L'anno ad arte di Firenze nel 2011

La sesta edizione di "Un anno ad arte" propone un calendario di esposizioni che vanno dalla grafica ai favolosi tesori del Cremlino, senza dimenticare il 150esimo dell'Unità d'Italia.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2010 19:31
L'anno ad arte di Firenze nel 2011

“Nella prospettiva del 2011 - ha dichiarato Cristina Acidini Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino alla presentazione di “Un anno ad arte“ - si è consapevoli che la crisi economica internazionale che ha tanto penalizzato gli anni passati, pur avendo allentato la sua presa, non è certo superata. Ma di nuovo, con la rinnovata alleanza dei partner Ente Cassa di Risparmio di Firenze, presieduto da Michele Gremigni, e Firenze Musei, con il supporto di ulteriori sponsor, facendo tesoro dei tenui segnali di ripresa che giungono nel campo del turismo d’arte, la Soprintendenza ha messo in programma una serie di mostre che toccheranno i maggiori musei del Polo Museale Fiorentino per la sesta edizione del programma espositivo “Un anno ad arte”". Il programma è come sempre nutrito e inizia l'8 marzo agli Uffizi con "Figure, Memorie, Spazio, Disegni Da Fra' Angelico a Leonardo" frutto di una collaborazione degli Uffizi con il British Museum (dove è stata già esposta fino al luglio 2010).

La rassegna espone 100 fra disegni, schizzi, progetti dei più importanti artisti italiani a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento. Oltre a Fra Angelico e Leonardo, Raffaello e Michelangelo, Botticelli, Mantegna, Tiziano, solo per citarne alcuni. Di fatto un'occasione unica per confrontare in sequenza capolavori da antologia mai prima d'ora in Italia, esposti contemporaneamente in un'unica sede. Sulle arti applicate, anzi sull'arte per eccellenza del 'commesso di pietre dure', verte invece, a partire dal 17 maggio alla Galleria D'arte moderna di Palazzo Pitti, "Dagli Splendori di Corte al Lusso Borghese-l'Opificio delle pietre dure nell'Italia Unita".

Collegata anche alle iniziative per i 150 anni, espone una serie di piccoli e grandi capolavori e racconta la riconversione dell'Opificio che con l'Unità d'Italia, esaurita la committenza del Granducato di Toscana, si convertì alla creazione di piccoli e grandi capolavori per la classe borghese in ascesa. Ma non solo: a partire dall'11 maggio, al Museo del Bargello apre le porte una mostra dedicata alle sculture di Bartolomeo Ammannati, ”Leda col cigno”, “la Tomba Nari” e soprattutto la monumentale “Fontana“ di Giunone, composta da sei figure allegoriche e mitologiche. E ancora, dal 31 maggio la Galleria dell'Accademia racconta attraverso l'opera di Lorenzo Bartolini, sommo scultore dell'Ottocento toscano, i temi eterni del bello ideale e dell'ispirazione alla natura.

Per onorare l'anno della cultura Italia-Russia, dal 27 maggio al Museo degli argenti di Palazzo Pitti, è di scena il “Tesoro del Cremlino”, con la collezione più ricca del più antico museo russo che raccoglie i tesori reali, oggetti di corte di uso quotidiano e cerimoniale, legati ai nomi dei più grandi zar di Russia attraverso molti secoli di storia. Mentre in clima di reciprocità, dal 29 maggio, i musei fiorentini invieranno al Cremlino una rassegna sul Tesoro dei Medici.

Dal 14 giugno agli Uffizi apre "Vasari, gli Uffizi, il Duca", una rassegna che, nel quinto centenario della nascita di Giorgio Vasari si incentra sulla fondazione degli Uffizi (1159-1560), più che un edificio un sistema archiettonico a scala urbana, risultato di una stretta collaborazione tra il Duca Cosimo I de Medici ed il suo artista prediletto. Infine, dall'11 ottobre a Palazzo Pitti, un'altra rassegna dedicata ai 150 anni dell'Unità d'Italia. Intitolata "La bella italia.

Arte, identità delle città capitali", racconterà con 350 opere provenienti da musei d'italia e del mondo, le Italie che la storia chiamò a diventare Italia. I numeri dell'edizione 2010, con un +11,06% degli accessi e +7,82 degli incassi, sono di grande incoraggiamento, ha ricordato il direttore valorizzazione del ministero Mario Resca. "Ulteriore segnale - ha concluso - che la domanda di cultura è forte se ben stimolata”. Un programma di qualità che è, per così dire tradizionale.

Mancano mostre e manifestazioni dedicate al Novecento. In qualche modo Firenze, propone sempre, i grandi capolavori di un passato straordinario. E visto il successo non si intende cambiare. Le mostre si annunciano come eventi di indubbia qualità ma forse anche qualcosa dedicato almeno al Novecento storico ci poteva stare. di Alessandro Lazzeri

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