Sull’uscio di cucina: 'cencio' dice male di straccio?

Il segreto dei cenci (chiamati anche frappe in altre zone d'Italia) sta nella pasta: deve essere di una certa consistenza, che non si spiega bene a parole. Bisogna riconoscerla al tatto.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 gennaio 2010 18:16
Sull’uscio di cucina: 'cencio' dice male di straccio?

‘Ma quanto manca a Carnevale?’. Era la frase che ripetevo dalla fine delle feste natalizie a mia nonna. Lei indefessa mi rispondeva: ‘Poco’. Sapeva cosa volevo, ma era molto ligia alle tradizioni, quindi si doveva aspettare che arrivasse quel fatidico giorno in cui la cucina diventava un campo di battaglia. Quello era il giorno in cui si facevano i cenci. Di solito l’operazione coinvolgeva tutta la famiglia, perché ne venivano fatti una quantità industriale. Oggi forse siamo già abbastanza sazi di tutto, quindi meglio farne pochi, ma buoni. Il segreto sta nella pasta: deve essere di una certa consistenza, che non si spiega bene a parole.

Bisogna riconoscerla al tatto. Iniziamo disponendo la farina a fontana su un tavolo. Al centro mettiamo tutti gli altri ingredienti. Impastiamo bene, amalgamando tutto in maniera omogenea. Usate molto le mani e lavorate la pasta finché non diventa morbida. È difficile appunto descrivere come deve essere esattamente l’impasto, ma lo si capisce quando lo si lavora. Lasciate riposare la vostra ‘palla’ di pasta per almeno un’ora, avvolta in un asciughino. Stendete una sfoglia piuttosto sottile e poi tagliate con la rotellina dei rombi irregolari, in modo che sembrino degli stracci cenciosi! E ora arriva il dramma: friggerli.

Olio caldo, pochi per volta, non appena si colorano toglierli, posarli su carta assorbente e spolverarli con zucchero a velo o di semola, secondo i gusti. Andrebbero gustati con un bel bicchiere di vin santo. Secondo me sono molto più buoni il giorno dopo. L’importante è che siano stati fritti ad alta temperatura, in modo da non far impregnare la pasta d’olio. La prima volta che gli ho fatti, era orribili. Ora va meglio, sono commestibili. Non vi arrendete se all’inizio non vi vengono, alla fine capirete l’alchimia e vi gusterete una leccornia non da poco. Ingredienti

  • gr 500 di farina bianca tipo 00
  • 2 uova
  • 2 cucchiai da tavola di zucchero
  • scorza grattugiata di 1 arancia
  • 1 bicchiere di latte
  • ½ bustina di lievito per dolci
  • 1 cucchiaio di vin santo
  • zucchero al velo q.b.
  • olio d'oliva per friggere
Vanessa Bof

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