talent Acquisition Prize (V edizione) e l’opera del vincitore sarà acquisita dalla Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei.

Gli artisti Roberto Fassone e Kasia Fudakowski presenteranno Lo scherzo dell’arte, un progetto speciale realizzato appositamente per questa occasione (15-16-17 novembre, foyer del Cinema La Compagnia dalle 19.00 fino a chiusura), un breve film festival performativo con opere di Julian Rosefeldt e Piero Steinle, Pilvi Takala, David Horvitz e Lukas Geronimas, Martin Skauen (Slideshow Johnny), Marie von Heyl, Kasia Fudakowski e Roberto Fassone.

Lo scherzo dell’arte si concentra sul ruolo dell’umorismo e della comicità nell’arte contemporanea andando ad approfondire, attraverso i sei video in programma, alcune tematiche chiave quali la ripetizione, il gioco, l’inganno e il camouflage. La presentazione non convenzionale dei lavori, che avverrà su uno schermo sorretto dai due artisti travestiti da tenda, trasformerà la visione in un’esperienza estremamente personale, rinforzandone allo stesso tempo la struttura parodistica.

In programma un’attenta selezione di documentari e film d’artista con un importante approfondimento sulla produzione italiana. Al centro il crescente interesse degli artisti verso i cambiamenti e le tematiche sociali, geo-politiche e ambientali che interessano il mondo contemporaneo.Tra questi, tre anteprime mondiali: Romanistan (2019)di Luca Vitone racconta il suo viaggio con una troupe di sette persone per ripercorrere a ritroso il tragitto di emigrazione iniziato nell’VIII secolo dal popolo Rom, dall’India nord occidentale all’Europa (14 novembre, 22.00).

Il film, che si apre simbolicamente con immagini di un ciclo di affreschi del primo pittore rom della storia dell’arte, Antonio Solario, detto lo Zingaro, è un vero e proprio road movie e riunisce interviste a personalità Rom, momenti di vita delle comunità incontrate durante il viaggio e vedute dei tanti paesaggi attraversati ripresi dalla camera car. L’anteprima allo Schermo dell’arte segue l’apertura della personale dell’artista al Centro Pecci (7 novembre 2019 – 2 febbraio 2020).

Romanistan fa parte del progetto promosso dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, vincitore della IV edizione del bando Italian Council (2018), concorso ideato dalla Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il turismo (DGCCRU), per promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo; Welcome Palermo del duo MASBEDO (2018-2019),evoluzione formale e narrativa del progetto Videomobile, l'articolata video installazione concepita per Manifesta 12 a Palermo.

Fulcro del lungometraggio è il viaggio del Videomobile, un vecchio furgone merci OM degli anni Settanta che gli artisti hanno trasformato in un carro video, mezzo di sperimentazione utilizzato per scandagliare il territorio e la storia del cinema siciliano (15 novembre, 21.00); Nelson-Jorit e il condominio dei diritti di Omar Rashid (2019) segue le fasi dell’esecuzione del grande murale con il volto di Mandela, realizzato nel 2018 a Firenze dallo street artist Jorit, registrando la maestria e l’affabilità dell’artista napoletano nei confronti degli abitanti e le reazioni entusiastiche dei cittadini (17 novembre, 21.00).

Nelson Jorit e il condominio dei diritti di Omar Rashid

Tra le anteprime italiane: Ettore Spalletti. di Alessandra Galletta (2019) film che, all’indomani della scomparsa del grande maestro abruzzese, acquisisce il significato di un tributo ad uno dei maggiori artisti della scena internazionale contemporanea. Un’occasione unica per comprendere il senso profondo della sua opera, ascoltare le sue riflessioni sull’arte, visitare i luoghi che hanno ispirato il suo lavoro e la sua vita quotidiana (16 novembre, 17.30); Quello che verrà è solo una promessa del collettivo Flatform (2019), presentato nella Quinzaine des Realisateurs all’ultimo Festival di Cannes, che mostra in un lungo piano sequenza l’incessante avvicendarsi dello stato di siccità e di allagamento sull'isola di Funafuti, nell'arcipelago polinesiano di Tuvalu, dove da qualche anno, per effetto dell'innaturale surriscaldamento del mare, l'acqua salata risale dal sottosuolo, sgorga attraverso le porosità dei terreni e li allaga, mettendo a rischio il futuro della vita sull'isola e lasciando gli abitanti in un continuo stato di attesa e sospensione (16 novembre, 19.30); Making Manifesto di Cristian Pirjol (2018), film che ha accompagnato l'intero processo di produzione della fortunatissima opera Manifesto di Julian Rosefeldt, che introdurrà la proiezione insieme al regista (14 novembre, 21.00); l'artista Garrett Bradley presenterà America (2019)che intreccia scene di un inedito film muto recentemente restaurato, Lime Kiln Club Field Day di Bert Williams, con dodici brevi cortometraggi ispirati ad eventi e persone della storia afroamericana diventati nel tempo “invisibili” (16 novembre, 21.00); e Beyond the Visible - Hilma Af Klint di Halina Dyrschka (2019) che scopre uno sconvolgente scandalo artistico e la straordinaria storia rimasta nell’ombra della prima artista che ha introdotto l’astrazione nella pittura all’inizio del XX secolo (15 novembre, 19.15).

Ettore Spalletti. di Alessandra Galletta

Sarà presentato inoltre Barbara Rubin and the Exploding NY Underground di Chuck Smith (2018), che racconta la storia di Barbara Rubin, ragazza ribelle ed eclettica, artista e filmmaker in anticipo sui tempi, oggi dimenticata, che con le sue opere e le sue amicizie celebri, da Andy Warhol a Bob Dylan, da Allen Ginsberg a Salvador Dalì, ha influenzato l'evolversi dei movimenti artistici degli anni Sessanta a New York (16 novembre, 22.30).

Come da tradizione, anche per la XII edizione Lo schermo dell'arte Film Festival ha invitato un artista che lavora sul territorio a realizzare la sigla che aprirà le proiezioni. Quest’anno è stata affidata a Lori Lako (Pogradec, Albania – 1991), giovane artista albanese che vive e lavora a Firenze. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Firenze e all’Akademie der Bildenden Künste, Monaco di Baviera. L’Albania, il suo paese d’origine, è spesso presente nei suoi lavori: sia, tramite le architetture, che testimoniano territori privi di qualsiasi forma identitaria e funzionale, che attraverso il caos, la suggestione e la poesia di un paese in transizione.

Tra le mostre recenti Long Distance Relationship, Espace Témoin, Ginevra, La cura, Manifattura Tabacchi, Firenze, Still Life, Terzopiano Arte Contemporanea, Lucca, And Whatever I do Will Become Forever What I Have Done, Museo Novecento, Firenze, Ekrani i artit. Eight Layers, Art House Scutari (2019); Schermo a schermo, Black Box, Tirana (2018).

Lo schermo dell'arte è realizzato con il contributo di Regione Toscana, Comune di Firenze, La Compagnia / progetto realizzato nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, con il patrocinio della Città metropolitana di Firenze, e con il sostegno di In Between Art Film, Fondazione Palazzo Strozzi, Accademia di Belle Arti di Firenze, Institut Ramon Llull. Sponsor: ottod’Ame, Famiglia Cecchi, B&C Speakers, Findomestic, Unicoop Firenze, Mercato Centrale Firenze. Sponsor tecnici: Golden View Firenze, Lungarno Collection, Hotel Loggiato dei Serviti.

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