Treni: sfida all'aereo sulla tratta Milano-Roma.
L’Alta Velocità ferma a Firenze una volta su quattro?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 settembre 2008 14:54
Treni: sfida all'aereo sulla tratta Milano-Roma.<BR>L’Alta Velocità ferma a Firenze una volta su quattro?

Firenze, 08/09/08- Alta velocità in competizione con la nuova Alitalia. Le Ferrovie annunciano un convoglio ogni quindici minuti e tre ore di viaggio tra le due città. Il treno ad Alta velocità delle Fs percorrerà la tratta Milano-Bologna a 300 km orari. L'alta velocita' sulla tratta Milano-Roma rubera' il 70% del mercato al trasporto aereo. Ne e' convinto l'ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. Ma la notizia di oggi è anche che la prossima organizzazione dei treni ad Alta Velocità Milano-Roma vedrebbe fermarsi a Firenze solo un treno su quattro.
"Chiediamo al Presidente della Regione, al Presidente della Provincia ed al Sindaco di Firenze, che si impegnino perchè la città non può subire gli enormi sacrifici cui si appresta per l’attraversamento cittadino della TAV in cambio di essere considerata come la stazione di Chiusi o di Reggio Emilia, dove si fermano oggi un treno su quattro, sulla linea Milano-Roma.” A dirlo è Riccardo Migliori, Coordinatore Regionale di Alleanza Nazionale e deputato nelle fila del Popolo delle Libertà.

“Con un’interrogazione urgente, riprende Migliori, chiediamo al Governo di intervenire presso le Ferrovie per evitare un affronto alla città di Firenze. Le Ferrovie devono sapere che ogni accordo od intesa raggiunte per la TAV a Firenze, passano dalla premessa di una parità di trattamento tra Firenze, Bologna, Roma e Milano, altrimenti, per quel che ci riguarda sono carta straccia.”. Circa le affermazioni di Migliori bisogna precisare però che non è esatto che un eurostar su 4 si fermi a Chiusi, a meno che non ci si riferisca agli IC e non agli ES.

In quanto a Reggio Emilia, la stazione medio-padana sarà pronta, ad andar bene, fra un paio d'anni.
“Il Governo Berlusconi e il ministro Matteoli ci dicano se davvero il Governo e le Ferrovie dello Stato hanno intenzione di declassare Firenze in tema di ferrovie. E’ evidente che se i treni del futuro devono servire a far concorrenza alle inquinanti automobili e agli aerei, è semplicemente riduttivo prevedere per la linea ad Alta Velocità tra Milano e Roma una sola fermata intermedia di un treno su quattro, come denuncia l’onorevole Migliori.

Ma è il Governo che deve intervenire e chiarire quali e quanti convogli fermeranno a Firenze, da sempre un nodo ferroviario strategico, tanto più con l’inizio di importanti interventi strutturali per l’Alta velocità e l’Alta Capacità ferroviaria che trasferiranno passeggeri e merci dalla strada alla rotaia”. Così Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale in merito all’Alta Velocità a Firenze. “Alle Ferrovie – spiega D’Angelis - chiediamo di garantire maggiormente il trasporto ferroviario regionale che non può essere considerato un ramo secco da tagliare.

Le scene di questi giorni – ritardi, soppressioni, disservizi, disinformazione – rischiano di farci tornare indietro nel tempo. L’allineamento del trasporto ferroviario italiano ai sistemi degli altri paesi europei, più volte invocato dalle FS, non può basarsi esclusivamente sugli aumenti tariffari o sulle linee ad Alta Velocità, deve anche garantire un forte miglioramento della qualità del servizio offerto, soprattutto a quella folta schiera di lavoratori e studenti che fanno del trasporto ferroviario un uso quotidiano”.

“La Regione –conclude D’Angelis – con le numerose iniziative dell’assessorato regionale ai trasporti, è impegnata, anche con investimenti importanti, sul fronte della tutela dei diritti degli utenti del servizio Fs. Tutti gli studi sulla soddisfazione del cittadino, rilevano l’importanza di introdurre fattori di qualità senza costi aggiuntivi. La Toscana sta facendo la sua parte, il Governo e le Ferrovie facciano altrettanto”.
«La decisione di oggi è il frutto della trattativa di ieri, quella che gli enti locali interessati guidati da Martini, Renzi e Domenici hanno intessuto con il governo Prodi».

Lo affermano il Vicepresidente della Commissione regionale VI (Ambiente e Territorio) Andrea Agresti e il suo Capogruppo, il Presidente di Alleanza Nazionale verso il Pdl in Regione Toscana Roberto Benedetti. L’intervento dei due esponenti di An giunge in risposta al richiamo mosso dal Presidente di commissione D’Angelis al deputato di An-Pdl Riccardo Migliori che stamani aveva invitato Regione, Provincia e Comune di Firenze a reagire contro una simile discriminazione della Toscana. E’ ovvio – dicono Agresti e Benedetti – che da parte nostra interessiamo della questione il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli e il governo intero.

E’ però altrettanto chiaro che oggi la trattativa sull’Alta velocità ferroviaria e sulle sue tratte è chiusa. E chi la ha portata avanti, visto che si tratta di una questione che si protrae da anni e non da mesi? Non certo questo governo. Non certo il centrodestra che non governa né in Regione Toscana, né in Provincia di Firenze e né in Palazzo Vecchio. Le parti in causa, evidentemente, hanno condotto le cose con superficialità e con scarsa considerazione della regione toscana e della sua fame di collegamenti.

Oggi, di questo atteggiamento alla Toscana viene presentato un conto più che mai salato». Avanti tutta, dunque, con i tentativi last minute di salvare il salvabile: «Quando ha voluto, come nel caso delle linee ferroviarie costiere e delle relative fermate, la Regione Toscana ha saputo come intervenire con efficacia. Se adesso rimane immobile a guardare, significa che ancora una volta non tiene in conto i bisogni del territorio. In verità – ammoniscono Agresti e Benedetti – sarebbe forse giunto il momento per Martini di mettersi l’animo in pace e, anziché portare avanti le solite posizioni ostruzionistiche, iniziare una collaborazione proficua con il governo nel segno dello sviluppo regionale, solo e univoco interesse per tutti».
Legambiente Toscana dà il via alla speciale campagna per il trasporto pubblico locale Pendolaria Special e presenta una petizione al Parlamento e agli organi di governo regionale e nazionale.
"I treni che usciranno dall’Umbria nel 2009, in base ai programmi di Trenitalia -spiegano dall'Associazione di volontariato Idra- non potranno usufruire dei tracciati utilizzati dall’Alta Velocità (Orte – Roma) aumentando così i tempi di percorrenza di ben 45 minuti.

Un balzo indietro di 30 anni non solo per i pendolari (oltre 5.500 solo dall'Umbria) la cui VITA verrà stravolta, ma per tutti i cittadini del territorio le cui prospettive di sviluppo verranno drasticamente ridimensionate, sfociando in un vero e proprio problema socio-economico. Facile immaginare l'impatto sul turismo e sulla scelta del mezzo di trasporto che tanti cittadini inevitabilmente preferiranno: l'auto privata (impattando così anche su traffico ed inquinamento)".

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