Coppa Italia, Fiorentina vs Cittadella 2 a 1

I viola fanno il loro esordio in Coppa contro il Cittadella degli ex Bellazzini e Di Carmine. In una Firenze deserta l'Artemio Franchi vede il timido affacciarsi della nuova stagione calcistica, tra promesse, attese e ricerca di segnali positivi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 agosto 2011 17:32
Coppa Italia, Fiorentina vs Cittadella 2 a 1

In una Firenze deserta ed assolata che vede nella zona di Campo di Marte l'unica bolla di vitalità sociale la Fiorentina targata 2011 2012 (salvo modifiche) si appresta ad offrire i primi segnali dovuti alla preparazione estiva svolta prima sulle montagne piovose di Cortina e poi sui colli assolati di San Piero a Sieve. Mihajlovic manda in campo Montolivo, Cerci e Gilardino, probabilmente se fosse stato disponibile anche Vargas, il peruviano sarebbe stato tra i titolari. Non risparmia nessuno il tecnico serbo, neppure gli uomini in "uscita" secondo le voci di mercato che ormai circolano da tempo attorno allo spogliatoio gigliato.

"Mi aspetto da loro quello che mi aspetto dagli altri" ha detto il tecnico che vede già nella Coppa Italia un traguardo da non mancare. Poco contano al momento gli 'affari dati per conclusi' come Ramirez che il presidente del Bologna avrebbe tolto dal mercato e Bovo sul quale si sono indirizzate le mire del Genoa. Superare lo scoglio Cittadella (il cui nome è un programma piuttosto dibattuto in piazza gigliata e non estraneo a battute goliardiche anche a pochi minuti dal match tra gli spalti del Franchi).

Le discussioni sull'operato del Ds Pantaleo Corvino restano, al momento, al di fuori dei cancelli. Al primo minuto subito spunto di Cerci che si libera della marcatura ed effettua un cross nel mezzo dove il reparto di attacco arriva in leggero ritardo. Ancora Cerci al 4' minuto che tenta il tiro da fuori area e l'estremo difensore del Cittadella si allunga mettendo in angolo. Punizione insidiosa da parete degli ospiti al 7' con Boruc che controlla, non senza incertezza, e richiama subito i suoi a coprire meglio in fase difensiva. La rete gigliata arrivata al 10' con Gilardino che controlla al volo mette a terra e batte a colpo sicuro di destro alla destra dell'estremo difensore granata.

Esultanza del bomber sotto la Curva Fiesole. Deluse le attese di chi si sarebbe aspettato un'uscita dal guscio da parte degli uomini di Mihajlovic, i viola ondeggiano a metà campo. Azione degna di nota al 19' quando Gilardino offre sponda di testa a Lazzari che, in corsa, batte alto sopra la traversa. Sparute le incursioni da parte dei calciatori del Cittadella che non si dimostrano né precisi né grintosi, con i viola che controllano. Al 31' bene Jovetic che si accentra e tenta il tiro dall'interno dell'area il portiere granata si allunga e mette sul palo alla sua destra salvando i suoi dal subire il raddoppio. La risposta non si fa attendere con un colpo di testa ravvicinato da parte di Maah che approfitta di una indecisione difensiva con Boruc che esce a vuoto, la sfera termina alta. il pareggio del Cittadella arriva al 36' con Samuel Di Carmine, l'ex che riceve gli applausi dell'Artemio Franchi e batte Boruc con un tiro preciso alla sinistra del numero uno viola che resta fermo.

Gli ospiti spingono ed i viola si trovano costretti ad indietreggiare. Sul finale del primo tempo ci prova ancora Gilardino in torsione su angolo di Pasqual e la sfera termina di poco oltre il palo più lontano. All'inizio della ripresa sale in cattedra Alessio Cerci che si inventa un'azione da par suo facendo addirittura sponda sugli avversari, recuperata la sfera si accentra supera il portiere con un palonetto, il pallone colpisce la traversa e si infila in rete. Ovazione per il 'quasi' giocatore di Manchester. La Fiorentina prende coraggio e spinge maggiormente prima con Jovetic che spreca per la troppa fretta di segnare (come anticipato dal suo mister) e poi con Behrami che da fuori area sfiora l'incrocio dei pali. Al 25' Montolivo abbandona il terreno di gioco per Kharja ed il pubblico di casa si scatena contro il centrocampista viola, l'ex capitano lascia il campo contornato dai fischi e dai cori della Curva Fiesole che lo invitano a lasciare la squadra. Al 40' occasione per Jovetic che ha il tempo di sistemarsi la sfera, ma perde l'attimo e si ritrova la traiettoria chiusa dalla difesa, è la sua ultima azione, lascia il campo a Ljajic. I viola battono il Cittadella e se la vedranno adesso con l'Empoli che ha eliminato la Sampdoria. "Si può perdere - dice Mihajlovic - ma bisogna vedere come si perde" potremmo dire che si vince, ed anche in questo caso, per avere dei punti fermi dai quali partire, "occorre vedere come". Gli undici scesi in campo non hanno brillato per amalgama tattico come previsto dal rodato 4-3-3 ed il gioco è apparso simile a quello offerto nel finale della stagione scorsa.

Sui giocatori che hanno fatto la differenza occorrerà fare una seria riflessione da parte del settore tecnico. Ant. Len. Queste le parole di Sinisa Mihajlovic: "Ci sono tante cose positive, la partita è stata condizionata dal molto caldo. I primi 25' abbiamo fatto bene, anche all'inizio del secondo tempo. Bisogna rivedere qualcosa in difesa, ma come gioco siamo andati abbastanza bene. Abbiamo fatto vedere cose buone, cercheremo di migliorare sicuramente.

Continuiamo a lavorare su questo assetto. Cerchiamo di andare più avanti possibile in Coppa Italia, essendo una strada che può portarci in Europa. Gila e Cerci sono giocatori importanti che anche oggi hanno fatto la differenza. Essendo la prima partita comunque tutta la squadra si è espressa a buoni livelli. Era una squadra ben organizzata il Cittadella, potevano metterci in difficoltà. Sono contento per Di Carmine, si è allenato con noi in ritiro. Se continua a migliorare può far bene anche in A.

La rosa non è ancora completa, da qui a fine mercato prenderemo ancora qualche giocatore che ci manca". Alessio Cerci: "Sono molto felice per la partita di oggi. Mi sono riuscite molte giocate, ma l'importante è che la squadra abbia passato il turno". Gli applausi dei tifosi nei tuoi confronti? "Mi fanno molto piacere, già a San Piero (ma dice San Pietro, lapsus 'romano', ndr) la situazione era cambiata dopo un momento difficile. E' una cosa molto bella".

Un po' troppo egoista? "Sì, ma in campo la gara è molto diversa rispetto agli spalti. Tutto si decide in una frazione di secondo".

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