Teatro: alla Pergola il tango di Astor Piazzolla nell'operita Maria de Buenos Aires lunedì 18 febbraio 2008

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2008 14:27
Teatro: alla Pergola il tango di Astor Piazzolla nell'operita <I>Maria de Buenos Aires</I> lunedì 18 febbraio 2008

María de Buenos Aires di Astor Piazzolla. Per la prima volta in Europa con la regia di Laura Escalada Piazzolla; al Teatro della Pergola di Firenze il 18 febbraio.
Sarà Laura Escalada Piazzolla, vedova dell’indimenticabile Astor (Mar del Plata, 11 marzo 1921 – Buenos Aires 4 luglio 1992), a riportare in esclusiva in Italia, nella versione originale andata in scena nel maggio 1968 al Planet Theatre di Buenos Aires, María de Buenos Aires, la tango operita su testo di Horacio Ferrer. Sua la regia e la direzione artistica, nel 40° anniversario della prima esecuzione.

L’atmosfera porteña del capolavoro di uno dei più grandi autori e musicisti del secolo scorso invaderà l’Italia con una tournée di 19 date che toccherà Firenze per un'unica replica lunedì 18 febbraio 2008 al Teatro della Pergola. La produzione è di Studiomusica.
«El tango se lleva dentro de la piel», il tango si porta dentro la pelle, come una forma d’amore intramontabile. Il sentimento autentico che Astor Piazzolla provava per l’Argentina e per la sua forma musicale più autentica, il tango, rivivrà in questa produzione attraverso l’accurata ricostruzione filologica della vedova del grande musicista e compositore.

Come nella prima esecuzione l’opera verrà rappresentata in forma semi-scenica, con tutti i musicisti presenti sul palco insieme alle voci soliste e al coro. Un intero cast di artisti argentini, Quinteto Fundación Astor Piazzolla di Buenos Aires, Ensemble e Coro, evocherà l’autentica atmosfera del tango argentino. L’Opera, pensata in origine per una destinazione radiofonica, è strutturata in due parti, ognuna delle quali formata da otto brevi quadri. La trama che Ferrer forgia, come da tradizione rituale latino-americana, dall’unione tra sacro e profano, trae spunto da una leggenda metropolitana d’inizio novecento, quella di María, operaia di una industria tessile di Buenos Aires, il cui corpo seppellito nel sottosuolo della città risorge dalle proprie ceneri.

La vicenda rimanda metaforicamente alla storia della fondazione e rifondazione della città di Buenos Aires, nel sedicesimo secolo. E María il cui spirito rinasce in eterno, fin nell’animo della propria progenie, assurge a simbolo dell’ambivalenza insita nella storia di Buenos Aires, dando voce ad un’atavica quanto straziante evocazione del suo passato.
Il Quinteto Fundación Astor Piazzolla è formato da cinque giovani musicisti che hanno dedicato la loro vita musicale all’esecuzione della musica del Maestro Astor Piazzolla, esecutori raffinati delle partiture originali del Maestro oltre ad essere l’unico quintetto al mondo che può vantare il nome del popolarissimo musicista e compositore argentino.

Hernan Possetti, piano – Marisa Hurtado, contrabbasso – Sebastian Prusak, violino – German Martinez, chitarra – Pablo Mainetti, bandoneón sono i musicisti che compongono l’Ensemble, scelti dalla vedova e dal figlio di Piazzolla tra i migliori solisti argentini contemporanei. Il giornale “La Nación” di loro scrive che esiste una sorprendente identificazione di questi musicisti con lo stile e l’estetica del Maestro. Questo quintetto ha dato prova del suo talento e del rispetto per l’impronta piazzollana a partire dal ritmo, dall’enfasi poderosa, dallo stile “fugato” di “Primavera Porteña” in cui si cela un’infinita e recondita nostalgia.

I tre fondamentali supporti del fraseggio musicale, il bandoneón, il violino e il pianoforte, comunicano la vibrazione originale delle partiture, imbevuti della tecnica e dell’espressione di Piazzolla nel tentativo di trasmettere la sua insita musicalità. Con questa formazione il quintetto si è esibito nei principali teatri e auditori di Buenos Aires, negli Stati Uniti, in Spagna, in Portogallo, in Israele, in Uruguay e in Italia. Vantano inoltre una preziosa collaborazione con il più importante ballerino argentino Julio Bocca.

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