Giornata della memoria: cerimonie in Toscana come a Oswiecim

Il meeting delle scuole al Teatro La Compagnia di Firenze. 6.000 studenti ricordano le vittime della Shoah

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 gennaio 2023 13:40
Etty Hillesum - Brano estratto dal diario del 1942

Firenze– Oggi è il giorno del ricordo della barbarie nazista attraverso diverse iniziative organizzate in tutto il territorio nazionale. Si tratta di un'occasione per riflettere su una pagina triste e oscura della storia umana e per contribuire alla formazione di una coscienza consapevole sui principi fondamentali dell'uguaglianza e dei diritti della persona. Era il 27 gennaio 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa giunsero nella città polacca di Auschwitz, scoprendo il vicino campo di concentramento e liberando i superstiti.

Il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli accompagnato dal consigliere Andrea Gallorini ha partecipato oggi a Oswiecim alle cerimonie per il 78° anniversario della Liberazione da parte dell'Armata Rossa del campo di concentramento di Auschwitz – Birkenau. Il sindaco ha deposto un mazzo di fiori in memoria delle vittime dell'Olocausto e ha preso parte a tutti i momenti commemorativi previsti dal programma della giornata. La delegazione aretina è stata ricevuta dal sindaco di Oswiecim Janusz Chwierut: insieme è stata riconosciuta e sottolineata la efficacia e la concretezza del gemellaggio che dal 2009 lega le città di Arezzo e di Oswiecim, impegnate insieme in questo ultimo anno nel sostegno e nell'aiuto alla popolazione ucraina.

“Mai dimenticare la follia, la barbarie, il male assoluto rappresentati dalla Shoah – ha detto il sindaco Ghinelli - Essere qui oggi testimonia la volontà di mantenere vivo il ricordo e, insieme, il rifiuto, definitivo, di qualsiasi ideologia che non riconosca dignità agli esseri umani”.

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La guerra alle porte dell’Europa, la crisi energetica, le tensioni sull’immigrazione, il tempo che trascorre inesorabile assottigliando il patrimonio di verità rappresentato dai sopravvissuti alla Shoah: tutto questo ha contribuito a celebrare con particolare intensità l’edizione 2023 della Giornata della memoria delle vittime dell’Olocausto. Seimila studenti delle scuole superiori toscane, in presenza o in streaming, hanno seguito l’evento organizzato a Firenze dalla Regione. Presenti anche Tatiana Bucci, sopravvissuta ad Aushwitz con la sorella Andra, e Lidia Maksìmowicz, sfuggita da bambina agli atroci esperimenti di Mèngele a Birkenau. Un viaggio nella storia per creare nelle nuove generazioni, attraverso le testimonianze dei perseguitati di allora, nuova memoria dell’orrore e nuovi anticorpi contro la discriminazione e le disuguaglianze di oggi.

“Mai voltarsi indietro, mai dimenticare, mai restare indifferenti. Coltivare la memoria per sfuggire all’oblio e restare sempre dalla parte giusta della storia”. Così il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, al meeting della Memoria al Teatro La Compagnia di Firenze.

“Ogni anno che passa I testimoni diretti dell’orrore della Shoah, la pagina più buia della storia umana, sono sempre meno. Il rischio che quell’orrore venga dimenticato deve essere scongiurato e dobbiamo impegnarci con forza perché non accada. Anche per questo continuare a celebrare il Giorno della Memoria resta uno dei compiti più importanti delle Istituzioni. E resta decisivo fare la scelta più importante: restare dalla parte giusta della storia. Ognuno di noi può fare la propria parte partendo dal contrastare l’indifferenza. In questa Giornata in cui le iniziative saranno tante e le voci da ascoltare importanti, la Toscana conferma i grandi valori identitari che da sempre la contraddistinguono: noi non abbiamo dimenticato, non dimentichiamo e non dimenticheremo mai”.

Mazzeo ha continuato il suo intervento dal palco ricordando la seduta solenne dell’Assemblea legislativa: “Oggi pomeriggio ci riuniremo al Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, un luogo simbolo dell’efferatezza del nazi-fascismo che tanto dolore ha provocato tra la nostra gente”.

Nel ringraziare il presidente della Giunta Eugenio Giani, l’assessore Alessandra Nardini, il presidente della Comunità ebraica di Firenze Enrico Fink, la presidente del Parlamento regionale degli studenti Maria Vittoria D’Annunzio, il consigliere per le politiche giovani della Regione Bernard Dika, il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Ernesto Pellecchia, Mazzeo ha salutato le testimoni dirette della Shoah presente in sala, Tatiana Bucci e Lidia Maksymovicz (trasmessa in video intervista anche Kitty Braun Falaschi).

“Erano bambine quando furono portate nei lager nazisti. Da bambine hanno incontrato l’orrore dell’annullamento della dignità umana che ha colpito loro e le proprie famiglie. Per Tatiana, per Lidia e per i tantissimi che come loro hanno vissuto quella barbarie non possiamo permetterci di dimenticare” ha detto ancora ricordando il suo viaggio sul Treno della Memoria percorso proprio con Tatiana. “Ho ancora negli occhi e nel cuore quell’esperienza” ha detto rivolgendosi alle tante ragazze e tanti ragazzi presenti a La Compagnia.

“Nessuno di noi è tornato da Auschwitz così come era partito. Quel viaggio mi ha profondamente segnato e mi ha fatto capire quanto sia importante non rimanere indifferenti ma scegliere con coraggio di stare dalla parte giusta della Storia”.

“Abbiamo la fortuna di non vivere tempi così difficili. Eppure non mancano occasioni in cui la nostra coscienza è messa alla prova e deve fare una scelta. Non voltiamoci dall’altra parte. Scegliamo secondo giustizia. Non dimentichiamo. Coltiviamo insieme la nostra memoria. Stringiamo insieme un patto per coltivare e trasmettere le tante testimonianze che abbiamo ascoltato negli e quelle che avremo il privilegio di ascoltare oggi” ha concluso il presidente del Consiglio regionale.

La rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, insieme alla comunità accademica, ha ricordato stamani gli universitari fiorentini allontanati da aule e cattedre, a seguito delle leggi razziali, davanti alla lapide che si trova nell’atrio del Rettorato con la deposizione di una corona di alloro.

“Com-memorare significa cercare di custodire insieme un ricordo condiviso, che, come singoli e come gruppi, ci consenta di mantenere la rotta, di tenere saldo il timone, di non sbagliare la via… di non sbagliare di nuovo – ha affermato la rettrice nel suo saluto prima del minuto di silenzio osservato dai partecipanti -. La storia è uno strumento indispensabile per capire, ma, da sola non basta: la storia è una scienza. La storia deve farsi memoria, per uscire dai libri e risuonare, forte, nelle menti e nei cuori. Solo in questo modo – ha concluso Petrucci -, ciò che è avvenuto potrà non ripetersi mai più”.

Nel pomeriggio, il Consiglio regionale terrà una seduta solenne dedicata al Giorno della Memoria presso il Museo della Deportazione e Resistenza di Prato. La presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Irene Galletti, la consigliera regionale Silvia Noferi e il consigliere comunale di Prato, Carmine Maioriello, parteciperanno alla commemorazione.

“Ma chi promuove la pace non può dimenticare che in questo momento violenze e conflitti stanno imperversando in tutto il mondo. In Ucraina, un conflitto armato è in corso da diversi mesi e sta causando la morte di migliaia di persone e dolore per molte altre. Queste sofferenze richiedono l’impegno sincero e pervicace di donne e uomini costruttori di pace, per evitare che giornate di riflessioni fondamentali come quella di oggi diventino, per la politica, un vuoto esercizio di retorica con cadenza annuale" Così Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali del Movimento 5 Stelle in Regione Toscana e Carmine Maioriello, consigliere comunale di Prato.

Sabato a Dicomano, a partire dalle 17.00, nella sala del Consiglio Comunale, è in programma un nuovo appuntamento di “Gener-azioni”, rassegna a cura di Udel Mugello e Pensatoio con il patrocinio del Comune di Dicomano. Ad aprire l’incontro sarà la proiezione del filmato "Per esempio Vittorio".

Sarà poi presentato il libro di Federica Montevecchi, docente di Storia e Filosofia, ricercatrice e biografa di Vittorio Foa, uno dei protagonisti della Storia del Novecento, “Frammenti di futuro. Ricordi di donne e uomini del Novecento” (ed. Pendragon) dedicato alla figura di Vittorio Foa e altri importanti personaggi quali. Con la presenza dell’autrice.

Domenica 29 gennaio 2023, alle ore 10, la Città Metropolitana celebrerà la Giornata della Memoria davanti alla lapide dei deportati, presso la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, alla presenza della consigliera delegata Patrizia Bonanni e dei rappresentanti di Aned - Associazione nazionale ex deportati.

Ad Arezzo, insieme alle autorità civili e militari, il vice sindaco Lucia Tanti ha deposto una corona al Cimitero degli Ebrei nel Parco Ducci. “È stato un onore per me rappresentare la Città di Arezzo in questa Giornata dedicata alla Memoria. Ricordare è un dovere morale e un diritto civico perché l'Olocausto del popolo ebraico resti nella memoria di tutti noi scolpito in maniera indelebile come il fatto più assurdo ed efferato nella storia del mondo”, ha detto il vice sindaco.

A Pisa, in una giornata ricca di iniziative organizzate per ricordare la Shoah, il Comune e la Comunità Ebraica hanno celebrato la drammatica ricorrenza con l’intitolazione dello spazio verde tra via Canavari e via delle Trincere a Raffaello Menasci, medico pediatra e libero docente dell’Università di Pisa nato a Livorno nel 1896, che fu arrestato a Roma nel 1943 nella retata del ghetto e deportato, insieme a tutta la sua famiglia, nel campo di sterminio di Auschwitz, poi morto a Varsavia il 29 febbraio 1944.

Una cerimonia sentita, a cui hanno partecipato anche i parenti di Menasci, alla presenza del sindaco di Pisa Michele Conti, del vicesindaco Raffaella Bonsangue, del Presidente della Comunità Ebraica Maurizio Gabbrielli, del prorettore ai rapporti con il territorio dell’Università di Pisa, Marco Macchia, della rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna Sabina Nuti insieme alla prorettrice vicaria, Arianna Menciassi, del Prefetto Maria Luisa D’Alessandro, del presidente della Provincia Massimiliano Angori, del presidente del Consiglio Comunale Alessandro Gennai, insieme a membri della Giunta Comunale, consiglieri comunali, rappresentati delle forze dell’ordine e militari, e rappresentanti dell’associazionismo cittadino.

Al termine degli interventi Roberto Menasci, presente alla cerimonia insieme alle figlie Letizia e Giulia, ha letto una poesia scritta dal padre Renato Menasci, dal titolo “Roma città aperta” in ricordo dell’arresto a Roma di Raffaello e della sua famiglia, il figlio dodicenne insieme all’anziano padre, entrambi di nome Enrico, e della successiva deportazione a Auschwitz, da cui nessuno di loro fece ritorno. A fianco del cartello che intitola l’area verde a Raffaello Menasci, l’Amministrazione Comunale ha messo a dimora un albero di melograno che, nella cultura ebraica, rappresenta un simbolo di onestà, correttezza e giustizia dato che conterrebbe 613 semi che corrispondono ai 613 comandamenti della Torah.

Il programma della giornata ha previsto, prima della cerimonia di intitolazione area a verde in ricordo di Raffaele Menasci, la deposizione della corona di alloro al monumento "Mai più reticolati" in Piazza Vittorio Emanuele II. Successivamente, dalle ore 13.30 fino alle ore 16, la seduta del Consiglio Comunale dedicato alla celebrazione del "Giorno della Memoria 2023". In contemporanea alle ore 9 alle ore 16, presso le Logge di Banchi, è stato allestito uno schermo che ha riproposto in ciclo continuo il video "Di razza" del regista Teo Paoli, realizzato dal Comune di Pisa e dalla Comunità ebraica di Pisa in occasione del Giorno della Memoria 2022.

Oltre alle celebrazione del giornata, la Biblioteca Comunale SmsBiblio ha organizzato dal 26 gennaio al 2 febbraio un programma di presentazioni di libri dedicate al ricordo della Shoah. Dopo il primo doppio appuntamento che si è tenuto ieri, giovedì 26 gennaio, per presentare prima il libro “Paul Valéry e Albert Einstein: un carteggio del 1933 proveniente da Gerusalemme” (Colophonarte, Belluno-Venezia, 2020), con Michele Conti, Alessandra Veronese (Centro interdipartimentale studi ebraici), Maria Teresa Giaveri (Accademia delle Scienze Torino), Camilla Fiorin (Colophonarte), Alfonso M.

Iacono (Università di Pisa), Sergio Giudici (Università di Pisa), coordinata da Antonietta Sanna, (Università di Pisa); seguito da “Una ferita italiana”, di Alessandro Boni e Roberto Coen (Belforte, 2022), con gli autori e Alessandra Veronese (Centro interdipartimentale studi ebraici "Michele Luzzati"), queste sono le prossime date:

  1. Lunedì 30 gennaio alle ore 17 - Angolo di pace, di Valeria Gandus (Calamo Specchia, 2022). Intervengono Pierpaolo Magnani (Assessore alla Cultura Comune di Pisa), l'autrice e Gabriella Puntoni (Comunità ebraica di Pisa)
  2. Giovedì 2 febbraio alle ore 17 – “Una vita così lunga e breve”, di Eugenia e Gabriella Curiel (Belfor 2020).

    Intervengono Pierpaolo Magnani (Assessore alla Cultura Comune di Pisa), le autrici e Gadi Polacco (Comunità ebraica di Pisa e di Livorno).

Domenica 29 gennaio ore 17.00 La Partita della Vita è la nuova produzione della compagnia toscana in Residenza Artistica con Associazione Teatro Buti. Una lettura-spettacolo con musica dal vivo dedicata alle vicende della Star FC, una squadra di calcio ucraina composta da atleti che gareggiano contro un nemico ben più forte di loro, il Nazismo.

"In questo giorno in cui in tutto il mondo si ricorda l'immane tragedia dell'Olocausto, ci fermiamo a riflettere e a ricordare, ma non dimentichiamo che per combattere l'antisemitismo in tutte le sue forme serve un impegno costante, ogni giorno" dichiarano i consiglieri del gruppo Centro Emanuele Cocollini, Ubaldo Bocci e Antonio Montelatici.

“Il Consiglio comunale ha approvato, finalmente, lo scorso 18 gennaio – sottolinea Cocollini, vice presidente vicario del Consiglio comunale – la mozione da me proposta che invita l’amministrazione ad adottare la definizione di antisemitismo elaborata dall’International Holocaust Remembrance Alliance come segno concreto di rifiuto e di condanna di qualunque atteggiamento e comportamento di stampo antisemita, a fronte di atti di ispirazione antisemita più volte ripetutisi nella Regione e nella città di Firenze”.

“L’antisemitismo – si legge nella dichiarazione dell’IHRA – è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti. Le manifestazioni retoriche e fisiche di antisemitismo sono dirette verso le persone ebree, o non ebree, e/o la loro proprietà, le istituzioni delle comunità ebraiche e i loro luoghi di culto”. L’antisemitismo di frequente accusa gli ebrei di cospirare ai danni dell’umanità ed è spesso utilizzato per accusare gli ebrei del fatto che “le cose vanno male”. Esso è espresso in termini di discorso, pubblicazioni, forma visiva e azioni, e utilizza stereotipi sinistri e tratti negativi del carattere".

"Non dimenticare dunque, ricordare, ma anche agire perché l'odioso seme dell'antisemitismo venga definitivamente distrutto nel cuore dell'uomo" concludono Cocollini, Bocci e Montelatici.

“La Giornata della Memoria, dedicata alla Shoah, ci insegna a rigettare l’ignobile e inconcepibile idea di una superiorità di alcuni popoli su altri e ad esser e ben determinati perchè l’orrore di allora non debba più ripetersi” Così Rosa Barone, Presidente del Consiglio regionale della Toscana dell’Ordine degli Assistenti sociali in occasione della Giornata della Memoria.“Oggi più di ieri – ha detto ancora - dobbiamo fare appello ai più alti valori europei. Rileggiamo e riflettiamo sull’articolo 2 del Trattato dell’Unione europea che recita: “L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze.

Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini”.“Se faremo intimamente e convintamente nostri questi valori e questi principi e se sapremo conservare, custodire e coltivare la memoria di quella tragedia sconfiggeremo ogni tentativo di rigurgito di un passato condannato per sempre a non ripresentarsi. Solo così potremo, tutti insieme, dedicarci a progettare un futuro migliore, una vera società multietnica e multiculturale, costruita sulla libertà, l’uguaglianza e la democrazia sconfiggendo per sempre ogni fenomeno di intolleranza, discriminazione e razzismo”, ha concluso.

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