Domenici: aprire un negoziato sulla Fortezza da Basso
E il Project financing?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 gennaio 2007 13:30
Domenici: aprire un negoziato sulla Fortezza da Basso<BR>E il Project financing?

Aprire un negoziato sulla Fortezza da Basso, oggi di proprietà demaniale, ma gestita da Firenze Fiera, visto che anche la Regione considera fondamentale la questione della concessione. Per la sede espositiva gli enti locali e Pitti Immagine hanno richiesto un nuovo assetto.
E' la proposta del sindaco Leonardo Domenici al governo e al ministro Francesco Rutelli, durante l'inaugurazione di Pitti Immagine Uomo a cui ieri ha partecipato anche il vicepremier. "Non ho mai pensato che Rutelli oggi venisse a Firenze come una sorta di Befana o Babbo Natale" ha aggiunto il sindaco, riferendosi ai finanziamenti promessi dal governo alle città d'arte ad alta densità turistica, Firenze in primis, dopo la cancellazione dalla Finanziaria del 'contributo turistico'.

"Penso invece che oggi si possa intanto impostare un lavoro per individuare obiettivi e strategie, e capire come poi allocare le risorse necessarie. Uno di questi obiettivi riguarda senza dubbio la Fortezza, che è un polo espositivo con caratteristiche eccezionali e uniche al mondo, e che per poter funzionare al meglio ha bisogno di condizioni gestionali ottimali. Ottenibili solo con la disponibilità della struttura da parte degli enti locali". Da parte sua, il ministro Rutelli ha assicurato l'impegno del governo per 'facilitare' il negoziato con il Demanio; i cui responsabili, ha aggiunto, si sono già detti disponibili a rivedere radicalmente i termini della concessione.
«Le notizie apparse in merito alla vicenda della regolarizzazione degli spazi espositivi all'interno della Fortezza da Basso dimostrano ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, qual è l'improvvisazione e la superficialità con la quale Firenze Fiera e le amministrazioni pubbliche, Comune di Firenze e Regione Toscana, affrontano la problematica della gestione di tali spazi.

Il problema di Firenze Fiera non è il problema della proprietà o della concessione ad utilizzare la Fortezza ma di incapacità gestionali del management di Firenze Fiera se l'Amministrazioni locali non sono state in grado di garantire la toltale agibilità della struttura e a garantire la sicurezza dei visitatori e degli operatori ? Il sindaco Domenici ha annunciato che la Fortezza da Basso è fondamentale per la città e per Pitti arrivi ad essere pienamente nella disponibilità delle istituzioni locali.

Come fa il demanio a considerare interlocutori credibili gli enti locali e Firenze Fiera che non riescono a garantire l'agibilità della struttura e che operano in un continuo deficit di bilancio? Sulle dichiarazioni rese dall'Amministratore delegato Bruschini che afferma testualmente".Del resto abbiamo di proposito fatto emergere queste carenze proprio per poterle sanare, ma bisogna capire che questa operazione non poteva essere svolta da un giorno all'altro" riteniamo necessario un commento considerata la loro improponibilità dopo che solo a seguito di una nostra precisa denuncia attraverso tutta la vicenda è stata resa pubblica.

Si concedono gli spazi espositivi, pur sapendo che tra questi alcuni non sono a norma; il Comune invia i vigili a multare l'organizzatore di una kermesse e a diffidare Firenze Fiera dal concedere gli spazi non autorizzati. Ma a quanto pare, a tuttoggi, il quadro delle regolarizzazioni amministrative necessarie per l'apertura di alcuni padiglioni espositivi è ben lungi dall'essere completato ed il dichiarare che tali operazioni non possono essere svolte da un giorno all'altro fa una certa tenerezza.

Si perché nel frattempo questa circostanza, pure a conoscenza dell'Amministratore delegato di Firenze Fiera, non ha impedito ugualmente di dare in uso gli spazi espositivi "incriminati" alle varie manifestazioni in calendario con le possibili sanzioni amministrative per gli organizzatori. E' incredibile che si metta a rischio una manifestazione come Pitti Immagine Uomo, una delle poche a non avere ancora abbandonato questa città, per il pressappochismo con cui si gestiscono le competenze di un ente come Firenze Fiera.

Viene da chiedersi allora se il ritardo nella risposta alla mia interrogazione del 28 luglio 2006, giunta solo nei giorni scorsi, non sia proprio dovuto alla consapevolezza delle mancanze gestionali ed al colpevole rinvio dell'indispensabile adeguamento normativo delle strutture espositive all'interno di un complesso monumentale vecchio di cinquecento anni. Ed ancora se l'assenza delle autorizzazioni necessarie, secondo le normative vigenti, sia dovuta ad incompetenza e superficialità dei vertici di Firenze Fiera, oppure all'accertata impossibilità di mettere a norma tutti gli spazi espositivi offerti dalla Fortezza da Basso, con la sua conseguente inidoneità ad ospitare manifestazioni espositive e fieristiche e l'opportunità dunque di ripensare alla realizzazione di un nuovo polo espositivo.

E tutto nel silenzio del Comune e della Regione che pure avevano ascoltato in audizione i vertici di Firenze Fiera. L'unico che incautamente parla è l'attuale Sottosegretario ai Beni Culturali Andrea Marcucci che in un'intervista alla Nazione dichiara. "...quella di Pitti è l'immagine suggestiva e simbolica di questa città, dove in luoghi che un tempo furono fortezze protette dagli attacchi esterni si dà, oggi, voce ad idee, progetti e sogni. Si progetta la società del futuro". Peccato che non sappia che alcuni dei luoghi espositivi che andrà a visitare non siano del tutto a norma ed inadeguati ad ospitare siffatte manifestazioni.

E' questa è la vera immagine offerta dalla città, o quella utopica del Sottosegretario? Anche per tutelare il futuro di una manifestazione così importante come Pitti Immagine Uomo preannunciamo una nuova interrogazione, al Sindaco ed al Ministro dei Beni Culturali, per chiarire i lati oscuri di questa vicenda e smascherare i colpevoli ritardi nella procedura di sanatoria delle irregolarità denunciate con l'ottenimento delle prescritte autorizzazioni».

Intanto il Project Financing naufraga e il Comune di Firenze perde 4,2 milioni di euro.

Il “mostro della Fortezza” inghiotte altri 4,2 milioni di euro, dopo i 5,4 milioni già pagati in precedenza a seguito degli errori di valutazione e progetto.
"E’ mai possibile che ogni volta che si verificano questi casi non ci siano mai re-sponsabilità politiche e/o tecniche? -domandano le Rappresentanze Sindacali di Base- E’ possibile che solo i cittadini alla fine siano gli unici ad essere individuati co-me responsabili? Quante cose si potevano fare con questi 4,2 milioni di euro? Si potevano destinare alle politiche sociali, alle politiche della casa, e…….

perché no…… per stabilizzare molti decine di lavoratori precari e quanto altro. Noi crediamo fermamente che la politica del project così come intesa a Firen-ze sia risultata un totale fiasco per la città, ed invitiamo l’Amministrazione a sospendere immediatamente il project per i cimiteri, mantenendo per questi la gestione diretta".
«E' ingiusto scaricare gli errori degli amministratori sui cittadini che ora si trovano a dover pagare opere prima di tutto non desiderate, fatte male e pagate il triplo del valore».

Lo ha detto, in una interrogazione «sul quinto verbale di ricognizione del project financing», il consigliere di AN Giovanni Donzelli. «La giunta - scrive Donzelli - ha approvato una delibera con la quale prende atto del quinto verbale di ricognizione con il quale si chiude, dopo una lunga trattativa, il rapporto tra il Comune e Firenze Mobilità e stabilisce come pagare i maggiori costi sostenuti nel tempo da Firenze Mobilità. Costi dovuti alle modifiche ai progetti originari, in particolare quello del parcheggio interrato alla Fortezza da Basso».

«L'amministrazione - prosegue l'interrogazione - dovrà versare complessivamente 4 milioni e 200mila euro a Firenze Mobilità e che ai 3 milioni e 200 mila euro iniziali si devono infatti aggiungere i mancati ricavi della pubblicità, pari a 500mila euro, e altri circa 500 mila euro maturati nel tempo per interessi passivi, minori introiti o maggiori oneri sostenuti dalla società del project». Il consigliere di AN anche vuole sapere dal sindaco «se non pensa sia il caso di far pagare chi ha responsabilità politiche per questi errori».

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