Fabbrica Europa, alla Stazione Leopolda dal 3 al 31 maggio 2002

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 aprile 2002 09:11
Fabbrica Europa, alla Stazione Leopolda dal 3 al 31 maggio 2002

Fabbrica Europa, IX edizione, torna dal 3 al 31 maggio alla Stazione Leopolda di Firenze, uno spazio e un festival che mantengono un’originalità assolutamente inedita per l’Italia. Ogni anno rinasce nel cuore di Firenze un cantiere capace di accogliere e mettere a confronto le varie espressioni dell’arte e dello spettacolo: danza, musica, teatro, arti visive, incontri, laboratori. Il Mito d'Europa sarà il tema che quest'anno accomunerà, all'insegna della contemporaneità non convenzionale, forme d’arte e linguaggi capaci anche di creare un pubblico nuovo.

Fabbrica Europa rappresenta così non uno spazio per raccontare frammenti, in tante lingue, con tanta gente, ma il sistema della coniugazione contemporanea dei linguaggi e delle narrazioni. Un luogo dove sostare per narrare ed ascoltare.
Da quest'anno la Progetti Toscani Associati, struttura che da sempre organizza e gestisce il festival, opererà in coproduzione con la Fondazione Pontedera Teatro - teatro nazionale d’arte della Toscana per la ricerca e le nuove generazioni - e l’Associazione Music Pool, formalizzando la rete di collaborazioni consolidata nelle precedenti edizioni.
Anche grazie a questa sinergia, che permette un’ottica più ampia e una sicura crescita in termini di qualità del programma, prosegue la ricerca tematica già intrapresa in passato, così, dopo aver affrontato il Mito nell’edizione 2001, “Territori tra Miti e Migranti”, la ricerca si fa più consapevole e specifica, tesa a dare vita all’archetipo mediterraneo: il Mito d’Europa.



IL MITO D’EUROPA / PROGETTO SPECIALE
Il progetto "Il Mito d’Europa", promosso dal Comune di Firenze-Assessorato alla Cultura, è organizzato, secondo le rispettive competenze, da alcune importanti istituzioni fiorentine quali l’Istituto Universitario Europeo, Firenze Musei, la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Firenze, il Gruppo Editoriale Giunti, la Progetti Toscani Associati/Fabbrica Europa e Arsnova. Si articolerà in una serie di eventi e azioni culturali:
1) il convegno internazionale “Figures d’Europe - Figure d’Europa.

Immagini e Miti d’Europa”, 11-13 aprile 2002, a cura di Luisa Passerini
2) la pubblicazione da parte del Gruppo Editoriale Giunti del saggio “Il Mito d’Europa” di Luisa Passerini, aprile 2002
3) la mostra “Europa: da fanciulla rapita a continente”, Galleria degli Uffizi, giugno 2002, a cura di Cristina Acidini
4) il progetto “Theatrum Europa”, curato da Sergio Risaliti, all’interno del festival Fabbrica Europa (3-31 maggio 2002) cui prenderanno parte artisti e studiosi di rilevanza internazionale che terranno workshop diretti a giovani artisti e incontri aperti al pubblico.

In collaborazione con Start Project
5) il progetto “Post Europe, Digital Europe”, curato da Arsnova, un portale europeo che sia teatro delle esperienze più significative in campo digitale e tecnologico, artistico e non, all’interno di strutture di archeologia industriale riconvertite.
Il progetto "Il Mito d'Europa" è stato selezionato dalla Commissione delle Comunità Europee / programma "Cultura 2000", dedicato quest'anno alle Arti Visive Contemporanee. Fabbrica Europa, capofila, ha coordinato l'iniziativa insieme ai soggetti partner: Comune di Firenze, Istituto Universitario Europeo, Arsnova - Accademia delle Arti Multimediali, Maladie d'Amour/Theatre of Arts (Larissa, Grecia), Chapter Art Centre (Cardiff, Galles).

PROGETTO “THEATRUM EUROPA” - WORKSHOP
L’idea del progetto si riferisce al theatrum nella più antica accezione culturale e storica del termine, il theatrum come scena (nell’Antica Grecia), il theatrum come camera delle meraviglie, nella cultura alchimistica del Seicento.

Su questa traccia Fabbrica Europa diventerà per gli artisti un palcoscenico su cui mettere in scena l’Europa. Alla Stazione Leopolda vi saranno tre generi di intervento: 1) i workshop degli artisti; 2) la realizzazione, ad opera del gruppo di architetti Stalker, di uno spazio aperto, una agorà, che ospiterà sia i workshop, che pubbliche discussioni di carattere interattivo per creare uno scambio tra gli artisti ed i loro reali o potenziali allievi; 3) l’allestimento di una mostra delle opere finali realizzate dai giovani partecipanti ai workshop.

IL MITO D’EUROPA / GLI SPETTACOLI
Nel tema di quest’anno il riferimento al mito d’Europa non è un facile richiamo a un tema d’attualità ma una scelta precisa di riferimento culturale, in quanto sistema di successive tradizioni e codificazioni stratificate, consolidatesi in epoche e luoghi diversi, con modalità diverse: questo ne rende ancor più vivo e suggestivo l’utilizzo in un contesto per sua natura aperto e senza frontiere come Fabbrica Europa.



La sezione TEATRO, a cura della FONDAZIONE PONTEDERA TEATRO prevede ospitalità internazionali, prime assolute e produzioni. Un evento multimediale in prima assoluta per l'Italia: Station House Opera, gruppo inglese noto per i suoi interventi che spaziano tra architettura e multimedialità, presenterà “Mare’s nest”. Un gioco tridimensionale di proiezioni che crea una serie di spazi separati ma che sembrano scorrere paralleli, ciascuno contenente un’immagine della stanza abitata dai personaggi (3-5/5).

Altro evento di grande prestigio, in prima assoluta per l'Italia, è “Médée Matériau” del regista russo Anatoli Vassiliev, direttore della Scuola d’Arte Drammatica di Mosca (9,10/5). Appuntamento da non perdere è lo spettacolo "My movements are alone like streetdogs" del grande regista e coreografo fiammingo Jan Fabre (14,15/5). E ancora “The last supper”, un progetto in prima assoluta del CPR, Centre for Performance Research, di Cardiff/Galles (21-24/5), prodotto appositamente per Fabbrica Europa.

Tra le produzioni della Fondazione Pontedera Teatro saranno presentati: “Oblomov. Quando ci si sveglia si è morti” (7-9/5) e “Ciò che resta” (17,18/5), entrambi per la regia di Roberto Bacci e già presentati in diversi Paesi Europei ed extraeuropei. E ancora "Poi venne il vento - storie viventi dall'Orlando Furioso" con la regia di Roberto Romei (16, 17, 18/5) e l'interpretazione di attori non professionisti provenienti dall'Università della terza età di Pontedera. "La Voix du Corps", un'installazione fotografica di Gabriele Pellegrini che illustra i lavori della Socìetas Raffaello Sanzio (15-31/5).

La sezione MUSICA (jazz, rock, worldmusic, etnica, etc.) si presenta anche quest'anno ricca di artisti nazionali e internazionali: improntata sulla contaminazione fra i generi e sulle sintesi emergenti, è sempre più legata alla presentazione di inediti, di prime e produzioni originali, di work in progress, di esperienze che programmaticamente si rifanno alla straordinaria “logistica spazio-sonora” della sede della rassegna.
Del programma faranno parte alcune sezioni prodotte dall’Associazione Music Pool, con direzione artistica coordinata a quella del festival: il dj Carl Craig (3/5), uno dei più significativi rappresentanti della musica techno, Banda Improvvisa (4/5), Scott Colley Quartet (7/5), Ekova (10/5), il nuovo astro nascente del jazz tech-soul Llorca (11/5), Maurizio Dami (15/5), il dj scozzese Howie B (18/5), uno dei maggiori produttori musicali contemporanei, l'algerino Rachid Taha (19/5) che fonde gli archetipi della tradizione con gli elementi del mondo contemporaneo, Maurizio Geri (22/5), Les Arnò (23/5), Daniele Silvestri insieme ai W Fernandez per una prima nazionale (24/5), Il Parto delle Nuvole Pesanti (25/5), Meganoidi (26/5), Funk Off (28/5), Tuscany Chicago Underground Orchestra (29/5) in collaborazione con Musicus Concentus, Hector Zazou, uno dei pionieri delle cosiddette 'fusioni etniche', con Bernard Caillaud nella prima assoluta "Quadri-chromies" (30/5).
La serata finale Labirinto di suoni (31/5) vede la presenza di Rosso Tancredi con Alfio Antico, Gendos Tchamryzyn, Hector Zazou e Bernard Caillaud e la proiezione del cortometraggio "Intimisto" con la regia di Licia Eminenti e Giovanni Lindo Ferretti come protagonista.

La rassegna di DANZA, con le sue contaminazioni europee, è ancora una volta ricca di eventi significativi.

A Fabbrica Europa Susanne Linke e Reinhild Hoffmann con "Uber Kreuz" (12/5), uno spettacolo raffinato superbamente interpretato da due delle più grandi maestre della danza mondiale, la compagnia francese Magali & Didier Mulleras con la prima nazionale "Miniatures-phase 2" (21/5), uno scambio inedito tra danza e immagine, tra spettacolo e multimedia, la Compagnia Wee in "A suddle unexpected faint" (14/5) un duo con musiche originali e videoproiezioni, Anna Huber & Kristina Lhotakova con "Two, too" (28/5), una co-produzione svizzero-tedesca in prima nazionale e "Tricks & Tracks" (26/5) della compagnia ungherese Pal Frenak, ancora una prima nazionale.
Tra le formazioni nazionali troviamo la Compagnia Virgilio Sieni Danza con “Messaggero Muto” (22, 23/5) ”, un lavoro sulla sofferenza, l’abbraccio e l’ascolto, Raffaella Giordano, una delle più affermate danzatrici del panorama italiano contemporaneo, nell'assolo "Per una stanza" (30/5), la Compagnia di Danza Enzo Cosimi, uno dei coreografi nazionali più significativi, con "Hallo Kitty!" (25/5), commissionato dalla Biennale Danza 2002 di Venezia e il Gruppo Junior BdT con "Debutto" (5/5).

Per le nuove generazioni: Bianca Papafava in "Laika" (28/5), Leone Barilli Danza (16/5) in "Ione 2001 - Entelechia" e insieme al dj Howie B (18/5) in "Ione 5+1", i Secondo Taglio con "Il canto delle sirene" (29/5) e Angela Torriani Evangelisti in "Così misurerò il tuo amore"(30/5).

Anche la IX edizione (3-31 maggio 2002) è caratterizzata dalle scelte artistiche e ideologiche ormai consolidate negli anni: il carattere multiculturale e interdisciplinare rappresenta il contesto ideale ad accogliere eventi e processi produttivi significativi della contemporaneità, oltrepassando le frontiere di genere - tra le diverse discipline - e le frontiere geografiche, in un viaggio che quest'anno esplora l'Europa, i suoi popoli e i suoi miti.
L'attenzione da sempre rivolta alle nuove tecnologie e alla loro applicazione alle arti sceniche (da segnalare in programma la presenza del gruppo inglese Station House Opera) è anche quest'anno alla base di diverse produzioni in cui l’architettura, la musica, il corpo e l’immagine video si incontrano: la performance della formazione francese Magali & Didier Mulleras e il concerto di musica elettronica del francese Hector Zazou.
L’elemento musicale torna protagonista anche nella produzione di danza, sottolineato da modalità inedite di scritture musicali e coreografiche, tra tradizione, improvvisazione e nuovi canoni compositivi.

La sua presenza nel festival va al di là del programma degli eventi-concerto: tutto o quasi in Fabbrica Europa trae nutrimento dalla musica, dal ruolo centrale che essa svolge nella rassegna di danza, quale intrinseco corredo sonoro, secondo una logica di scelte aperte, interculturali, orientate verso le novità, i confronti originali e comunque pertinenti alla logica spazio-sonora della Leopolda. Presente sulla scena dell'avanguardia musicale francese dagli anni '70 il compositore e produttore Hector Zazou è uno dei pionieri delle cosiddette 'fusioni etniche'.

Dopo aver rivisitato la tradizione africana, le polifonie corse, reso omaggio a Arthur Rimbaud ed esplorato le suggestioni musicali nordiche, si è avvicinato alla tradizione irlandese. Come tutta l'arte post-moderna quella di Zazou ha il fascino della classe e della novità. Distante dalla banale etnologia musicale di moda fonde suoni naturali ed elettronici, musiche tradizionali e ispirate composizioni originali, atmosfere e scenari musicali. E' anche produttore del nuovo album dei PGR (ex CSI).
Sempre sul fronte della musica elettronica il dj-set di Carl Craig, uno dei più significativi rappresentanti della musica techno.

Tra i pionieri di Detroit è forse il solo che negli ultimi anni ha continuato a innovare e sperimentare. Pochi altri hanno saputo produrre tanta musica di qualità in una così ampia varietà di stili. In ogni nuovo progetto e in ogni cambiamento di direzione musicale Craig si è distinto come uno dei pochi artisti che ha segnato la scena musicale moderna.
La musica elettronica si sposa alla danza nello spettacolo che vede protagonisti Leone Barilli, in scena con altri 4 danzatori, e il dj scozzese Howie B.

Barilli ripercorre le suggestioni del mito di "Ione" di Euripide in questo lavoro legato alla vitalità e all'energia della pura danza, con le musiche dal vivo e le alchimie sonore di Howie B, uno dei maggiori produttori musicali contemporanei, già al lavoro con U2 e Björk. Nello spettacolo movimento e suono si confondono in un inedito dialogo.
Magali & Didier Mulleras presenta "Miniatures-phase 2", creato sotto forma di micrometraggio in cui la scrittura del movimento si apre a nuove vie (Internet e Cd Rom) per tornare in scena nutrita da questi nuovi supporti.

Il concetto è trasversale e propone un'interazione tra universi distinti: danza, musica elettronica video art e web design. E' un progetto nomade realizzato nello spirito del viaggio e del movimento, è un itinerario evolutivo nel quale un'équipe di artisti parte alla scoperta di un nuovo spazio di creazione, uno scambio inedito tra danza e immagine, tra spettacolo e multimedia.
Due grandi protagoniste della danza internazionale si uniscono in "Uber Kreuz": Susanne Linke e Reinhild Hoffmann.

Vite, passi e corpi si incrociano in uno spazio luminoso e trasparente. Le due artiste iniziano a danzare prima che le luci si accendano, con il video di un film proiettato sul muro che le divide. La storia delle loro vite si incontra, la tradizione artistica di ciascuna di loro si confronta. Ognuna parla nel proprio stile che proviene chiaramente da radici comuni. Uno spettacolo raffinato superbamente interpretato da due delle più grandi interpreti della danza mondiale, il minimalismo e l'essenzialità dell'allestimento esaltano la qualità stilistica ed espressiva delle protagoniste.

La formazione italo-norvegese, Company Wee di Francesco Scavetta presenterà "A suddle unexpected faint": un duo danzato da Gry Kipperberg e Francesco Scavetta con le musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Jon Balke e le videoproiezioni realizzate dall'artista visiva Tone Myskja. Il lavoro di Scavetta si caratterizza per una personale ricerca sul movimento e sulle possibilità di raccontare, con una costante curiosità per elementi provenienti da altre forme d'arte, tra queste, in particolare, l'uso del video.

La Compagnia Virgilio Sieni Danza presenta “Messaggero Muto”, un lavoro sulla sofferenza, l’abbraccio e l’ascolto. Nasce con l’intento di indagare il mutismo del danzatore come forma di comunicazione, approfondendo la relazione che intercorre tra lo spazio e una condizione endemica ed estrema che pervade il corpo danzante. Tutto quello che accade nel silenzio di un grande spazio vuoto, solo contrappuntato da oggetti in movimento, dettagli illuminanti del niente, un approccio alla corporeità scatenante, attraverso una narrazione delle articolazione e il respiro metrico del movimento.
Raffaella Giordano in "Per una stanza": un luogo interiore dove si insinua il bisogno di pregare di fronte a un mondo che precede il linguaggio puro, senza senso.

Attraverso il gesto la Giordano indaga la suggestione delle assenze e dei silenzi, la poeticità del gesto trova la massima espressione nell'interpretazione di una delle più affermate danzatrici del panorama italiano contemporaneo.
"Laika" con Bianca Papafava e Andreas Fröba: un tappeto persiano come astronave, a bordo passeggeri dai ricordi molto umani in preda a un viaggio che li porta a misurarsi con il senso dell'incomprensibilità delle dimensioni dell'universo. Una danzatrice e un musicomane: il rapporto tra un corpo organico, sensuale, femminile e l'inorganicità della tecnica razionale, funzionale, maschile.

Ancora il corpo, in uno spazio estremamente limitato con Anna Huber & Kristyna Lhotáková nella performance-danza "Two, too", una co-produzione svizzero-tedesca, presentata in prima nazionale.
"Il canto delle sirene" della compagnia Secondo Taglio, una delle più recenti formazioni locali: due uomini avanzano nel territorio delle sirene. Mani e piedi si cercano, si accompagnano in un viaggio, prigionieri di un in-canto. Una ritualità di gesti scandisce il percorso del loro destino, mentre al suono di un canto insinuante l'invisibile si sovrappone al visibile, l'ignoto al noto, il cielo al mare.

E ancora Enzo Cosimi , uno dei coreografi nazionali più importanti con "Hallo Kitty!". Lo spettacolo, commissionato dalla Biennale Danza 2002, di Venezia, si ispira al Giappone contemporaneo, pensato per sole interpreti femminili, guarda al mito nipponico come a un laboratorio del futuro capace di offrire nuove fascinazioni. Un paesaggio abitato da corpi erotici portatori di energie, tensioni e pulsioni.
Centre for Performance Research presenta “The Last Supper”: un’installazione commestibile nella “cappella” di una stazione ferroviaria in disuso.

Ne fanno parte i discepoli di Cristo come un gruppo di cuochi traditori, estremamente dubbi, talora sospetti. Si vuole anche evocare aspetti dell’Ultima Cena, attraverso il cibo e le immagini, e l’intervento di Andy Warhol sulla famosa tela di Leonardo Da Vinci.
La compagnia franco-ungherese Pal Frenak presenta in prima nazionale "Tricks & Tracks", spettacolo lirico e duro allo stesso tempo, una serie di studi che scorrono come un video pop. Il tono del lavoro è volutamente ironico e aspro.

I danzatori sono percossi da continue collisioni, l'impatto dei corpi esalta la sensualità di forme e movimenti al suono di una musica techno elettroacustica.

¨ Theatrum Europa
un progetto di Sergio Risaliti
in collaborazione con Start Project
“Theatrum Europa” si inserisce all’interno del progetto "Il Mito d'Europa", che si propone di indagare e sviluppare il concetto di Europa e del suo mito con l’obiettivo di restituirne l’immagine culturale attraverso le rappresentazioni che se ne sono date nei secoli passati.
L’idea del progetto si riferisce al theatrum nella più antica accezione culturale e storica del termine: il theatrum come scena (nell’Antica Grecia), il theatrum (mundi) come camera delle meraviglie, nella cultura alchimistica del Seicento.

Ma anche il teatro della tragedia di Edipo, mito per antonomasia dell’ospitalità dello straniero. Infine all’agorà in quanto spazio per eccellenza del pubblico e del privato, di rappresentazione e condivisione delle vicende storiche e dei fatti quotidiani.
All’interno della sezione Arti Visive della IX edizione del festival Fabbrica Europa (Stazione Leopolda, 3/31 maggio 2002) saranno realizzati una serie di workshop e lectures nei quali gli artisti e gli autori invitati dovranno rappresentare e ridefinire l’identità dell’Europa, le sue tensioni, le contraddizioni, i nuovi conflitti e i nuovi confini.

La Stazione Leopolda diventerà per gli artisti un palcoscenico su cui mettere in scena l’Europa, proponendo nuovi paradigmi per la rappresentazione ed interpretazione critica della sua identità culturale e della sua storia artistica. Sarà questa un’occasione per affrontare problemi, avanzare proposte e lavorare alla definizione del ruolo dell’arte e dell’artista nella società europea. La necessità dell’Arte si afferma così come strumento necessario all’interno dell’evoluzione, in senso etico oltreché culturale, delle strategie politiche, economiche e sociali.
I workshop saranno gratuiti e riservati ad un numero limitato di partecipanti, mentre le lectures saranno aperte al pubblico.
Tra gli invitati: Jan Fabre, Anatoli Vassiliev, Susanne Linke, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Enrico Ghezzi, Stalker, Giorgio Van Straten, Hector Zazou, Didier Mulleras, Bernhard Rüdiger, Maria Perosino, Luisa Passerini, Luca Vitone, Francisco Jarauta, Mario Lupano, Mario Airò, Alfredo Pirri, Gianfranco Maraniello e altri ancora.
Il calendario dettagliato degli appuntamenti sarà divulgato in occasione della conferenza stampa di presentazione del festival Fabbrica Europa che avrà luogo il 18 aprile.
Theatrum Europa: Chiara Calciolari tel.

349 6387340, Maria Cammelli tel. 348 3533008 e-mail: theatrumeuropa@hotmail.com

¨ Post Europe, Digital Europe
Arsnova – Accademia delle Arti Multimediali (Siena)
Per innovazione tipologica, localizzazione geografica, tecniche edilizie e stili compositivi, i luoghi d’archeologia industriale rappresentano l'ultima grande koinè architettonica della cultura e dell'identità europea.
Il progetto di Arsnova, la cui attività didattica si concentra sulle intersezioni fra mondi e linguaggi, prevede lo sviluppo di un ambiente virtuale in rete Internet che divenga punto d’incontro fra esempi importanti di archeologia industriale europei, riconvertiti ad usi culturali, artistici e informativi.
L’obiettivo è quindi costituire un sito che rappresenti alcune singole identità culturali e al contempo inviti tutti i soggetti-naviganti alla creazione di un contesto digitale comune fondato sulla tradizione e sul mito europeo.

L’ambiente virtuale sarà realizzato con le più avanzate tecnologie multimediali e costituirà il sito del progetto, mandando in rete in tempo reale alcuni eventi realizzati alla Stazione Leopolda di Firenze nell'ambito del festival Fabbrica Europa.
Direzione: Nicola Zanardi - Coordinamento: Massimo Randone tel. 348 3860541

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