Il PDL rispolvera il processo breve

Il progetto di legge avrebbe effetti catastrofici sulla tragedia di Viareggio.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2011 14:05
Il PDL rispolvera il processo breve

Roma, 2 febbraio - Con Silvio Berlusconi in grande difficoltà, la novità delle ultime ore è questa: far ripartire alla Camera il processo breve. L'iter legislativo è stato rimesso in agenda parlamentare. Il disegno di legge "Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi" non è mai stata tolta dall'ordine del giorno della commissione Giustizia della Camera. “Il disegno di legge sul processo breve che il governo ripresenterà alla Camera, per Viareggio significa molto più semplicemente nessun processo per la strage ferroviaria del 29 giugno 2009.

Nel testo del ministro Alfano è previsto, infatti, anche l’omicidio colposo plurimo, l’ipotesi di reato che la Procura di Lucca ha contestato a 38 indagati”. Lo sostiene in una nota il senatore Andrea Marcucci (PD). “Abbiamo già denunciato in passato l’assurdità di un provvedimento che sancirebbe, di fatto, l’impossibilità di avere giustizia per il disastro di Viareggio ed altri procedimenti analoghi. I termini di fase previsti dal disegno di legge sono insufficienti per svolgere tutte le attività processuali comprese tra la richiesta di rinvio a giudizio e la sentenza di primo grado.

In soli due anni- continua Marcucci- dovrebbe essere celebrata anche l’udienza preliminare, oltre a tutta l’istruttoria dibattimentale, che, nel caso di Viareggio, si presenta molto complessa per il numero di parti coinvolte e per prove da assumere. E’ insopportabile pensare che per risolvere i problemi specifici del Premier- conclude il senatore- si rimettano di nuovo in discussione centinaia di procedimenti importanti come quello per la strage del 29 giugno 2009”. Il Sindaco di Bagno a Ripoli (Firenze), Luciano Bartolini, ha inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi.

Questo il testo integrale: “On. Silvio Berlusconi – Presidente del Consiglio. Oggetto: Appello al Suo buon cuore. Egr. Presidente, scrivo a Lei sia nella Sua veste di massimo rappresentante del Governo Italiano, sia come uomo di grande sensibilità. Nelle ultime settimane tutti i mezzi di comunicazione sono monopolizzati dalla frastornante ridda di notizie che La vorrebbero, a seconda delle contraddittorie ricostruzioni dei fatti, impenitente consumatore di piaceri illeciti o, al contrario, generoso benefattore di giovani in difficoltà.

Sebbene paia insolito che a frequentare i Suoi ricevimenti notturni e a trarre vantaggio dalla Sua munificenza sia una così ristretta e omogenea rappresentanza sociale – donne, avvenenti, giovani; neanche un uomo o una esponente del gentile sesso più in là con gli anni! Quasi che il bisogno sia direttamente proporzionale all'avvenenza -, voglio dar credito a quanto Lei stesso afferma a suffragio della seconda versione, per venire al punto e al cuore di questa mia lettera. Ormai da quasi otto anni ho l’onore e l’onere di amministrare uno splendido Comune, Bagno a Ripoli, ubicato tra Firenze e le verdi colline del Chianti.

Nonostante il nostro sia un territorio sufficientemente felice per qualità della vita, tenuta e coesione sociale, pregevolezza ambientale e vitalità culturale, la complessità della crisi attuale sta lentamente smantellando questo diffuso Benessere, creando preoccupanti sacche di nuove povertà e disagio. In modo particolare, i tagli derivanti dal Patto di Stabilità ed applicati dal Suo Governo anche a settori sensibilissimi come quello socio-sanitario ed educativo, rendono spesso inefficaci i nostri sforzi – e Le assicuro che ci sottoponiamo ogni giorno a duri esercizi di ottimizzazione e responsabilizzazione della spesa! –, vòlti a rispondere alle istanze, sempre nuove ed in crescita, dei numerosi soggetti deboli: anziani, disabili, giovani, famiglie, disoccupati.

E quanto è frustrante non poter garantire il giusto ed adeguato sostegno a una madre impotente di fronte al progredire inarrestabile della disabilità del figlio, o a una moglie che vede il proprio marito svanire vittima di una malattia invalidante! Premetto che non condividiamo la pratica dell'elemosina sociale alla quale preferiremmo una maggior coerenza tra le scelte pubbliche dell'Esecutivo da Lei presieduto e la generosità notturna (di giorno si tagliano ufficialmente i Fondi sociali destinati alla collettività tutta, mentre di notte si elargiscono laute mance in donazioni, benefits, gioielli a poche baciate dalla fortuna).

Ma, a nome di tutte queste persone di cui, se lo riterrà opportuno, potrò fornirLe dati precisi e recapiti, nonché di tutti quegli amministratori che condividono la mia preoccupazione e il mio disagio, La invito, signor Presidente a beneficiare della Sua munificenza non solo le affascinanti e certamente bisognose giovani di cui i media raccontano, ma anche tutti quei soggetti fragili, forse meno avvenenti ma sicuramente più dignitosi, che pari necessità ed eguale (se non maggiore) diritto hanno di essere aiutati.

Ci affidiamo al Suo buon cuore, nella certezza che vorrà dare a questa mia lettera un segno di assenso. Luciano Bartolini, Sindaco di Bagno a Ripoli” Anche il Partito democratico di Certaldo aderisce alla campagna nazionale di raccolta firme per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi: «Oltre alle firme chiederemo ai cittadini di lasciare un post it su cui scrivere idee, proposte, suggerimenti, speranze per il dopo Berlusconi. Accoglieremo tutte le idee, serie e scherzose» così Yuri Furiesi, segretario Pd Certaldo.

Sarà possibile firmare tutti i giorni presso la sede Pd (via Roma 48/50); ogni sabato pomeriggio di febbraio a partire dal prossimo (5 febbraio) presso il gazebo allestito in piazza Boccaccio e mercoledì 9 e 23 febbraio presso lo stand al mercato settimanale di Certaldo. «Non sarà una campagna contro, ma propositiva, per superare questa pericolosa fase di stagnazione e di conflitto istituzionale. Dobbiamo firmare l’appello proposto dal segretario Bersani per dire al capo del governo che ha fatto il suo tempo.

Invitiamo a firmare tutti coloro che ritengono scandalosa l’attuale situazione nazionale, che vogliono creare dei presupposti da cui ripartire per ricostruire una valida e credibile proposta politica, riappropriarsi dell’etica e della cultura del nostro Paese - continua Furiesi- Vogliamo tornare a parlare dei problemi veri e ad affrontarli concretamente a partire dalla nostre proposte. Primo fra tutti la disoccupazione giovanile, che sta toccando la cifra record del 29% lasciando un giovane su tre della mia generazione senza lavoro.

La mia generazione non è disposta a farsi togliere anche il diritto al futuro! Scenderemo in piazza il 13 febbraio al fianco delle donne che protesteranno contro Berlusconi per ribadire di non essere a disposizione del Premier e di questa politica meschina. Vogliamo un Paese che rispetti in primo luogo le donne e i giovani. Se non ora, quando?».

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