Donatella Cinelli Colombini: il cuore della Toscana in una fattoria a Trequanda

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2008 23:46
Donatella Cinelli Colombini: il cuore della Toscana in una fattoria a Trequanda

Il Colle di Trequanda è un'azienda agricola con 23 ettari di vigneto, cereali, tartufi bianchi, oliveti ed una struttura agrituristica con 19 appartamenti, due piscine ed un ristorante. Il Colle offre un'ospitalità molto semplice nelle vecchie case dei contadini. I mobili sono antichi, ma è anche possibile dormire nella camera che fu del Granduca di Toscana e della sua amante Isabella. L’agriturismo organizza corsi di cucina, di pittura e visite guidate. La cantina è di grande suggestione: attraversa il sotterraneo della villa cinquecentesca e poi sale fino al sottotetto del Vin Santo.
Per chi, come me ha trascorso la propria infanzia in campagna, essere ospite di Donatella Cinelli Colombini nella sua casa alla Fattoria del Colle a Trequanda è stato come un viaggio a ritroso nel tempo, nella casa di mia nonna contadina.

Un regalo grande, una sorta di dejavù, un tuffo nella memoria attraverso il contatto con odori, rumori, sensazioni, ricordi. Da bambina mi piaceva vedere come andava munta la mucca, mi piaceva portare da mangiare ai maiali e mi piaceva guardare con quale appetito e rumore loro consumavano il pasto. Mi piaceva sentire la polvere caldissima e soffice sotto i miei piedi nudi; mi piaceva correre nei campi e sdraiarmi poi sulla terra, sentire il fruscio dell’erba alta e guardare le nuvole che si gonfiavano nel cielo così azzurro, mi piaceva partecipare alla vendemmia, ricordo a fine giornata la pelle appiccicosa del succo d’uva e le vespe che ronzavano intorno ai tini.

Mi divertivo a raccogliere fiorellini gialli e bianchi e a farmi una corona per i capelli proprio come oggi fa mia figlia Emma. Mi piaceva uscire di casa quando pioveva, bagnarmi e poi spaccare la crosticina sulla terra e guardare la nuvoletta di polvere che si formava, sentire il suo profumo… e poi mi piaceva entrare nel cellaio, buio e fresco: adoravo sentire quel contrasto del caldo e freddo, mi piaceva sentire i brividi sulla mia pelle … e poi l’ odore… L’odore della cantina era inconfondibile, era un misto emozionante, inebriante di vino, delle botti vecchie e del mosto, delle patate, delle conserve di pomodori, dell’olio e del fieno.

Tutto era molto bello!
Se un week-and in armonia col mondo rurale può farti questo genere di regali, almeno una volta ogni tanto bisognerebbe rigenerarsi e conciliarsi con i ritmi delle stagioni, delle piante, del vino che matura nelle botti lentamente e al quale non puoi mettere fretta perché l’unico appuntamento che devi attendere non lo scegli tu né nessun altro a parte la natura e l’unica lezione che puoi apprendere se entri in armonia con l’atmosfera che ti circonda è: impara ad aspettare.

Tutto è ancora molto bello!
Miriam Curatolo

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