Villa PdL, no agli aumenti nelle mense universitarie

Volantinaggi di Studenti per la Libertà contro la decisione della DSU che prevede l'aumento i 50 centesimi del prezzo dei pasti nelle mense universitarie.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 gennaio 2011 20:26
Villa PdL, no agli aumenti nelle mense universitarie

Volantinaggi in tutte le mense universitarie della Regione per condannare l’aumento del prezzo dei pasti, in attesa che la Giunta regionale faccia chiarezza sulle ragioni che hanno portato a questa scellerata scelta che andrà a gravare sulle tasche degli studenti. Questa l’iniziativa di Studenti per la Libertà, annunciata oggi da Tommaso Villa, coordinatore regionale del movimento giovanile della Giovane Italia e consigliere regionale. “L’aumento del prezzo dei pasti serviti nelle mense universitarie è un provvedimento ingiusto e immotivato.

Anziché aumentare la mensa di 50 centesimi, portandola da 2,5 a 3 euro, la Regione non avrebbe potuto impiegare meglio i soldi stanziati e non spesi per le politiche culturali e formative?”, si domanda Villa, rilanciando uno dei contenuti nell’interrogazione presentata alcune settimane fa e a cui ancora la Giunta non ha risposto. “Una cortina di silenzio è scesa sull’aumento del costo della mensa deciso dall’Azienda per il diritto allo studio universitario. Un aumento consistente per il quale la Giunta ha addossato le responsabilità ai tagli del Governo, a seguito dei quali la Regione si è autoconsacrata paladina dei diritti degli studenti facendosi vanto di un contributo ad hoc pari a 4,2 milioni di euro.

Una scusa patetica, la prima, una mezza verità, la seconda”, prosegue Villa. “Sul bilancio regionale ci sono delle voci con residui altissimi, inutilizzati, lasciati lì a marcire. La strategia 6 (Cultura e formazione) presenta oltre 228 milioni di euro non spesi. Mi chiedo perché la vicepresidente Targetti, prima di rincarare la mensa di ben 50 centesimi a pasto, addossando le colpe al Governo, non abbia pensato di riutilizzare razionalmente i residui di bilancio. Così come mi chiedo quali sono stati i vantaggi ottenuti dall’accorpamento delle tre aziende per il diritto allo studio.

E infine – conclude Villa - un ultimo interrogativo: l’ammontare dei finanziamenti al diritto allo studio provenienti dalla Regione Toscana sono così superiori rispetto al passato? Oppure la cifra corrisponde più o meno a quella stanziata un anno fa? Perché se così fosse l’allarme lanciato dall’assessore Targetti risulterebbe o ingiustificato o, in alternativa, affrontato con inadeguatezza”.

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