Agriturismo: ok ‘bipartisan’ al confronto per una nuova legge

Al seminario di San Rossore, sulla ricerca Irpet, richiesta delle categorie economiche alla II Commissione affinché l’approvazione avvenga in questa legislatura. Toscana sempre leader

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 ottobre 2009 23:03
Agriturismo: ok ‘bipartisan’ al confronto per una nuova legge

San Rossore (Pisa)− Continua il tasso di crescita degli agriturismi toscani (4.061 con + 3% nel 2008) e dopo un inizio difficile (-10% delle presenze tra gennaio e maggio 2009) la stagione estiva ha tenuto nonostante la crisi economica (dalle prime stime di ‘Turismo verde’ la contrazione si è fermata al 2%), recuperando in termini assoluti sul numero di utenti del periodo precedente. Gli imprenditori agricoli, adesso, concordano che per mantenere la leadership nazionale adesso serve un rilancio da parte delle istituzioni e della politica. Appello accolto al seminario “In campagna è un’altra cosa?”, organizzato oggi nella Tenuta di San Rossore (Pi) dalla Commissione Agricoltura del Consiglio regionale per discutere sui risultati della ricerca dell’Irpet “Le politiche regionali per la disciplina e lo sviluppo dell’agriturismo in Toscana”.

In modo ‘bipartisan’ il via libera al confronto in II Commissione delle due proposte di legge (la prima a firma dei consiglieri di An-PdL e Fi-PdL e la seconda della Giunta regionale), è stato dato da Angela Notaro (An-PdL), Piero Pizzi (Fi-PdL), Fabiana Angiolini (Pd) ed Aldo Manetti (Prc e presidente della Commissione). Il seminario di San Rossore è stato utilizzato dai rappresentanti delle categorie economiche proprio per esprimere la richiesta dell’approvazione della nuova normativa sull’agriturismo prima della scadenza della legislatura e per suggerire integrazioni e modifiche rispetto alla legge 30/2003.

Del resto, proprio attraverso i focus-group realizzati dall’Irpet per la ricerca, gli imprenditori avevano già evidenziato i punti – a loro giudizio - utili alla modifica legislativa: autorizzazioni, controlli, incentivi, promozione, ma anche innovazione (infrastrutture, servizi telematici, tutela dell’ambiente, ristorazione, formazione ecc...) e recupero delle caratteristiche e dei valori originari dell’agriturismo. La ricerca, inoltre, ha evidenziato la difformità dell’offerta nelle dieci province toscane (allegata tabella) e quindi anche la necessità di flessibilità tra nuovi ingressi nel settore e diversificazione qualitativa.

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