L’illusione dorata delle sette

Il lungo cammino di una scrittrice friulana dalla facoltà di teologia a Scientology

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2010 09:59
L’illusione dorata delle sette

Attraggono persone sole, deluse dalla fede o dal mondo, offrendo speranza, crescita e liberazione dai vincoli terreni. I loro leader hanno nomi altisonanti, sono spesso venerati come divinità, e raccolgono gli accoliti in vere e proprie organizzazioni, i cui fini non sono mai limpidi, come testimoniano storie di false promesse, enormi richieste di denaro, vessazioni. Il cammino di Maddalena Masutti, che racconta la sua vita nel libro E l’acqua fiorì (Mauro Pagliai Editore, pp.

324 , euro 14), è passato attraverso i corsi di Scientology, di cui ha conosciuto il lato più avido e disumanizzante, le aule dorate di Maharishi Mahesh Yogi, il guru inventore della meditazione trascendentale, e i movimenti spirituali di ogni parte del mondo. È un’esperienza unica quella della scrittrice friulana che oggi ha superato i novant’anni: la sua vita, sempre alla ricerca di Dio, la ha portata dapprima alla facoltà di teologia, che ha però abbandonato rifiutando la mentalità chiusa degli accademici, quindi in convento, da cui è stata espulsa dopo pochi anni per i contrasti con la madre superiora sul modo di vivere la fede e sul senso del divino.

Laureata in storia e filosofia, è stata ricercatrice nell’Archivio Segreto Vaticano. Ha quindi viaggiato a lungo, arrivando a conoscere dall’interno sette e movimenti spirituali in varie parti d’Italia e all’estero, non ultima Scientology, la controversa organizzazione ispirata alle teorie di L. Ron Hubbard, da cui riuscirà ad allontanarsi dopo mesi. “Nel mio percorso”, spiega, “mi sono imbattuta in ondate di ‘novità’, spesso di ‘infatuazioni’ dai nomi attraenti e dai contenuti ambigui.

Dall’esterno le chiamiamo ‘sette’, nome dalla risonanza negativa che nessuno di questi gruppi vuol sentirsi assegnare”. Frequentando movimenti new age e para-religiosi per motivi di studio, la scrittrice si è posta alcune domande fondamentali: come si spiega l’enorme fascino da essi esercitato su gente di ogni ceto sociale? Come mai si sopportano le peggiori costrizioni, nella ricerca di un’alettante libertà? Quali arti vengono usate per ridurre in schiavitù persone all’apparenza equilibrate? “Le sette”, rivela, “soddisfano il bisogno di appartenenza, il bisogno di sognare prospettive illusorie.

Ma soprattutto di avere un Dio alla propria portata, creato su misura”. Così, l’esperienza nel mondo delle religioni ‘alternative’ diventa una riflessione profonda sulla modernità, sulla crisi spirituale, sul degrado dei valori umani tradizionali, fatta da chi nel suo lungo cammino ha cercato di tracciare una linea tra fede e inganno, tra accoglienza e prevaricazione, tra credo e illusione. Gherardo Del Lungo

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