Toscana Tech, la due giorni della Toscana tecnologica promossa e voluta dalla Regione si è aperta oggi al Palazzo dei Congressi Villa Vittoria di Firenze e proseguirà fino a domani: la seconda edizione dell'appuntamento, per parlare di ricerca e digitalizzazione ma anche di industria 4.0 all'interno della strategia regionale di specializzazione intelligente (Ris3), per incontrare e conoscere quaranta imprese che hanno visto innovazioni e prototipi finanziati grazie al fondo europeo di sviluppo regionale, per discutere pure di attrazione di investimenti e di ecosistemi dove grandi multinazionali e piccole e medie imprese collaborano e si sostengono tra loro.
L'industria 4.0 come rivoluzione, appunto. "E che ha bisogno – sottolinea l'assessore alle attività produttive della Toscana, Stefano Ciuoffo – di una saldatura forte tra mondo dell'impresa, ricerca, sistema universitario e istituzioni, dove il ruolo della Regione è essenziale". "Per questo – prosegue - abbiamo organizzato anche quest'anno Toscana Tech: per creare un momento di condivisione e riflessione comune, che non può limitarsi in ogni caso a questi soli due giorni, e che diventa un'occasione indispensabile".
In anni di innovazione e competizione vera c'è un bisogno vitale di informazioni. Serve fare rete., Ecco così, per esempio, la piattaforma regionale dedicata alle piccole e medie imprese (www.cantieri40.it) interamente dedicata alle aziende che vogliono innovare e restare compet itive sui mercati. E' un pezzo della rete dei Digital Innovation Hub accreditati dalla Commissione Europea, un punto di accesso alle innovazioni digitali.
Un'economia fatta di connessioni (e robot)L'industria 4.0 è anche l'economia che nasce dalle piattaforme on line che incrociano dati, ricorda l'esperto Phil Cartwright del Centro di Modelling & Simulation dell'Università di Bristol, che per un impedimento improvviso non è potuto venire a Firenze ma ha mandato una suo contributo audio. E' connessione tra tecnologie che già esistevano. Riguarda i robot di Ocado che impacchettano gli ordini on line dei clienti in cinque minuti, in una torre dove si ottimizzano tempi e spazi, o i droni di Amazon che consegnano i pacchi a domicilio. Riguarda i sensori che permettono di controllare in modo costante i macchinari a distanza e risparmiare sulle manutenzioni.
Il ruolo della politicaUna rivoluzione appunto, che riguarda potenzialmente tutti: coome la prima rivoluzione industriale del vapore, come la seconda che ha riguardato produzione di massa e l'avvento dell'elettricità, come la terza che è stata trainata da computer e automazione. E come tutte le rivoluzioni, che diceva Lenin che non sono certo pranzi di gala, ha i suoi effetti imprevedibili, ma inarrestabili, sulle competizione. Opera come una livella. Cancella posti di lavoro, che certo poi nel tempo si creano.
"Ma intanto scompaiono" incalza ancora il conduttore, il giornalista di Radio24 Stefano Barisoni. Distruzione creatrice, si potrebbe dire con Schumpeter. E allora, prosegue, per questo è importante ed essenziale un ruolo e un intervento della politica. Lo ricordava pochi giorni fa anche il presidente della Toscana, Enrico Rossi: la politica è importante per sostenere le imprese in questa sfida, per aiutarle a prendere consapevolezza, aumentare la formazione e riconcepire l'organizzazione del lavoro, ma anche per agire con politiche compensative, misure a difesa dei salari e nuovo welfare.
Serve la politica perché servono anche regole e non ci si può affidare al solo mercato.
Il punto sulla ToscanaL'industria 4.0 è una partita decisiva per i settori produttivi della Toscana. "Le imprese più grandi e strutturate hanno già dato una buona risposta – spiega ancora l'assessore Ciuoffo - . Lì la rivoluzione è già radicata, per la presenza di una struttura, di personale e competenze adeguate. Più attardate sono le piccole e medie imprese, anche in settori dove la Toscana è leader come il sistema moda. Noi dobbiamo mitigare queste differenze e mettere l'intero sistema nella condizione di stare nella competizione globale". Su piatto ci sono molte risorse, dai fondi europei al bandi regionali per ricerca e sviluppo fino agli incentivi fiscali. "Ma l'innovazione vera – conclude l'assessore – si fa sulle competenze e non solo svecchiando i macchinari".
Un errore tagliare gli incentivi all'innovazioneLa tavola rotonda che apre Toscana Tech intanto prosegue. La parola passa all'europarlamentare Nicola Danti, interrogato sul ruolo del'Europa, il peso delle lobby e le due visioni opposte che si riverberano sul Parlamento, quella dei paesi scandinavi (ma anche dell'Olanda) per un'economia europea basata anzitutto su servizi, logistica e merci importate e quella di Italia, Germania e parte del sud del Mediterraneo che ritengono invece essenziale il mantenimento anche di una dimensione produttiva.
Si parla di dot economy e web tax. L'assessore Ciuofo si dice perplesso per le scelte dell'attuale governo italiano, che ha tagliato le risorse destinate alle innovazioni e dimezzato i fondi per l'alternanza lavoro a vantaggio di politiche di assistenza, "che sono necessarie ma da giocare all'interno di una cornice più ampia e complessa fatta di aiuti alla ricerca e di sostegni alle aziende per essere più competitive". Difende il sostegno alle innovazioni che non siano fini a se stessi, ma con ricadute concrete.
Si parla dei distretti industriali, non più solo geografici come sono diventati nel nord Italia, di politiche per il credito e di incentivi fiscali.
Il racconto diventa anche teatro e letteratura. Una coppia di attori ripercorre attraverso le parole di scrittori l'evoluzione della fabbrica nel tempo, dal sogno olivettiano degli anni Cinquanta alla Fiat degli anni Settanta, dai call center più recenti fino all'utopia di un mondo di robot dove gli uomini potranno oziare. Intanto sul palco si alternano Paola Fantin, coordinatrice della ricerca al Politecnico di Milano, Alessandro Forni di Nana Bianca, che a Firenze aiuta le start up a crescere per reggersi sulle proprie gambe, Francesca Moriano di Var Group e Albino Caporale, direttore in Regione Toscana alle attività produttive.
Si parla di formazione, di attitudine imprenditoriale che va costruita negli studenti fin dall'università, di strumenti finanziari per sostenere lo sviluppo innovativo. Il sipario è aperto. Toscana Tech è iniziata, per il secondo anno.Martedì 20 novembre, nel secondo (e ultimo) giorno di Toscana Tech, la due giorni organizzata dalla Regione al Palazzo dei Congressi Villa Vittoria a Firenze(ingresso gratuito), si continuerà a parlare di ricerca, prototipi in mostra e industria 4.0 con un particolare focus sul tema dell’attrazione di investimenti.
Su questo tema è in programma alle 12.30, presso la Limonaia del Palazzo del Congressi, la conferenza stampa del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi che presenterà l’iniziativa dei Tuscany business advisors. Insieme al Presidente, ci saranno quattro esempi di investitori che interverranno sulle prospettive aperte da questo nuovo network alla luce dell’esperienza diretta svolta in Toscana.
Limonaia presso il Palazzo dei Congressi – Villa Vittoria, Piazza Adua, 1
Ore 12.30 conferenza stampa
Interverranno:
Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana;
Charlie McGregor, Founder e CEO di The Student Hotel;
Davide Papavero, global industrial director per la GBU Soda Ash e Derivati di Solvay (già direttore del polo industriale di Rosignano Solvay);
Vincenzo Poerio, già AD Azimut Benetti Yachts e Presidente del Distretto nautico e della Portualità della Regione Toscana;
Elena David, membro del CdA di Fideuram – Intesa Sanpaolo (già AD di Una Hotels e Valtur);
Progetti in mostra al Palazzo dei Congressi Villa Vittoria a Firenze Sono trentotto, di altrettante imprese, tutti finanziati attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale e tutti protagonisti della due giorni di Toscana Tech, esempi di innovazione che in qualche caso sono nella fase ancora di prototipo e in altri invece già in produzione.
Cinque erano già stati presentati durante la conferenza stampa dell'evento, dedicato all'industria 4.0 ed organizzato dalla Regione: sensori che ti aiutano ad evitare il furto e poi a ritrovare la bicicletta rubata, altri sensori per ridurre gli incidenti nella movimentazione merci nei porti e nei magazzini, un dispositivo per controllare da remoto lo stato di salute di bambini operati per cardiopatie una volta a casa, internet delle cose per ottimizzare la manutenzione di macchinari e un sistema per riciclare quasi interamente il vetroresina.
Questi ed altri trentatré si sono raccontati nel piano interrato di villa Vittoria, dove l'esposizione proseguirà anche il 20 novembre.
C'è il primo (e finora unico, a pari caratteristiche) trattore elettrico in grado di adattarsi a più lavori grazie ad un set di accessori dedicati. Silenzioso e rispettoso dell'ambiente, è in grado di muoversi anche all'alba nei parchi cittadini senza paura di svegliare i residenti. Non inquina e le batterie ricaricabili di cui è dotato lo rendono autonomo per almeno quattro ore. Il progetto arriva da lontano. All'azienda Dal Morino di Caprese Michelangelo ci hanno iniziato a lavorare nel 2010. Nel 2018 si è affiancata l'università di Firenze. Rino è già in produzione da un anno e sono stati venduti i primi trentacinque esemplari.
All'agricoltura guardano anche alla Pure Power Controll di Navacchio, dove stanno testando sensori ad ultrasuoni da montare sui trattori per ‘fotografare' come un sonar il volume di una vigna ad esempio e decidere, pianta per pianta, filare per filare, il giusto trattamento di concimi od acqua per un'agricoltura di precisione. Il finanziamento europeo ha permesso di pagare per metà un'assegnista di ricerca.
Dai campi alla cellulosa per produrre carta. L'Advanced Microwave Engineering di Firenze ha già messo in funzione sensori, collegati ad un hub, in grado di misurare elettronicamente l'umidità dei fogli e farlo a distanza, monitorando ad esempio da Firenze i macchinari in funzione in Svezia o in Francia. In tempo reale. Questo permette naturalmente anche di risparmiare sui consumi.
I progetti in mostra sono stati raggruppati in cinque aree tematiche: il movimento e la salute, tempi moderni, ambiente e sicurezza. Ci sono applicazioni estremamente specializzate ma anche prodotti semplicemente pensati per facilitare la vita delle persone, quotidianamente.
C'è il progetto sviluppato dalla Leonardo (aziendaad alta tecnologia dell'industria dell'aerospazio) che prevede lo sviluppo di spettrometri di nuova generazione per satelliti di piccole dimensioni ma con prestazioni di alto livello, che in pratica potranno riprendere vaste aree di territorio e contemporaneamente analizzarne il terreno per monitorarlo. Un modo per riconoscere macchie di sostanze inquinanti in mare, verificare lo stato di salute delle foreste o le condizioni di siccità in campi coltivati.
La ResilTech presenta Sister, un nuovo sistema destinato alla sicurezza dei sistemi tramviari tradizionali. I-READ 4.0 è un sistema integrato per la gestione efficiente di magazzini estesi, più grandi di 10 mila metri quadri, e ad alto indice di rotazione, sviluppato in ottica industriale 4.0, in collaborazione con vari partner e il dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell'Università di Pisa. Grazie a sensori posti sui mezzi in movimentazione e una unità centrale in grado di elaborare i dati e trasmetterli al sistema di controllo, si possono gestire le merci in tempo reale.Si tratta, particolare non indifferente, di una soluzione anche a basso costo e flessibile.
A un evento dedicato all'innovazione potevano mancare i droni? Ovviamente no. Sensornauta è un drone speciale, con un grado di automazione superiore ai sistemi in commercio. Grazie ad un radar può muoversi da solo ed evitare il rischio di possibili collisioni: utile per l'agricoltura di precisione, il monitoraggio ambientale, il rilievo di terreni, edifici e opere civili, ma anche per la sorveglianza o in operazioni di polizia, soccorso, antincendio e protezione civile.
Dai droni alle api nell'era digitale. Un progetto portato avanti dall'associazione dei produttori apistici toscani, l'Università di Firenze e la Fondazione per il clima e la sostenibilità ambientale va in soccorso di chi fa apicoltura nomade, ovvero chi ha la sede in una zona e gli alveari in un'altra. Sensori raccolgono dati umidità, la temperatura, il peso dell'alveare ed altri parametri e permettono il controllo a distanza. Una sessantina sono già in rete in questa fase sperimentale.
E poi, infine, ancora le biciclette e le moto. La Carbon Dream di Tavarnelle, in provincia di Firenze, presenta un casco con tessitura di nanotubi al carbonio. L'azienda già produceva caschi per la formula uno. Questi, leggerissimo ma estremamente resistenti, sono rivolti a chi usa la moto per turismo e svago. A Toscana Tech hanno portato anche una bicicletta realizzata con materiali innovativi, a base di lino, cotone e carbonio. A vedersi sempre un telaio di tessuto di jeans, ma è quattro volte più resistente dell'acciaio. L'e-bike si rivolge ad un mercato di fascia alta.