Treni: intesa tra Regione, FS e Ministero per il raddoppio della Pistoia-Lucca.
Mobilitazione di Legambiente per l'Empoli-Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2008 13:53
Treni: intesa tra Regione, FS e Ministero per il raddoppio della Pistoia-Lucca.<BR>Mobilitazione di Legambiente per l'Empoli-Siena

17 novembre 2008- Potrà diventare realtà quanto da tempo desiderano e chiedono i pendolari sulla linea ferroviaria Pistoia, Montecatini, Lucca, che sarà finalmente raddoppiata. Lo stabilisce il protocollo d'intesa firmato stamani a Pistoia dall'assessore alle infrastrutture Riccardo Conti per la Regione Toscana, dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Altero Matteoli e dall'ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti.
Il complesso di opere finanziate ammonta a 257 milioni di euro.

La Toscana interverrà con 103 milioni di fondi comunitari (Fesr) destinati allo sviluppo dei servizi di trasporto e all'accessibilità. Il resto sarà a carico di Rete Ferroviaria italiana (Rfi- Ferrovie delle Stato). Garante, il ministero. Risultato: un insieme di infrastrutture che saranno pronte tr a il 2012 e il 2014 e prevedono, da un lato il raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Lucca che migliorerà il servizio dei viaggiatori, dall'altro il potenziamento dei raccordi ferroviari Livorno-Pisa che andrà a favore dei collegamenti con il porto di Livorno.
Il primo passo è stato compiuto stamani, il prossimo è previsto a febbraio 2009, quando ci sarà la verifica della firma della Convenzione tra Rfi e Regione per la realizzazione degli interventi (prevista per dicembre 2008), dell'avvio della procedura di approvazione dei progetti e degli atti di notifica presso l'Ue necessari a erogare i fondi.

«E' un passo importante. Con questo atto, condividiamo con il Ministero e Ferrovie una scelta strategica per il territorio toscano - ha detto l'assessore Riccardo Conti – Colgo l'occasione di un momento significativo come quello odierno, per lanciare due proposte al ministero. La prima: un patto con la Regione per velo cizzare l'iter utile a ottenere i finanziamenti europei e dunque accelerare la realizzazione delle grandi opere in cantiere. La seconda: una commissione congiunta sulla piattaforma logistica costiera per lavorare insieme ai progetti, agli obiettivi, alle risorse e ai tempi di realizzazione di una infrastruttura che lancerà la Toscana in Europa e nel futuro.

Intanto ribadisco che occorre velocizzare i tempi per questo raddoppio, visto che le procedure europee non coincidono con le lentezze burocratiche. Entro febbraio tutte le intese dovranno essere perfezionate, altrimenti perderemo i finanziamenti europei». I vantaggi per i pendolari o per chi comunque viaggia su rotaia si tradurranno in più treni, maggiore regolarità, meno soppressioni e velocizzazione dei tempi di percorrenza. Tutto perché il raddoppio della linea ridurrà le interferenze tra i convogli e renderà il traffico più fluido.

In particolare, dal 2012 a Montecatini fermeranno 28 nuovi treni: da e per Firenze passerà un treno in più ogni ora (da 2 treni all'ora si passerà dunque a 3) con un incremento del 30% dell'offerta ferroviaria. Ma basterà poco per avere un ulteriore beneficio. Quando sarà realizzato anche il sottopasso del nodo di Firenze, intervento che in questo caso va letto "in coppia" con il raddoppio, sarà possibile rimodellare il servizio su tutta la tratta Firenze-Prato-Pistoia-Lucca. Da Lucca per Firenze così avremo 2 treni veloci ogni ora a distanza di mezz'ora l'uno dall'altro.

Va aggiunto che a quel punto ci saranno 4 treni in più ogni ora da Prato e un ulteriore treno in più da Montecatini. Raddoppio Pistoia–Lucca. E' formato da tre parti. Tutte hanno il progetto definitivo, ma solo la prima, il raddoppio della tratta Pistoia–Montecatini Terme, può contare già sul finanziamento di 116 milion i (70 dalla Regione Toscana e 46 da Rfi). Per il secondo, la velocizzazione della tratta Montecatini Terme-Lucca (costo 60 milioni di euro ancora non finanziati), e il terzo, cioè il sottoattraversamento di Montecatini (costo 80 milioni non ancora finanziati) il protocollo d'intesa firmato oggi definisce il percorso per individuare le risorse necessarie a finanziare e realizzare le opere.

Raccordi ferroviari. Due gli stralci. Il primo, ovvero le strutture ferroviarie sulla Darsena toscana e il collegamento diretto di questa con la linea Roma-Genova lato Pisa, hanno già i finanziamenti necessari (40 milioni di euro di cui 33 dalla Regione e 7 da Rfi). Per il secondo, che comprende il collegamento tra Guasticce e Collesalvetti, e che costerà 102 milioni di euro tutti a carico di Rfi, il protocollo sottoscrive l'impegno a trovare i finanzianti necessari.
L'intesa precisa inoltre che per completare l'infrastruttura, sarà necessa rio realizzare anche la bretella di collegamento con la Collesalvetti –Vada con la linea Firenze-Pisa e lo scavalco della linea Tirrenica nell'ambito del collegamento diretto della Darsena Toscana con Guasticce (costo totale 120 milioni di euro non ancora finanziati).


Notizia di per sé positiva per tutti i pendolari che utilizzano il treno lungo quella tratta e sulla Firenze-Viareggio più in generale. La notizia negativa però arriva contestualmente: su Lucca nessuno stanziamento all'orizzonte, se non per alcuni interventi di "ammodernamento e velocizzazione". Inoltre tra Lucca e Viareggio nessuna ipotesi di raddoppio. Perchè? Perchè solo per il raddoppio tra Montecatini-Lucca vanno trovati 374 milioni di euro.
"Se per trovare i 100 milioni di euro che servono a raddoppiare i binari tra Pistoia e Montecatini ci hanno messo 10 anni, le speranze nel futuro non sono proprio rosee - ha dichiarato Antonio Sessa, presidente del Circolo Legambiente Pistoia - È da aggiungere che dei 100 milioni di euro stanziati oggi, il 20% sarà dedicato alla rimozione di passaggi a livello, interventi sicuramente importanti per migliorare la qualità della vita di chi abita in Valdinievole, ma tesi soprattutto a risolvere la situazione del trasporto su gomma.

Certo, la firma del protocollo questa mattina è un bel passo avanti, ma adesso sbrighiamoci a trovare le altre risorse: 15 km di binari in più ed i raddrizzamenti delle curve tra Montecatini e Lucca sono utili, ma la svolta arriva se si riesce a chiudere il cerchio e quindi ad arrivare a Viareggio con il doppio binario". "Quella che occorre è una scelta precisa a livello centrale. É il Governo che, differentemente da quanto sostenuto finora, deve spingere e stanziare fondi per avvantaggiare i treni del servizio universale piuttosto che le strade che servono utenze private - ha spiegato Guido Angelini, presidente del Circolo Legambiente Capannori e Piana Lucchese - 400 milioni di euro è la cifra che si prevede di spendere per la realizzazione degli assi viari nord-sud ed est-ovest nella piana di Lucca.

Piuttosto che mettere interventi di questo tipo in concorrenza nel reperimento delle risorse e lasciare così opere incomplete che si trascinano nei decenni, si scelga subito un intervento prioritario. Per Legambiente la priorità, oggi più che mai, non è nè della terza corsia dell'autostrada nè degli assi viari della piana, ma il raddoppio del binario tra Montecatini-Lucca-Viareggio". "Solo con un treno funzionante e veloce si può offrire la vera alternativa all'automobile - ha continuato Sessa - A che serve altrimenti andare da Roma a Firenze in 1 ora e trenta minuti se poi per dirigersi verso Viareggio la stessa ora e trenta non è sufficiente?" Le istituzioni dovrebbero sapere che il treno danneggia meno l'ambiente del traffico veicolare, eppure sulla Firenze - Lucca i tempi di percorrenza sono sempre gli stessi da anni e se il raddoppio si fermerà a Montecatini non ci sarà molto da guadagnare.

E ancora i cittadini preferiranno i bus quando non l'auto privata: da Lucca, via autostrada si arriva a Firenze in meno di un'ora, il treno invece impiega tra gli 80 e i 100 minuti.
Lo sanno tutti che il trasporto pendolare soffre di gravi carenze ma gli investimenti pubblici destinati ad infrastrutture vanno soprattutto a strade e autostrade. Il 70% delle risorse stanziate attraverso la Legge Obiettivo dal 2002 ad oggi è andato verso queste due voci. Legambiente da anni si mobilita a fianco dei pendolari per chiedere una vera incentivazione del trasporto pubblico, senza il quale il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto o del 20-20-20 sarebbe impensabile.

Agevolare il TPL, dice Legambiente, significa anche agevolare i cittadini ad arrivare a fine mese: secondo una elaborazione del Censis la spesa annua del pendolare che si muove in auto è 4 volte superiore a quella di chi si muove con il servizio pubblico ed il 70% di chi non utilizza attualmente il treno è disponibile a cambiare abitudini e ad utilizzarlo regolarmente in caso di miglioramento del servizio.
Ecco allora che Legambiente, in tutta Italia, si mobilita per il rilancio del trasporto ferroviario locale con la campagna Pendolaria.

In Toscana incontri pubblici e lancio di vertenze e proposte locali per migliorare il servizio. Il primo appuntamento, mercoledì scorso, ha chiesto il raddoppio della linea tra Pistoia e Viareggio, sabato a Empoli, poi, all'assemblea regionale dei circoli di Legambiente si è parlato di trasporto pubblico locale con i pendolari della zona. Oggi presso la sede del Circondario Empolese Valdelsa, per chiedere interventi per il potenziamento ed il raddoppio della linea ferroviaria Empoli-Siena, si sono riuniti Piero Baronti presidente di Legambiente Toscana, l'On Ermete Realacci ministro dell'ambiente del governo ombra del PD e presidente onorario di Legambiente, Luciana Cappelli, Sindaco di Empoli e presidente del Circondario, Alfiero Ciampolini, che ne è il direttore, Dario Parrini, Sindaco di Vinci e responsabile trasporti per il Circondario e Andrea Pini, rappresentante del Comitato pendolari Valdelsa Fiorentina e Senese.
"Sono anni che non si investe massicciamente per aumentare i km di rotaia per il trasporto universale.

Gran parte dell'attuale rete è stata realizzata ormai un secolo fa - ha dichiarato il presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti - Da allora, per i treni, solo alcuni ammodernamenti e linee ad Alta Velocità, che però non servono ai pendolari. I maggiori investimenti per infrastrutture hanno invece riguardato strade e autostrade, la cui rete è enormemente aumentata nell'ultimo secolo. É ora che si investa di nuovo nelle infrastrutture rotabili utili alla gente comune, in particolare si raddoppino le frequentate tratte toscane tra Pistoia e Viareggio ed Empoli e Siena".

"Ora si annunciano tagli in tutta Italia ai treni pendolari esistenti e sono assolutamente insufficienti i fondi stanziati dal governo sia per il trasporto pubblico locale che per nuove tramvie e metropolitane - ha continuato l'On Realacci - La crisi economica, inoltre, sta spingendo i cittadini a ridurre l'uso dell'automobile producendo una domanda aggiuntiva di trasporto pubblico cui non si è preparati e che, quindi, peggiorerà ulteriormente la qualità del servizio. E’ necessario potenziare il trasporto pubblico locale per offrire un servizio migliore ai cittadini, per ridurre le emissioni di CO2 e i consumi energetici connessi al trasporto privato su gomma e in questo modo combattere i mutamenti climatici".
Con Pendolaria, in Valdelsa, Legambiente ha deciso di sollevare i problemi della Empoli-Siena, ferrovia risalente alla metà del XIX secolo e che rispetto ad allora vanta soltanto il raddoppio dei binari tra Granaiolo e Certaldo prima e tra Certaldo e Poggibonsi poi e qualche piccolo intervento di ammodernamento.

Dopo oltre 150 anni dalla posa del primo binario, però, la "Ferrovia della Toscana Centrale" meriterebbe il raddoppio totale dei binari. Oltre all'opportunità di procedere in tempi rapidi al piano di raddoppio, soprattutto nella tratta Granaiolo-Empoli, 11 km adesso a binario unico che comprendono al loro interno la stazione di Ponte a Elsa e ben 12 passaggi a livello anche su strade assai trafficate e pericolose, come la statale 429, la situazione dei cittadini dell'Empolese-Valdelsa potrebbe di molto cambiare anche se si apportasse una miglioria di minore entità sulla linea: "Alla stazione di Granaiolo - ha commentato Andrea Pini, del Comitato pendolari Valdelsa - che vede transitare tutti i giorni da Siena a Empoli 31 treni, dove si passa dal binario doppio al binario singolo, lo scambio di uscita dalla stazione di Granaiolo lato Empoli è rimasto a 60 km/h, mentre poteva essere portato con una spesa modesta a 100 km/h, senza costringere tutti i treni diretti Siena-Firenze a rallentare da 110 km/h a 60 km/h".
“La ferrovia è un elemento fondamentale per il sistema dei collegamenti del Circondario.

Dopo il potenziamento della tratta Empoli-Firenze, con l’arrivo imminente della nuova metropolitana di superficie – ha detto Luciana Cappelli, Sindaco di Empoli e presidente del Circondario Empolese Valdelsa – ora è arrivato il momento di investire sulla direttrice di Siena, per venire incontro alle domanda dei pendolari che transitano da Empoli, la quarta stazione ferroviaria della Toscana. Una direttrice fondamentale che ha bisogno di infrastrutture moderne ed efficienti, peraltro vede una priorità nel Patto per lo sviluppo locale di area metropolitana”.

"Condividiamo, come istituzione circondariale e come Sindaci dei Comuni dell'area, l'idea di potenziare i collegamenti sulla Empoli-Siena, importante direttrice del traffico ferroviario - ha dichiarato il delegato del Circondario ai Trasporti Dario Parrini - Si tratterebbe di completare così l'intervento che ha visto rafforzare i collegamenti con Firenze e Pisa e coronerebbe lo sforzo sostenuto per aumentare l'uso del mezzo pubblico a fronte di quello privato. Ad incoraggiarci in questa direzione vi è il fatto che parallelamente all'aumento del servizio, anche il numero dei pendolari è aumentato.

É con questa speranza che ci associamo all'iniziativa".
“Vorrei ricordare ancora una volta all’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti che il suo fare impresa è diverso da quello di un imprenditore privato. Con le spalle coperte dallo Stato e la condizione di monopolio non è possibile invocare come causa di carenza o scarsa qualità dei servizi l’aumento dei costi energetici o di personale e la mancanza di risorse. Il malfunzionamento del servizio erogato da Trenitalia in regioni come la Toscana è, a questo punto, solo una questione di evidente inadeguatezza del management dell’azienda”.

Torna sulla questione dei cattivi servizi di Trenitalia ai pendolari toscani il capogruppo PD in Regione Alberto Monaci, dopo la critica mossa in occasione della conferenza programmatica del partito a Prato lo scorso 8 novembre, alla richiesta del gestore del trasporto ferroviario regionale di vedersi aumentato del 30% il corrispettivo che la Regione è chiamata ad erogare per la fornitura del servizio. “Le dichiarazioni rilasciate stamani dall’ad delle Ferrovie a margine della firma sull’intesa per il raddoppio della linea Pistoia/Lucca – spiega Monaci – confermano un atteggiamento non rispettoso delle legittime esigenze dei 220mila toscani che giornalmente usano i servizi ferroviari regionali per studio e per lavoro e che chiedono solamente treni puliti, puntuali e con un posto dove sedersi.

Per questo servizio i cittadini pagano una tariffa., che si aggiunge alle risorse che annualmente la Regione “sforna” a Trenitalia a seguito della regionalizzazione del TPL locale. Trenitalia vorrebbe ora aumentare i costi dei biglietti e avere più risorse dalle Regioni, continuando ad erogare un servizio contraddistinto da treni in ritardo, quando non soppressi, carrozze sporche e sovraffollate nelle fasce orarie di maggiore utenza”. “Davvero il ragionamento non torna – conclude il capogruppo PD in Consiglio regionale - se pensiamo che negli ultimi quattro anni la Regione Toscana ha tirato fuori di tasca propria 65 milioni di euro per concorrere all’acquisto del materiale rotabile impiegato sulla rete toscana, coprendo così il 25% degli investimenti.

Di fronte a queste cifre, e con questi risultati sotto gli occhi di tutti, un’azienda privata avrebbe immediatamente mandato a casa i propri dirigenti, evidentemente inadeguati per quella funzione, benché nominati in tempi di governo di centrosinistra riescano a mantenere le proprie fortune anche con il centrodestra. Un caso più unico che raro”.

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