Agrienergie, le produzioni del futuro: via alla fiera di Arezzo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 maggio 2007 16:26
Agrienergie, le produzioni del futuro: via alla fiera di Arezzo

Firenze- Entro i prossimi 10 anni oltre 400mila persone, in gran parte nelle aree montane e rurali toscane abiteranno in case riscaldate con l’energia proveniente da biomasse legnose. Nello stesso tempo crescerà fino almeno al 4% la quota parte di energia elettrica e di carburanti per i mezzi di trasporto che avranno natura vegetale. E’ questo l’orizzonte che ci viene offerto dalle agrienergie, cioè dalla trasformazione di prodotti dell’agricoltura e delle foreste in energia. A questa energia eco-compatibile, preziosa anche per i risvolti economici legati al mondo agricolo, è dedicata la fiera ‘Agrienergie’ in programma da venerdì 4 a domenica 6 maggio al Centro affari e convegni di Arezzo.

“Energia verde, il futuro è qui” è l’evocativo titolo della manifestazione organizzata da Regione, Arsia e Toscana promozione che è stata presentata a Palazzo Bastogi. “Il settore delle agrienergie – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni – rappresenta una prospettiva sempre più allettante per i nostri agricoltori perché offre nuove opportunità per diversificare le loro produzioni, perché può servire a integrare il reddito, perché dà una risposta immediata e economica al fabbisogno energetico aziendale”.

Il tutto, evidenzia l’assessore, con notevoli benefici per tutti i cittadini: “si tratta di forme di energia rinnovabile e pulita”. “Dallo sviluppo delle agrienergie – è intervenuto l’assessore Marino Artusa - può venire un contributo rilevante al perseguimento degli obiettivi che la Regione Toscana si è data per combattere i cambiamenti climatici. In particolare l’uso delle biomasse legnose per la produzione di energia, con sfruttamento del calore per teleriscaldamento, contribuisce alla riduzione delle emissioni di gas serra in atmosfera.

Ma c’è anche un altro aspetto da sottolineare, e cioè che tutto questo assicura un presidio umano importante per la manutenzione e tutela di aree sensibili dal punto di vista ambientale, come le zone collinari e montane della nostra regione. Anche lo sviluppo dei biocarburanti e il loro impiego come sostituti dei carburanti fossili nei vari settori presenta importanti vantaggi ambientali”. La fiera di Arezzo rappresenta quindi un momento di incontro e di verifica di tutte le potenzialità tecnologiche che si aprono in questo settore in costante evoluzione, ma anche di confronto sulle iniziative che possono favorire un sempre maggior utilizzo di queste forme energetiche.

“La terza edizione - ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, amministratore Arsia - assume un profilo nazionale, allargando le tematiche delle agrienergie al Centro e Sud Italia. Saranno presenti 70 espositori, di cui 40 imprese delle filiera, che porteranno alla fiera di Arezzo tutte le novità tecnologiche con numerose curiosità per i consumatori, dalle stufe alle termocucine; ma anche per gli addetti ai lavori, con i macchinari di ultima generazione per la coltivazione, la raccolta, l'imballaggio di materiali legnosi per fini energetici, che potranno essere visti all'opera con prove tecniche nell'area espositiva della manifestazione.

L'Arsia sarà presente con un proprio stand insieme a tutti i soggetti scientifici e del mondo della ricerca toscani>>. “Organizziamo questa iniziativa – ha spiegato poi l’assessore Cenni - perché crediamo molto in questo settore: non a caso è aperto in questo periodo un bando da 4 milioni di euro per la realizzazione di impianti a biomasse e forti incentivi per amministrazioni pubbliche e privati saranno presenti anche nel nuovo Piano di sviluppo rurale. Si tratta di contributi che alimenteranno la costruzione di nuovi impianti ma che dovranno anche consentire di fare qualche ulteriore passo avanti nel rafforzamento delle filiere”.

“La Toscana – ha proseguito Susanna Cenni -è fortemente vocata a questo ambito energetico, basti pensare solo alle biomasse: nella nostra regione ci sono 1 milione e 150mila ettari di bosco, e oltre 200mila ettari di terreno destinati a vigneti, oliveti e frutteti: un deposito straordinario da cui già oggi, tra i residui dei tagli selvicolturali e quelli delle potature, si potrebbero attingere più di un milione di tonnellate di biomasse, cioè quanto basterebbe a riscaldare il 15% delle case toscane: ed è quanto vogliamo che accada nei prossimi dieci anni.

E promettente è anche il settore del bio-diesel, dei biocarburanti, e dell’olio talquale”. “Naturalmente – ha concluso l’assessore - si tratta di potenzialità che dovranno essere vagliate, pensate e calate in una realtà rurale che non può e non potrà mai prescindere dai suoi capisaldi: qualità, tipicità, rispetto di un paesaggio unico al mondo”. (mo)

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