Acquisti di olio confezionato: - 9%. Tre toscani su 10 cercano solo sconti

Frenata all'acquisto nei primi 6 mesi del 2013. Le famiglie "preferiscono" l'olio di sansa. Allarme per la dieta mediterranea

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2013 22:13
Acquisti di olio confezionato: - 9%. Tre toscani su 10 cercano solo sconti

Il principe della dieta mediterranea non è più l’indiscusso protagonista della dieta mediterranea. Proprio come accaduto per il consumo di pane, le famiglie toscane, complice la crisi e la necessità di selezionare accuratamente ogni acquisto, hanno dovuto rinunciare ad una delle principali voci della cucina: l’olio di oliva. Il trend, già evidenziato dai dati dell’Istat secondo cui la spesa media mensile per “olio e grassi” era scesa del 4% tra il 2012 ed il 2011, trova conferma nei dati forniti da Ismea/Gfk-Eurisko relativi ai primi sei mesi dell’anno in corso.

L’acquisto di olio di oliva ha infatti subito una pericolosa frenata sia in termini quantitativi che di spesa. L’olio di oliva confezionato, intendendo tutto l’insieme delle categorie merceologiche che lo compongono, ha fatto segnare un -9% dei volumi e un -9% del valore della spesa corrispondente. L’acquisto ridimensionato di olio di oliva ha trovato un sostituto nell’olio di sansa, un sottoprodotto del processo di estrazione dell’olio di oliva che ha prezzi ben diversi rispetto ad una bottiglia di olio certificato sinonimo di qualità, sicurezza alimentare, tracciabilità e identità territoriale. A dirlo è Coldiretti Toscana in occasione della presentazione dello studio dell’Università di Siena sulle qualità antitumorali dell’olio extravergine di oliva toscano Igp sostenuto dal Consorzio di Tutela.

L’olio di oliva extravergine, insieme a pasta, pane, verdure e pesce sono alla base della dieta mediterranea e quindi, di una corretta alimentazione che garantiscono, come certificato da numerosi studi, una vita più sana e lunga. Purtroppo la crisi ha messo in discussione anche la tavola con 3 toscani su 10 all’inseguimento quotidiano di sconti ed offerte valutando in base alla logica della esclusiva convenienza piuttosto che della qualità dei prodotti, mentre una percentuale, se pur minima, circa il 4% mette nel carrello prodotti sottomarca.

Solo il 24%, poco più di 2 toscani su 10, non bada a spesa in fatto di cibo preferendo prodotti di qualità e a km zero. Ecco perché è importante non rinunciare alla qualità dei prodotti base della nostra alimentazione preferendo acquisti diprodotti locali, magari direttamente dai produttori della rete di Campagna Amica, di provenienza certa e garantita.

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