Corvino chiude il mercato, a Mihajlovic iniziare il gioco

Adesso la squadra passa al Mister. Un po' come nel Subbuteo, dopo esser tornato dal negozio, arriva il momento di metterci le mani, di dare il giuste effetto, in altri termini mostrare quel 'tocco magico'.. se esiste.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 settembre 2011 02:46
Corvino chiude il mercato, a Mihajlovic iniziare il gioco

Con l'arrivo ufficiale di Santiago Silva si è chiuso il mercato di Pantaleo Corvino per il quale il tempo sembra non essere mai passato. Ancora una volta il DS gigliato ha rispettato il percorso imposto dalla Società, fatto di risorse contenute e riduzione degli sprechi. La manovra del Direttore sportivo di Vernole per certi aspetti concorre con le elucubrazioni mentali degli economisti italiani chiamati a commentare la legislazione finanziaria anti-crisi. La crisi viola c'è stata.

Il periodo cuscinetto dovuto alla passata annata calcistica, per tanti versi e non tutti casuali, traballante, dovrebbe essere giunto alla fine, pronto a lasciare spazio ad una nuova stagione (o ciclo). Il mercato ha avuto avvio sotto i nuvoloni funesti della campagna abbonamenti, poco elettrizzante, ma i tuoni si son sentiti a distanza, dalle Alpi di Cortina ai leggeri colli di San Piero a Sieve. Tanta la paura che pottesse esserci una smobilitazione dei ''pezzi pregiati'' con conseguente allontamnamento della proprietà dal Club. Corvino lo ha detto più volte "Taglio i rami secchi" ed alla luce di quanto avvenuto sono da considerarsi a tutti gli effetti rami secchi quei calciatori poco convinti di poter proseguire la propria avventura in viola, pesanti da un punto di vista economico e difficili da gestire sotto l'aspetto del rendimento tecnico tattico.

Lungamente si è trattato dell'indiscutibile attaccamento alla maglia da parte di D'Agostino, c'è da credere, e lo si può ipotizzare con il senno di poi, che in ogni caso non avrebbe trovato spazio nelle scelte del mister. Frey ha lasciato i guanti a Boruc che non ha sfigurato e che non manca certo di personalità anche se continua ad apparire "maldestro" specie in alcune uscite di piede sui giocatori lanciati verso l'area. La linea difensiva ha perso il buon Comotto che contendeva la fascia destra a De Silvestri, ma ha trovato l'azzurro Cassani, ed all'occorrenza anche quel Romulo presentato come un jolly (anche Felipe a suo tempo..).

Centrali confermati con Camporese e l'esperienza di Gamberini, mentre le alternative restano i granitici Natali e Kroldrup ai quali si è aggiunto il giovane serbo Nastasic. Sulla sinistra ancora una volta ci si aspetta molto da Pasqual, in attesa di capire dove giocherà Vargas anche se il peruviano come esterno alto è una garanzia. Al centrocampo niente "Aquilani da cacciare" ma un bel cinturone di sostanza con Behrami, lo stesso Vargas, l'incognita Montolivo costretto a restare e si vedrà con quali specifiche mansioni e quanto spazio.

Per finire con Kharja, Lazzari e Munari che offrono ad ogni mister una scelta tecnica adeguata ad ogni circostanza, senza contare l'importanza di poter far rifiatare qualcuno. Lo sa bene la Fiorentina che si è trovata ad utilizzare sempre gli stessi giocatori dalla partitella alla gara che conta. E Ljajic? Lui che "mangia troppa cioccolata" è una piccola scommessa, maturata all'ombra di Adrian Mutu, ma non quanto ci si aspettasse, troppo morbido ancora e Mihajlovic ci ha lavorato parecchio per sua stessa ammissione. Jovetic l'uomo in più, in tutti i sensi, quello attorno al quale ruoterà la squadra, l'importante sarà non schiacciarlo sotto al peso della squadra stessa. Che poi magari a dare soddisfazioni sarà Alessio Cerci ("il nostro Messi") chiamato a continuare il bel gioco mostrato e non ancora dimostrato nel momento che conta, rinunciando, nel caso, a qualche metro in favore di un passaggio in più. In attacco il rischio di restare senza "Gila" è stato scongiurato, ed anzi, dopo tanto tempo si affacciano alle sue spalle delle ottime riserve, l'acerbo ma interessantissimo Babacar e la new entry Santiago Silva, le cui reti e la cui esultanza esuberante sono già oggetto di sogni proibiti dei tifosi che hanno già sottoscritto l'abbonamento. Perché poi adesso scatta quel meccanismo, sadico, mefistofelico, fondamentalmente umanissimo, della curiosità.

Adesso che i Big sono stati trattenuti, che a giorni vedrà la luce il piccolo Centro Sportivo all'ombra dell'Artemio Franchi e sempre adesso, che nello slancio di ripartenza dei giochi (salvo scioperi ed eventuali) anche il sindaco di Firenze non dice no al recupero di una discussione politica sulla concertazione organica e programmata della sussistenza dei parametri atti ad addivenire... per gli amici, intimi, 'la Cittadella'.. qualcuno potrebbe voler vedere, da vicino, come andranno le cose. di Antonio Lenoci

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