La Geotermia crea ricchezza e posti di lavoro, ma attenzione ai rischi

La geotermia di Enel Green Power in Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 aprile 2016 21:27
La Geotermia crea ricchezza e posti di lavoro, ma attenzione ai rischi

(DIRE) Roma, 2 apr.- "In Italia il geotermico può quasi raddoppiare crescendo sul monte Amiata, ci stiamo lavorando, c'è un problema di autorizzazioni ma ci andiamo". Matteo Renzi, presidente del Consiglio e segretario del Pd, interviene a ''Classe Democratica'', scuola di formazione politica del Partito Democratico. La centrale ibrida integrata geotermico-solare termico-solare fotovoltaico di StillWater è "la più innovativa in assoluto sulle energie rinnovabili al mondo" ed è "italiana, fatta dagli ingegneri italiani", dice Renzi raccontando del viaggio in Usa, ed è stata "inventata grazie all''esperienza che Enel ha fatto" a partire "dalla geotermia al Larderello, che pure essendo in provincia di Pisa e'' una realta'' positiva", aggiunge con un pizzico di ironia campanilistica.

Il geotermico toscano e'' "una realta'' strepitosa e unica", dice il presidente del Consiglio, e a chi lo sollecita dicendo che Enel deve fare altrove le rinnovabili, segnala che "non e'' vero che e'' tutto bloccato in Italia, abbiamo degli spazi su cui dobbiamo migliorare". Ad esempio, sempre sulla geotermia che "vale l''1%" ed e'' "quasi tutta al Larderello ma non solo al Larderello", spiega Renzi, "possiamo raddoppiare un po'', soprattutto in un altro pezzo di Toscana, che e'' il monte Amiata, ci stiamo lavorando, c''e'' un problema di autorizzazioni ma ci andiamo".

I dati della geotermia toscana sono importanti: secondo i dati forniti da Enel Green Power la geotermia soddisfa più del 27% del fabbisogno elettrico regionale con ricadute importanti sul territorio anche in termini occupazionali con 700 dipendenti diretti e più di 1000 nell'indotto. Per quanto riguarda le concessioni e i contributi di produzione, nel solo 2015 ai 16 comuni sede di impianti geotermici Enel ha erogato 30 milioni di euro. A Larderello e in Toscana Enel Green Power gestisce il più antico complesso geotermico del mondo e detiene il know how della geotermia che esporta in tutto il pianeta.

Delle 34 centrali geotermoelettriche di Enel Green Power, 15 sono in provincia di Pisa per un totale di 16 gruppi di produzione; 9 sono nella provincia di Siena per 10 complessivi gruppi; infine, altre 10 si trovano nella provincia di Grosseto per un totale di 11 gruppi di produzione. A livello provinciale, la provincia di Pisa si attesta su un produzione geotermica di 2.920 GWh, la provincia di Siena di 1.439 GWh e quella di Grosseto di 1.189 GWh.

I 5 miliardi e mezzo di KWh prodotti in Toscana corrispondono al consumo medio annuo di oltre due milioni di famiglie e forniscono calore utile a riscaldare circa 9.500 utenti nonché 28,5 ettari di serre, caseifici e ad alimentare una importante filiera agricola, gastronomica e turistica.

Il 2015 ha fatto registrare il record di produzione con 5.548 GWh, dato che supera il precedente primato dello scorso anno quando la produzione era stata di 5.301 GWh.Il nuovoprimato di produzione da fonte geotermica in Italia, che segna un aumento di quasi 250 GWh rispetto al 2013, è stato possibile grazie all’ottimizzazione tecnologica degli impianti la cui efficienza impiantistica è stata superiore al 98% e alla disponibilità dei pozzi minerari gestiti da Enel Green Power nell’ottica di una coltivazione geotermica attenta all’ambiente e all’equilibrio del ciclo geotermico.

Per stabilire la percentuale di copertura sul totale del fabbisogno elettrico toscano occorrerà attendere i dati ufficiali sui consumi regionali, ma il risultato raggiunto dalla geotermia nel 2014 è storico perché negli oltre 100 anni di attività industriale mai era stato raggiunto un livello così elevato di produzione, segno evidente della rinnovabilità della risorsa che non si esaurisce con il passare degli anni ma che, se ben gestita attraverso la reiniezione delle acque in uscita e l’innovazione tecnologica, cresce in termini di disponibilità e di resa mantenendosi in equilibrio con l’ambiente, a conferma che la geotermia è totalmente rinnovabile.

Le centrali sono raggruppate nelle cosiddette “AreeGeotermiche” (ognuna delle quali raccoglie impianti di province diverse) di Larderello, Radicondoli, Lago Boracifero e Piancastagnaio/Amiata: le aree di Larderello e di Lago hanno fatto registrare una produzione rispettivamente di 1.807 e 1.833 GWh, l’area di Radicondoli di 1.258 GWh e gli impianti amiatini di Piancastagnaio, Santa Fiora e Ardicosso di 661 GWh.

Bollette dell'energia elettrica più leggere per le piccole e medie imprese dei sedici comuni geotermici della Toscana. Lo stabilisce il protocollo d'intesa che a inizio marzo hanno firmato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e l'ad di Enel Green Power, Francesco Venturini, sancendo quanto già stabilito a maggio 2013: Enel si impegna a praticare un'offerta di energia elettrica con una riduzione fino a circa il 10% in bolletta per le PMI dei territori geotermici. In pratica sarà un prezzo dell'energia allineato a quelli che Enel pratica già ai grandi clienti industriali.

La firma del protocollo risponde ad un'aspettativa delle imprese e rappresenta una prima forma di valorizzazione dell'energia prodotta nelle zone geotermiche e dei possibili benefici positivi a livello locale.Se le imprese allacciate alla media tensione che potranno beneficiare della nuova offerta Enel sono circa 150-200, le potenziali PMI sono invece diverse migliaia (2.610 solo quelle manifatturiere secondo dati Irpet). A partire dai prossimi giorni Enel inizierà a contattare le imprese e specifici incontri saranno organizzati nei singoli territori.Il protocollo inoltre, in linea con la prima revisione degli accordi con Enel del 2013, regola anche alcuni altri aspetti locali: nell'area delle Aiuole nel comune di Arcidosso (Gr) e di Sesta nel comune di Radicondoli (Si), Enel realizzerà una rete per favorire la cessione del calore alle attività produttive presenti e future.

In particolare poi Enel realizzerà e cederà gratuitamente ai Comuni di Santafiora e Arcidosso una piscina geotermica come ulteriore forma di compensazione a seguito della realizzazione della centrale di Bagnore 4. La piscina riscaldata con l'energia geotermica sarà realizzata in località Aiole, al confine tra Arcidosso e Santa Fiora, sul versante grossetano del Monte Amiata.Il progetto prevede la costruzione di una struttura di 1.850 metri quadrati con copertura in legno lamellare ed esterni interamente in vetro e tre vasche, una semi-olimpionica da 25×16,8 metri, una per bambini e la terza dedicata a fitness, acqua-gym e riabilitazione.

Secondo le indicazioni di Enel, che ne coprirà interamente i costi, la piscina avrà un costo complessivo di circa 2 milioni di euro.

Acqua calda sino a 80 gradi a meno di 2 mila metri di profondità. Potrebbe essere la risorsa del futuro di San Casciano. Una fonte di energia pulita, alternativa, rinnovabile, rispettosa dell'ambiente e delle tasche delle famiglie. L'energia geotermica, legata a fonti geologiche che sfruttano il calore naturale della terra, non solo è presente nel sottosuolo di alcune aree di San Casciano ma è una risorsa importante che potrebbe alimentare in termini energetici interi centri abitati. E' una delle novità emerse dal nuovo quadro conoscitivo elaborato dal geologo incaricato dal Comune di San Casciano in funzione della definizione della variante al piano strutturale di cui la giunta Pescini ha avviato un percorso partecipativo con i cittadini.

«Come geologi siamo preoccupati che le allettanti promesse servano a far scordare al cittadino i disagi apportati da certo “sviluppo” al territorio dove vive», è il commento del presidente dell'Ordine dei Geologi, Maria Teresa Fagioli all'accordo tra Regione e Enel per lo sfruttamento dell'energia del sottosuolo. «Protocolli di intesa ed accordi fra Comuni e ditte per lo sviluppo dell’economia sono sempre i benvenuti. La Geotermia crea sì ricchezza e posti di lavoro, ma non dobbiamo però dimenticare che la sua sezione più storicamente remunerativa, l’alta entalpia utilizzata per usi elettrici, se non oculatamente gestita può costare ai territori che la ospitano, in termini di qualità ambientale e salute pubblica, più di quanto possa apportare di positivo».

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