Cultura, mozione contro i tagli del Governo

Il testo chiede un nuovo modello di gestione delle risorse economiche prodotte dai beni culturali ed artistici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2011 19:09
Cultura, mozione contro i tagli del Governo

Firenze – Disco verde dall’Aula di Palazzo Panciatichi alla mozione “contro i tagli del Governo alla cultura” e “per il rispetto del dettato costituzionale sull’obbligo per la Repubblica di promuovere lo sviluppo della cultura” presentata dai consiglieri Nicola Danti, Vittorio Bugli, Gianluca Parrini e Daniela Lastri del Pd, Mauro Romanelli del gruppo Fds-Verdi, Marta Gazzarri dell’Idv e Pieraldo Ciucchi del gruppo Misto, illustrata brevemente da Danti. La mozione, nel ribadire il diritto “all’accesso alla cultura” e “alla fruizione del patrimonio culturale ed artistico”, chiede alla Giunta regionale di “attivarsi per sostenere la necessità di una revisione degli stanziamenti del bilancio dello Stato per la cultura” al fine di “scongiurare i tagli previsti” ed invita il presidente della Regione, nella persona di Enrico Rossi, “a farsi promotore, nell’ambito del processo di realizzazione del federalismo, di un nuovo modello di gestione delle risorse che la cultura ed i beni culturali ed artistici producono”. Il testo è stato approvato a maggioranza.

Si sono registrati, oltre al voto favorevole del centrosinistra, quello contrario della Lega Nord e l’astensione di Marco Taradash che in quel momento era l’unico consigliere del Pdl presente in Aula consiliare. “Il Governo vuol far passare il messaggio che la cultura è una rimessa per lo Stato, che con la cultura non si mangia, che quelle messe a disposizione dei beni culturali artistici e monumentali sono risorse non produttive”, ha osservato Danti. “Invece non è così. O almeno, non è così dappertutto.

In Toscana con la cultura si può mangiare. In Toscana i beni artistici e culturali producono ricchezza. La nostra terra è un museo a cielo aperto. Tagliare i fondi alla cultura vuol dire penalizzare fortemente la Toscana e la sua economia

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