Siena: dal 28 al 30 novembre l’appuntamento dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio

Domenica 26 ottobre la disfida al “Campo” tra gli arcieri degli antichi Quartieri di Montalcino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 ottobre 2014 14:36
Siena: dal 28 al 30 novembre l’appuntamento dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio

A Siena si respira aria di festa: manca infatti poco all’evento clou del Girolio d’Italia del Ventennale, il tour dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio organizzato in collaborazione con i coordinamenti regionali per celebrare i primi venti anni di attività associativa. La scelta di Siena è significativa - qui oggi ha sede l’Associazione, costituita a Larino in Molise nel 1994 - e la data scelta per festeggiare questo importante “compleanno” è in realtà un intero week end, quello del 28-29-30 novembre.

La macchina dei preparativi si è già messa in moto per organizzare una festa in grande stile a cui sono invitati tutti gli oltre 350 soci delle Città dell’Olio, a partire dall’assemblea annuale dell’Associazione all’Auditorium di Chiantibanca e l’apericena del Girolio d’Italia in collaborazione con i Consorzi di Tutela di prodotti tipici. Certo è che sarà tempo di festeggiamenti non solo per l’Associazione ma per tutta la città, dove per tutto il fine settimana i negozi del centro si vestiranno di “oro giallo” ospitando ciascuno un banco d’assaggio con i produttori di olio di tutte le Città dell'Olio toscane e dei prodotti tipici.

E non solo: si terranno anche corsi divulgativi per adulti e bambini sulla conoscenza dell’olio evo con un esperto assaggiatore, si apriranno mostre e si potrà partecipare a presentazioni di guide e libri di cucina direttamente con gli autori, ma anche prendere parte a degustazioni guidate e “colte” di olio extravergine di oliva e vino o ancora assistere alle premiazioni dei contest per Instagramers - chiamati a immortalare e dunque promuovere in modo originale e divertente il patrimonio olivicolo italiano accendendo i riflettori su piccole e grandi realtà produttive territoriali pubblicando gli scatti su una delle piattaforme social più diffuse - e Foodblogger, che nel frattempo si saranno sfidati a colpi di ricette – nell’ambito del contest “I Magnifici Sei” - su sei grandi temi che raccontano la cucina italiana da Nord a Sud con l'intento di valorizzare e promuovere i principi della Dieta Mediterranea.

Proprio i FoodBlogger saranno insieme al Girolio, grandi protagonisti di questo “week end del gusto” in terra di Siena: non solo in occasione della premiazione dei vincitori del Contest AIFB/Girolio #imagnifici6 che costituirà uno dei momenti salienti della cerimonia inaugurale di tappa, ma anche perché rappresenterà per l’intero mondo dei foodblogger una importante occasione di incontro e confronto aperto su vari temi, nell’ambito di AIFBeFOOD 2014, il primo raduno tra i membri dell’Associazione Italiana Food Blogger organizzato proprio dal 28 al 30 settembre nei luoghi del Girolio a Siena.

Venerdì 28 andrà in scena infatti oltre alla cerimonia di premiazione, anche un Cooking Show - sfida tra lo chef Filippo Saporito del ristorante La Leggenda dei Frati di Casellina in Chianti e la Presidente di AIFB Anna Maria Pellegrino, seguita da una degustazione offerta dal Consorzio Agrario di Siena. Sabato 29 anche per AIFB, così come per ANCO, sarà tempo di riunioni per parlare di bilanci e futuro dell’Associazione con interventi tematici tra cui quelli di Stefania Barzini su “Scrivere di cibo (con prova pratica) a cui seguiranno quello su “Cooking Show e ansia da prestazione” tenuto da Anna Maria Pellegrino, quello dedicato all’“Impiattamento: perché un cibo buono deve essere anche bello” a cura di Roberta Restelli e “FoodBlogger, ottimizzare social media & SEO per ottenere il meglio dai propri post” tenuto da Claudio Gagliardini.Momenti culturali, sociali e ricreativi, ma anche sentimenti, a volte contrastanti, di appartenenza, antagonismo e rivalità.

Montalcino, con la Sagra del Tordo (25 e 26 ottobre 2014), torna a vivere le antiche gesta medievali che vedevano gli uomini impegnati nella caccia da agosto ad ottobre, nei ricchi e vasti boschi del territorio. E, proprio come allora, alla fine d’ogni cacciata, oggi rievocata con il tiro con l’arco, si facevano feste e banchetti, tutti vi partecipavano, nobili e popolani, e i piatti preparati appagavano la maestria dell’uomo nel cacciare e le fatiche delle donne nell’approntare abilmente la mensa, una festa del buon mangiare che con la Sagra del Tordo diventa street food nei Giardini dell’Impero.

Ecco lo spirito medievale che Montalcino tornerà a vivere tra pochi giorni grazie ai Quartieri Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio. che si sfideranno nel Torneo di tiro con l’arco.

Ad animare la Festa e Montalcino, il Corteo Storico e il Torneo di tiro con l’arco: dalle prime ore della mattina (ore 9) sarà il gruppo folcloristico “Il Trescone” di Montalcino a precedere il Corteo Storico. Oltre 150 figuranti, con costumi (studiati nei minimi particolari, disegnati da storici del costume e cuciti da abili sarte) che si ispirano al periodo di massimo splendore di Montalcino (Trecento e Quattrocento), ad annunciare la Festa. Tra questi, il Gonfaloniere, il custode della bandiera della città, ma anche il Banditore, colui che anticamente aveva il compito di diffondere le notizie, i Signori di Fortezza, il feudatario e la sua Castellana, con la loro corte di dame e cavalieri, e i figuranti di Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio, a rappresentare le famiglie di spicco del Quartiere.

Il tutto ritmato dal suono di tamburi e chiarine e cadenzato dai rintocchi del Campanone dell’antico Palazzo Comunale. Il Corteo Storico traghetta poi tutti i popoli di Montalcino, dopo la benedizione degli Arcieri sul sacrato della Chiesa di Sant’Egidio, verso la Trecentesca Fortezza dove i paggetti dei Quartieri faranno offerta di doni al “Signor di Fortezza” e alla sua “Gentil Madonna”. La sfilata riprende, poi, nel pomeriggio (ore 150) quando il Corteo porterà cittadini e turisti verso il “Campo”, dove la rivalità dei Quartieri si scatenerà nel Torneo di Tiro con l’Arco (ore 15.45): è da questo momento in poi che la Festa prende nuova forma e non sarà più soltanto rievocazione del passato che diviene spettacolo, ma un momento che la città e i popoli dei Quartieri vivono intensamente, in maniera surreale e suggestiva, attraverso l’acceso antagonismo tra Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio - nomi derivanti da antica toponomastica - che si contendono in una gara, con arco e frecce, in un crescendo di distanze (da 25 a 45 metri, su sagome di cinghiale), la supremazia sulla città, aggiudicandosi la freccia d’oro di Montalcino.

Ma la Sagra del Tordo, prima manifestazione di questo genere in provincia di Siena, nasce nel 1958 e prese vita quando si pensò di unire l’aspetto storico della città con quello culinario - legato alla tradizione venatoria del territorio che, con i suoi boschi custodiva il “passo” autunnale degli uccelli migratori, soprattutto di tordi, da alcuni anni divenuti, però, specie protetta. E l’aspetto culinario, a distanza di quasi 60 anni resta ancora una parte solida e importante dell’evento.

Sono i Quartieri che, nei propri locali, organizzano veri e propri ristoranti aperti a chiunque voglia assaporare un pasto completo accompagnato a vini d’eccellenza, comodamente seduto. Per chiunque invece preferisce avere possibilità di scelta e mangiare più velocemente, Borghetto, Pianello, Ruga e Travaglio, allestiscono degli Stand gastronomici che propongono una vasta gamma di piatti della tradizione culinaria del territorio di Montalcino da gustare, con immancabili Rosso e Brunello di Montalcino, all’aria aperta.

Il Torneo della Sagra del Tordo, che ha anche una festa gemella ad agosto (Apertura delle Cacce), è un appuntamento atteso tutto l’anno da parte degli abitanti di Montalcino, nominata Città da Papa Pio II, e che trae le sue origini dall’antica storia, che vedeva le nobili famiglie, a cavallo tra il Medioevo e il Rinascimento, dilettarsi in banchetti festosi, a cui partecipavano sia i nobili sia la gente del popolo, che si intrattenevano in giostre e tornei.

Enogastronomia della Festa, i banchetti medievali diventano street food

L’aspetto culinario, a distanza di oltre mezzo secolo dall’istituzione della Sagra del Tordo resta una parte molto importante della rievocazione medievale. Sono proprio i Quartieri, infatti, che, nelle proprie sedi, organizzano veri e propri ristoranti aperti a chiunque voglia degustare piatti tipici della tradizione in abbinamento ai vini del territorio. E la grande degustazione open air ricca della numerosa scelta di piatti e ingredienti tipici della tradizione culinaria del territorio di Montalcino si terrà negli spazi di uno dei luoghi simbolo della città, i Giardini dell’Impero che fanno da cornice alla Fortezza Trecentesca di Montalcino.

Ecco cosa si potrà trovare tra i cibi presenti allo street food della Sagra del Tordo: dai pinci fatti a mano alle pappardelle al cinghiale, dal lampredotto ai panini con la salsiccia, dai funghi fritti alle donzelline, dalla polenta fritta alla carne alla brace, dalle castagne al pan co’ santi. Tutto innaffiato da Rosso e Brunello di Montalcino passando per il Moscadello.

I Quartieri di Montalcino

Il Borghetto prende il nome dall’odierna Via Ricasoli che, essendo un piccolo borgo collocato immediatamente fuori alle fortificazioni, veniva comunemente chiamata “Borghetto”. Dai colori bianco e rosso, il Quartiere, si sviluppa nella parte sud-ovest di Montalcino ed “è compreso tra lo storico Palazzo Comunale e la Fortezza. Il territorio del Borghetto, ricco di emergenze architettoniche quali il Palazzo Pieri, il Teatro degli Astrusi, la Chiesa di Sant’Egidio ed il grande complesso di Sant’Agostino, copre una larga fetta dell’antico Terzo di Sant’Egidio.

Lo spirito del Quartiere nasce dall’attaccamento alla storia e alle origini di Montalcino: è questa la filosofia che i fondatori del Borghetto hanno cercato di trasmettere alle generazioni successive. Anche se Via Ricasoli rappresenta la strada più importante del Borghetto, quella più cara ai quartieranti risulta essere Via Panfilo dell’Oca: è qui infatti che si trovano la sede - la Chiesa di Santa Croce e l’annessa sacrestia acquisite dal Quartiere e finite di restaurare nel 2005 - e le stanze della Società, dedicata proprio al guerriero che da il nome alla via.

Il Pianello ha i colori bianco e blu e vanta nel proprio territorio, vie, strade, edifici e opere di altissimo pregio, da Via Moglio, ex Via del Pianello a Fonte Castellana, da Porta Burelli a Porta Castellana, dalla Chiesa dei Bianchi alla Chiesa di San Francesco, fino alla chiesa di San Pietro, di recente restauro.

Numerose le attività che il Quartiere svolge durante tutto l’arco dell’anno: qualificanti da menzionare, quelle recenti destituite all’interno della Chiesa di San Pietro, come il concerto di natale, i vari concerti con l’organo e il lavoro assiduo degli ultimi anni con le pubblicazioni. L’ultima, in ordine di tempo, è quella sulla toponomastica montalcinese che fa riferimento a un campione ritrovato nell’archivio storico di Montalcino risalente al 1816, e in cui si da un fondamento storico a quelli che sono i nomi dei quattro quartieri attuali.

La Ruga, con i colori giallo e azzurro, che per stemma ha una stella ascendente accompagnata da losanghe, e il motto “Altius”, ha la sua sede nell’oratorio della Chiesa del Corpus Domini dove prevalentemente si svolgono le nostre attività sociali ricreative e culturali, le riunioni del consiglio e le assemblee dei rugaioli. Tante le attività che il Quartiere svolge durante tutto l’arco dell’anno: corsi di tamburino, di tiro con l’arco, di gastronomia; ma anche mostre, passeggiate, giochi e gite. A pochi metri dalla sede, incontriamo il Palazzo Vescovile, e, proseguendo per Via Cialdini, chiamata comunemente “Ruga” e risalendo per la “Costa” arriviamo all’archetto di accesso di Vicolo del Pino, un angolo suggestivo dove il Quartiere ha acquisito uno spazio all’aperto inserito tra gli orti di Via Cialdini una delle più belle e caratteristiche di Montalcino, dove si insediò il primo governo del Comune.

Ma è il Prato del Duomo dove si trova la Cattedrale che domina dall’alto la città: da qui si può ammirare un panorama mozzafiato che, dalla torre del Palazzo Comunale, lascia intravedere la Val d’Orcia. Continuando nella zona chiamata “Poggio”, da qui lo sguardo spazia fino agli Appennini. Proseguendo, poi, fino al Santuario di Maria Santissima del Soccorso, fino ad arrivare alla Chiesa di Sant’Antonio ci sono tante altre belle cose da vedere: Siena, la Fortezza, i castelli immersi nei boschi.

Il Travaglio, il “quartiere a tre stelle”, come amano definirsi, dai colori giallo e rosso. Il Quartiere Travaglio, situato nella zona sud, nasce, insieme agli altri tre quartieri, Quartieri nel 1958, anche se sarà solo a partire dal 1962 che inizierà il torneo di tiro con l’arco, la sfida con le frecce fra quartieri.

Una delle molte attività che il Quartiere organizza nell’anno e per cui il Travaglio si distingue, da 25 anni, è il premio di poesia “Il Vignolo”, che vede i ragazzi delle scuole della Toscana, cimentarsi nell’arte della poesia. Un grande evento, a cui hanno partecipato negli anni personalità di spicco del mondo della poesia e della letteratura italiana come il maestro Mario Luzi, uno dei più importanti poeti e scrittori del Novecento italiano e la poetessa e critica letteraria Paola Lucarini Poggi. E la pubblicazione “Il Vignolo”, che raccoglie ogni anno tutte le migliori poesie, ha, ogni anno una copertina particolare e vanta firme di artisti del calibro di Sandro Chia, celebre esponente della Transavanguardia, Mario Francesconi, Alberto Inglesi, Carlo Pizzichini, Pierluigi Olla, Giovanni Ticci (illustratore di Tex), Emilio Giannelli (vignettista del “Corriere della Sera” e amico di Montalcino).

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