Treni: l’Alta Velocità salta Firenze? Qualche chiarimento ai politici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 settembre 2008 13:15
Treni: l’Alta Velocità salta Firenze? Qualche chiarimento ai politici

Ieri molti politici locali hanno espresso la loro preoccupazione circa il rischio che Firenze sia declassata nella grande sfida all'alta velocità Roma-Milano. Fermare a Firenze solo un treno su quattro sarebbe semplicemente una follia –hanno affermato un po' in tutti gli schieramenti, l'on. Riccardo Migliori, come il Presidente della Provincia di Firenze Renzi, come anche il consigliere regionale Erasmo De Angelis– e chiederanno al ministro Matteoli impegni per Firenze.
In merito alla notizia pubblicata ieri sul nostro giornale va però aggiunto che i politici (o chi ha fornito loro la notizia) hanno idee un pò confuse.

Ad esempio quando parlano di quattro treni Roma-Milano all'ora di cui due sarebbero "no-stop" e due fermerebbero anche a Firenze e Bologna.
Punto primo: quattro treni all'ora per direzione (e quindi 8 in totale) a Santa Maria Novella sarebbero ingestibili: se a Bologna Centrale la sosta può essere di soli tre minuti, a Firenze ci vogliono almeno otto minuti per effettuare l'inversione della marcia del treno, a cominciare dal problema dalla "chiave" del Sistema di controllo della Marcia del Treno, che deve essere fisicamente spostata da una locomotiva all'altra: è una nuova procedura nata per evitare inconvenienti come quelli verificatisi a Milano, quando la chiave lasciata inavvertitamente attiva nella locomotiva di coda, provocò il blocco di questa e quindi la rottura di un gancio e lo spezzamento del treno.

Lasciando solo una chiave per tutte e due le locomotive si impedisce ovvoamente a quella dietro di intervenire sulla marcia del convoglio senza il consenso di quella davanti, che in ogni caso ha bisogno della chiave per partire. A questo si aggiungono tutta un'altra serie di procedure e controlli che difficilmente potranno essere velocizzati in futuro.
Punto secondo: in programma ci sono anche dei treni per Napoli, che possono saltare Roma Termini con un raccordo appena attivato. Anche qui si parla di Milano - Napoli no-stop ma penso che alla fine prevarrà l'idea di farli fermare almeno a Roma Tiburtina (e qualcuno anche a Firenze e Bologna).

In più ci saranno convogli da e per Torino, Salerno, e il nordest (Verona, Bolzano e Venezia).
Se quelli da e per Torino, Napoli e Salerno potranno essere dei prolungamenti dei Milano - Roma, i Roma - Nordest dovranno per forza trovare spazio. Dove?
Punto terzo: dal 2011 a Trenitalia si affiancherà in concorrenza "Nuovo Trasporto Viaggiatori". Trenitalia potrà disporre di tutte queste tracce d'orario o ne dovrà cedere qualcuna? Io credo che la seconda sia l'ipotesi più facile.

Allora non si capisce che senso abbia programmare un impegno imponente per il triennio 2008-2010 per poi ridimensionarlo nel 2011.
Punto quarto, di cui si parla poco adesso: con tutti questi treni veloci sulla Direttissima Firenze - Roma che fine faranno gli altri treni che la percorrono, come gli Intercity ed i regionali? Non è che i regionali torneranno ad essere instradati via Pontassieve? Qualche tempo fa anche su Nove da Firenze parlammo dell'acquisto da parte della Regione Toscana di locomotive bicorrenti (nell'eventualità che anche la Firenze -Roma venga rielettrificata a 25 KV, la tensione delle altre linee AV, contro gli attuali 3 KV (la linea è già predisposta a questo).

E' evidente la volontà della Regione Toscana di non farsi sfrattare i treni dalla Direttissima, almeno tra Rovezzano e Incisa. Ma Trenitalia e RFI, il gestore della Rete Ferroviaria Italiana, che rassicurazioni hanno dato in materia?
Ecco, Migliori, De Angelis e i vari comitati e associazioni dovrebbero pensare più a questo che a perdere qualche fermata, che comunque sarebbe in più e non intaccherebbe l'offerta attuale.
Aldo Piombino

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