71esima Pitti Immagine Uomo: un'edizione trainata dal tema-guida dell’eleganza e dal dinamismo dei nuovi mercati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2007 20:27
71esima Pitti Immagine Uomo: un'edizione trainata dal tema-guida dell’eleganza e dal dinamismo dei nuovi mercati

Alla chiusura di Pitti Immagine Uomo 71, tra gli oltre 860 espositori della Fortezza si respira aria di profonda soddisfazione e di ottimismo. “E’ stato un Pitti Uomo molto forte –– afferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine - che ha fatto registrare giudizi entusiastici da parte di tutti gli operatori presenti in Fortezza, sia come contatti commerciali sia come operazioni di marketing e comunicazione internazionale. Anche la copertura giornalistica da parte di stampa e tv di tutto il mondo è stata superiore alla media”.

Gli espositori hanno incontrato tutti i clienti più importanti: un chiaro segnale dell’energia con la quale la parte più innovativa del sistema moda guarda alla sua ripresa. Ha avuto un grande successo tra i compratori la nuova sezione Touch!, che ha arricchito la segmentazione e l’offerta del salone. “Un’edizione che registra il successo delle nostre scelte di regia – continua Raffaello Napoleone - in cui si è percepito forte il ritorno a un’eleganza consapevole e sofisticata, declinata in varianti molto forti: le migliori collezioni in mostra alla Fortezza, i progetti speciali come Rooms, la mostra e lo show case su Savile Row e la sartoria, l’evento di Kris van Assche, la visione di Maurizio Cattelan in Permanent Food”.

Guardando alle previsioni relative all’affluenza finale, emerge l’ennesima crescita dei compratori esteri: dovrebbero arrivare quasi a 10.000 – e in particolare il dinamismo dei mercati emergenti.

“Pitti Uomo è sempre di più il porto di sbarco dei nuovi mercati – afferma Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine – i cui operatori vengono a Firenze per entrare per la prima volta in contatto con l’eccellenza della moda maschile, italiana e internazionale, per soddisfare una domanda forte di qualità e immagine che solo qui riescono a trovare”. In tal senso sono da sottolineare i significativi aumenti di Russia e dell’Est europeo (Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, paesi Baltici), della Cina e di Hong Kong – e addirittura dell’India, con quest’ultima che è ormai rappresentata da un corposo plotone di compratori.

“Senza dimenticare il Giappone – prosegue Agostino Poletto - che tra i mercati esteri più consolidati non è soltanto il più esigente e preparato, ma è anche diventato, qui da noi, il primo mercato di riferimento con più di mille compratori”. Tutto questo con una sostanziale stabilità dei mercati tradizionali: Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Spagna.

Sul fronte interno il dato dei compratori italiani (circa 17.000, in lieve flessione) riflette la fase di dura (e inevitabile) ristrutturazione che la distribuzione indipendente sta ancora attraversando: tra il 2005 e il 2006 in Italia il numero dei negozi è calato del 10% circa.

“A questo elemento aggiungerei il ruolo sempre più determinante che i saldi stanno avendo nel ciclo delle vendite – dice ancora Raffaello Napoleone. Come in questo inverno: con un quadro di affari condizionato negativamente dalle eccezionali condizioni atmosferiche, probabilmente alcuni negozi hanno dovuto concentrarsi sulle vendite di fine stagione del dopo vacanze natalizie”.

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