TAV: la maggioranza dei fiorentini dice no al sottoattraversamento dell'Alta Velocità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2008 01:02
TAV: la maggioranza dei fiorentini dice no al sottoattraversamento dell'Alta Velocità

"Premesso che sono un fautore dell'Alta Velocità e credo che sia indispensabile per collegare le principali città italiane, ritengo che il sottoattraversamento e la Stazione ai Macelli siano una follia urbanistica più grande della tramvia -Con queste parole il capogruppo Udc in consiglio comunale Mario Razzanelli ha aperto stamani la conferenza stampa sulle conseguenze dei lavori relativi al sottoattraversamento della Tav a Firenze, e alla quale hanno partecipato Vincenzo Abruzzo, Ingegnere ferroviario, Mario Bencivenni dei Comitati dei Cittadini e Riccardo Sarra, capogruppo An del Comune di Firenze.- Il sottoattraversamento e la Stazione ai Macelli sono uno spreco di denaro ed un'ulteriore degrado della città sottoposta ad una canterizzazione decennale che si aggiungerebbe a quella della tramvia -dichiara Razzanelli- L'Amministrazione ha accuratamente evitato di informare i cittadini su questa opera tanto che 9 fiorentini su 10 sono all'oscuro di quello che si vuole fare.

Esiste invece un progetto alternativo sviluppato dal Dipartimento di Urbanistica dell'Università di Firenze che i fiorentini chiedono che venga esaminato e discusso prima di partire con i lavori di scavo. Non si possono spendere –aggiunge l'esponente Udc– 2 miliardi di Euro quando si può ottenere lo stesso risultato spendendo 200 milioni". Interviene sullo stesso punto l'ingegnere ferroviario Vincenzo Abruzzo: "La soluzione in superficie è di gran lunga preferibile sia per i costi, la comodità, la velocità, aggiungasi il raggiungimento dell'obiettivo in tempi assai più brevi di quelli per il sottoattraversamento.

Infine non verrebbe ad intaccarsi l'ultima risorsa strategica per Firenze, il sottosuolo, oggi lasciato inutilizzato ma che domani potrebbe diventare la sede di un eventuale sistema di metropolitane cittadine". I risultati del sondaggio rivelano che solo il 13% dei fiorentini è a conoscenza del sottoattraversamento di Firenze ed ancora meno, l'8% sa che verrà costruito una stazione ai macelli. Il 71% è preoccupato per le conseguenze sulle falde acquifere sotterranee della città e per la stabilità degli edifici" "I contrari all'opera sono il 45%, i favorevoli il 38%.

Molte delle persone che si sono espresse positivamente ritengono, erroneamente per mancanza di informazione, che questa opera eliminerà molti dei treni in superficie. Una corretta informazione farebbe crescere i contrari a quest'opera. Comunque il 76% dei fiorentini, compresi una buona parte dei favorevoli, ritiene che prima di iniziare i lavori di scavo bisognerebbe esaminare e discutere il progetto dell'università di Firenze che consentirebbe di ridurre i costi del 90% ed eliminare i disagi degli scavi della galleria e della Stazione"-
Nella foto PARTICOLARE DELLA SOLUZIONE 3 + 3 BINARI ZONA STATUTO ORTICOLTURA
Livello di informazione del sottoattraversamento di Firenze
Nonostante l’imminenza dei lavori soltanto una quota esigua dei residenti (poco più di un fiorentino su 10) è (o almeno si dichiara) a conoscenza del sottoattraversamento di Firenze della TAV con una galleria lunga 7 chilometri.

Per la gran parte dei fiorentini la galleria è, nel migliore dei casi, qualcosa di cui si è vagamente sentito parlare.
Solo il 13% afferma di conoscere adeguatamente quali interventi preveda la TAV nel sottosuolo cittadino. Nella maggioranza dei casi la scarsità di informazioni a riguardo appare pressoché generale.
Opinioni sul programma dei lavori della TAV a Firenze
Chiarito l’equivoco si delinea fra gli intervistati un atteggiamento prevalente di perplessità o aperto rifiuto, motivato principalmente dal minimo vantaggio quanto a tempi di percorrenza e dall’enormità dei costi relativi: “soldi buttati per cose che dureranno anni”, “non la dovrebbero fare; non conviene per risparmiare 15 minuti”, “il costo dei lavori è troppo elevato rispetto al bisogno”.
Preoccupa anche la durata (giudicata eccessiva) dei lavori, e relativo disagio, e più in generale l’eventualità di danni alla città, agli edifici ed ai monumenti: “troppi disagi per dei lavori che dureranno troppo”, “non la voglio perché le case ne risentiranno”, “hanno già distrutto la città per la tramvia, a noi basta con i disagi”, “non va bene! sforacchiano la città in maniera indegna!”, “sarei tendenzialmente favorevole ma sono preoccupato per i danni che potrebbero fare; troppo futuristico”.”.

Altri motivi di opposizione fanno riferimento alle conseguenze dei lavori sulle falde acquifere: “contraria, soprattutto per il problema delle falde acquifere, hanno già rovinato il Mugello”, “contrarissima perché si scombussola l'ambiente”, “Firenze è percorsa da diversi fiumi e può suscitare problemi”.
Fra i fiorentini favorevoli al progetto TAV la principale motivazione è rappresentata dal significato di modernità dell’opera, dalla sua valenza di progresso e sviluppo, anche economico: “Firenze si deve modernizzare”, “bisogna modernizzarsi; mi fido di chi l'ha tudiato e realizzerà i lavori”, “è 20 anni che se ne parla; Firenze non può restare indietro a fare la culla del rinascimento”.
Anche fra alcuni residenti nelle vie nell’immediata prossimità o lungo il tracciato previsto, abbiamo registrato alcune opinioni favorevoli alla galleria nella speranza di veder spostare sottoterra una parte dell’attuale traffico ferroviario: “se me la interrano mi fanno un favore, io sto vicino alla stazione”.

In generale sembra che l’assenza di informazioni e discussione sui lavori previsti dalla TAV induca alcuni a reinterpretare il progetto secondo le proprie esigenze.
Livello di informazione della nuova stazione presso gli ex Macelli
Si riscontra un livello di informazione ridotto ai minimi termini; si dichiara sufficientemente informato l’8% degli intervistati; quasi 2 fiorentini su 3 ne sentivano parlare per la prima volta.
Conseguenze dei lavori sulle falde acquifere
La tematica era già emersa a livello spontaneo a proposito dell’atteggiamento nei confronti del programma dei lavori della TAV; alcuni intervistati in effetti avevano espresso preoccupazioni per lo sconvolgimento del flusso delle acque che scorrono al di sotto della città, anche citando (vedi sopra) quanto si è verificato in occasione dell’attraversamento da parte dei lavori della TAV dell’Appennino.
a problematica comunque viene condivisa da una larga maggioranza di fiorentini, quasi 2 su 3; soltanto poco più di un residente su 4 si sente di escludere complicazioni su questo fronte.
Atteggiamento nei confronti del sottoattraversamento della città Pur in un contesto di scarsa informazione (o nonostante), emerge un orientamento prevalente di perplessità/ostilità nei confronti del programma dei lavori che stanno per coinvolgere Firenze.
Conoscenza del progetto alternativo
Soltanto una quota minima (meno del 4%) si dichiara compiutamente informato del progetto alternativo sviluppato dal Dipartimento di Urbanistica dell’Università di Firenze per l’attraversamento in superficie della città; per poco meno di 9 intervistati su 10 questa era la prima volta che ne sentivano parlare.
Comunque una parte preponderante del nostro campione ha affermato che sarebbe opportuna una valutazione più approfondita del progetto alternativo prima di dare inizio ai lavori.
In particolare sono favorevoli alla valutazione del progetto alternativo oltre la metà dei fiorentini che approvano i lavori della galleria.
Le opinioni sulla galleria e sulla nuova stazione
Al fine di valutare più approfonditamente gli orientamenti dei fiorentini nei confronti del progetto TAV abbiamo sottoposto agli intervistati delle affermazioni relative alla TAV riferite ad altri residenti intervistati in precedenza e sui quali veniva richiesto di esprimere un grado di accordo/disaccordo.
Emerge un ampio consenso per una prioritaria valutazione (anche a fronte dell’enormità dell’importo previsto e dei disagi legati alla durata prevista dei lavori) dell’effettivo rapporto costo/benefici ed in particolare della praticabilità del progetto alternativo che rinuncia allo scavo sotterraneo.

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