Mangiare, dormire e lavarsi a Firenze

Nel volume sono raccolti indirizzi, telefoni e informazioni sul tipo di aiuto offerto dalle diverse realtà associative

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 dicembre 2014 17:44
Mangiare, dormire e lavarsi a Firenze

"Dove dormire, mangiare, lavarsi", una bussola per orientarsi nella città solidale di Firenze. E' stata realizzata dalla Comunità di Sant'Egidio di Firenze, con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio. Giovedì 18 dicembre, alle ore 17.30, nel Foyer del Teatro della Pergola, la guida sarà al centro di un incontro cittadino al quale prederanno parte gli operatori della Comunità di Sant'Egidio, il Maestro Gabriele Lavia, amministratori del Comune di Firenze, Pierluigi Rossi Ferrini, vice Presidente dell'Ente Cassa di Risparmio che ha finanziato la pubblicazione della guida, e i responsabili di associazioni, come la Caritas, impegnate con i senza fissa dimora.

In questa occasione sarà possibile ritirare le copie della guida precedentemente prenotate al numero 055.234.27.12 o via mail all'indirizzo santegidio_firenze@hotmail.com

'Dove dormire, mangiare, lavarsi' è una pubblicazione dedicata ai senza fissa dimora e più in generale a quanti vivono in situazioni di necessità. Nel volume sono raccolti indirizzi, telefoni e informazioni sul tipo di aiuto offerto dalle diverse realtà associative ed istituzionali presenti a Firenze.

Sono inoltre illustrati alcuni percorsi dedicati ai temi sociali principali come il carcere, l'immigrazione, la casa, l'assistenza sanitaria, il lavoro e la formazione, l'aiuto a donne in difficoltà. E' un volume, inoltre, destinato anche ai diversi operatori istituzionali e volontari, che spesso necessitano di strumenti operativi, in grado di mettere in comune tutto ciò che di buono il nostro territorio esprime. “E' uno strumento – spiega Serena Fabbrini per Sant'Egidio - che vive e respira al ritmo di quello che accade nella città, delle leggi che cambiano, dei servizi che traslocano, che cambiano. La nostra guida non ha una pretesa di completezza, ma ne ha il desiderio e cerca di rispondere innanzitutto alle domande che provengono dai senza fissa dimora. E' un lavoro da continuare a costruire insieme tramite segnalazioni e suggerimenti e anche correzioni di eventuali errori. E' offerta a chi ne ha bisogno da una parte e dall'altra ad operatori e volontari”.

“Collaboriamo volentieri e non da oggi – ha dichiarato Chiara Mannoni, responsabile dei Progetti speciali per il sociale e la formazione giovanile dell’Ente cassa di Risparmio di Firenze – con la Comunità di Sant’Egidio che consideriamo un interlocutore di grande affidabilità per la sua attività che svolge in favore del disagio sociale. Questa lunga stagione di continue emergenze economiche ha riflessi sempre più drammatici anche verso quelli strati della popolazione che si trovano in situazioni di marginalità. Ecco perchè destiniamo a questo settore una parte non indifferente delle nostre erogazioni e riteniamo la guida uno strumento prezioso per quanti vivono nella sofferenza’’.

All'origine la passione di Sant'Egidio per i senza fissa dimora e più in generale per i volti della povertà nella città. La Comunità raggiunge ogni settimana dalle 250 alle 280 persone per portare loro la cena, una volta a settimana, in alcuni luoghi della città: presso le stazioni di Campo di Marte e Santa Maria Novella, Rifredi, Piazza SS. Annunziata e piazza della Libertà, via dello Statuto, viale Lavagnini e Careggi.

Una sorpresa emerge dai dati: i raggiunti sono per circa il 70 per cento stranieri, in maggioranza uomini, tra profughi richiedenti asilo (Somalia, Etiopia), immigrati provenienti da Marocco, Egitto, Tunisia (in genere giovani di recente immigrazione o persone che stanno qui da molti anni e che a periodi alterni hanno bisogno di un aiuto), dall'Est Europa (Polonia, Romania, Ucraina: persone che hanno perso il lavoro per la crisi e sono in attesa di trovarne un altro, come badanti, giardinieri, muratori); famiglie di zingari romeni; per il restante 30 per cento sono italiani: accomunati dalla mancanza di solidi rapporti affettivi (la famiglia o non c’è o si sono persi i contatti), si trovano soli davanti a grandi difficoltà.

Spesso non ce la fanno e finiscono per essere investiti da una grande fragilità emotiva e psichica. Tra gli italiani vi sono anziani con una casa, ma che non ce la fanno con la pensione; senza casa; adulti (50/60 anni) cui mancano pochi anni alla pensione ma che non sono più in grado di lavorare (invalidità non tale da dare diritto ad un sussidio; problemi psichiatrici più o meno gravi) o persone che lavoravano in proprio con piccole ditte di riparazioni, o operai; giovani (20/40 anni) che spesso hanno lavorato all’estero (Germania), che sono stati impiegati come muratori, lavapiatti, camerieri, aiuto cuoco, e che per la crisi sono rientrati e non riescono a reinserirsi nel mondo del lavoro.

Ad essi Sant'Egidio porta 250 pasti ogni settimana (primo, secondo di carne, contorno di verdura fresca, pane, acqua, frutta, brioche). In un anno vengono distribuiti circa 12.000 pasti.

Per chi ha un’abitazione (casa o alloggio anche più precario) la Comunità distribuisce ogni settimana circa 20 pacchi alimentari (pasta, latte, biscotti, formaggio, pomodoro, conserve, verdura…) e prodotti per l’igiene (shampoo, bagnoschiuma, deodorante, dentifricio… e prodotti per la pulizia della casa)

Dalla guida emerge una radiografia, parziale ma abbastanza ampia, della città solidale. Nella distribuzione di cibo vi sono 10 associazioni che vanno per strada (distribuzione di cibo, bevande calde, coperte, informazioni) e che hanno percorsi diversificati: Comunità di Sant’Egidio, Missionarie della Carità, parrocchie, la Ronda della Carità, la Croce Rossa, la Misericordia.

Otto sono le mense tra quelle aperte tutti i giorni (come quelle Caritas) o solo alcuni giorni alla settimana (grazie all'intervento di associazioni e parrocchie).

20 sono i luoghi del dormire: Albergo popolare, strutture Caritas, parrocchie e associazioni. L’accesso non è immediato. C'è prima un colloquio con la richiesta di alcuni requisiti,

Circa il Lavarsi: 15 sono i bagni del Comune di Firenze (a pagamento 0.5-1€); 4 le associazioni dove è possibile fare la doccia e ricevere un cambio di biancheria pulita.

Dalla guida emergono anche altri tratti del profilo solidale di Firenze, in ordine al curarsi ad esempio: 6 tra parrocchie e associazioni prestano servizio di orientamento sanitario con medici o infermieri anche per medicazioni e terapie.

I centri di ascolto sono 17 (allestiti da parrocchie, associazioni e Caritas)

Centri di consulenza legale gratuita: 4 (parrocchie-associazioni)

Distribuzione di vestiario: 7 (parrocchie-associazioni)

Distribuzione di alimenti: 8 (parrocchie-associazioni)

La guida non nasce da una “buona idea” ma dalla necessità di rispondere alle domande concrete delle persone che Sant'Egidio incontra. Sostanzialmente si compone di due filoni principali: da una parte l'individuazione delle rispose ai servizi di prima necessità (mangiare, dormire, lavarsi, curarsi, vestirsi…) a cui le persone possono rivolgersi direttamente; dall'altra l'orientamento ad informazioni che vengono incontro al bisogno di integrazione, dunque: accesso ai servizi sociali e anagrafici; documenti (carta di identità, patente, passaporto, codice fiscale…); accesso ai servizi sanitari (dalla scelta del medico curante alla tessera Stp per stranieri; esenzioni; tossicodipendenze; salute mentale); agevolazioni economiche (come ottenerle e quali); informazioni sul lavoro (centri per l’impiego, collocamento mirato, lavoro autonomo, sindacati…); pensioni, sussidi di disoccupazione, invalidità; informazioni sulla casa: canone concordato, case popolari, sfratti, sindacati.

Alcuni capitoli della guida sono rivolti alle Donne, in particolare sui temi della gravidanza (info mediche su visite, consultori e aiuti economici legati alla maternità), di abusi e violenze, della prostituzione.

Un altro capitolo è quello dedicato ai Detenuti con l'elenco delle Associazioni che si occupano dei detenuti sia all’interno del carcere che nella fase successiva del reinserimento. Vi è una sorta di guida nella guida, per aiutare chi è fuori ad aiutare chi è in carcere. Dunque informazioni su come telefonare, fare visita, spedire posta e pacchi ai detenuti.

Altra sezione è quella dedicata agli Immigrati con informazioni sugli uffici che si occupano di immigrazione (Questura, Prefettura, Comune…) e percorsi su :permesso di soggiorno, cittadinanza, status di rifugiato, apolidia, minori non accompagnati, riconoscimento titoli di studio.

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