A Certaldo il record del quorum

A Firenze ha votato il 64,95% degli aventi diritto. Nella città di Boccaccio raggiunta il 72,3% dell’affluenza, i Sì oltre il 96%

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 giugno 2011 14:25
A Certaldo il record del quorum

A Certaldo il quorum per il referendum è volato al 72,3%. Comprensibile quindi la soddisfazione del segretario Pd Yuri Furiesi per il risultato raggiunto dal proprio comune: «Una riscossa civile che è stata particolarmente forte e sentita segnando la cifra record di affluenza del 72,3% e l’adesione ai sI superiore al 96% in tutti e 4 i quesiti. C’è molto da riflettere e da imparare da questo appuntamento referendario, sia sul merito dei temi che sul metodo di partecipazione democratica.

Il dato che emerge con forza è che la politica deve abbattere gli steccati e aprirsi con fiducia alla società civile, costruendo insieme dei percorsi di vera democrazia partecipativa. La migliore alleanza per un partito che vuole costruire l’alternativa di governo, non lo dico certo da ora, è con la società civile. Un riconoscimento importante va ai promotori dei quesiti referendari e a chi ha permesso che questo referendum si potesse svolgere, nonostante la testarda opposizione del governo e l’invito risibile a non presentarsi al voto.

Da parte nostra però, c’è la piena consapevolezza che il Pd ha partecipato da vero protagonista a questa sfida ritenuta sulla carta impossibile. Nel nostro Comune durante la campagna referendaria siamo stati presenti ogni giorno in mezzo alla gente per colmare le lacune del sistema d’informazione nazionale. Basti una cifra per tutte: nell’ultimo mese a Certaldo abbiamo distribuito qualcosa come 15mila volantini tra iniziative, gazebo, mercati e porta a porta. Insomma, ci abbiamo messo molto più che la faccia: c’è stato un impegno corale, coraggio e tanto entusiasmo.

Ringrazio per questo i tantissimi elettori del Pd che hanno reso possibile il raggiungimento di un risultato da record e tutti i volontari, soprattutto il nutrito gruppo dei giovani, che hanno tirato una lunga volata e fino all’ultimo hanno creduto in questa storica sfida». Niente giochini, Publiacqua deve restituire il deposito cauzionale entro il 30 giugno, come deliberato dai sindaci dell'ATO. Federconsumatori Toscana chiede ai sindaci dell'ATO Medio Valdarno di non permettere che sia vanificata la loro decisione unanime.

La richiesta arriva dopo che il CDA dell'ATO ha preisposto una delibera che accoglie la richiesta di Publiacqua di prorogare la restituzione del Deposito Cauzionale dal 30 giugno al 31 dicembre 2011. Publiacua sostiene essere questo il tempo necessario per adeguare il sistema informatico. Federconsumatori dice no a tali espedienti e ribadisce che i diritti dei cittadini utenti non possono essere continuamente calpestati. L’on. Valdo Spini (capogruppo di “SpiniperFirenze”) ha così commentato il risultato dei referendum: “C’eravamo pronunciati per andare a votare e per votare quattro si.

Siamo quindi molto soddisfatti .E’ inutile che qualcuno cerchi di negarlo: questi referendum hanno un’evidente significato politico generale perché dimostrano che l’attuale governo non riesce più a trovare una sintonia con quanto pensa il paese. Di questa situazione bisogna che si prenda atto.” "I cittadini hanno dimostrato di aver condiviso il fondamento della nostra campagna referendaria e cioè che con un parlamento di nominati l’unico strumento per bloccare le leggi è il referendum -commenta Cinzia Niccolai, Coordinatrice cittadina Idv Firenze e responsabile della campagna referendaria- Incuranti di chi invitava ad andare al mare, nonostante l’assenza colpevole di informazione, nonostante tutti i tentativi del governo di bloccare il pronunciamento della volontà popolare, i cittadini di tutt’Italia, anche quelli di destra, non hanno disertato le urne ma dimostrato di tenere al futuro del proprio paese e di voler cambiare rotta.

Una vittoria che premia il grande impegno dei volontari, di coloro che, per due anni, hanno messo se stessi al servizio della causa referendaria che è diventata la prima priorità delle proprie giornate. Persone che si sono assunte delle responsabilità senza mai mollare e che ci hanno creduto fino in fondo. Persone che hanno saputo aggregare altre persone, che hanno fatto rete, che hanno adottato 10 e più astensionisti, che non si sono tirate indietro di fronte alle necessità organizzative, che hanno parlato a chi non voleva ascoltare, che si sono inventate mille modi diversi per essere visibili". All’indomani della plebiscitaria vittoria del referendum contro il nucleare, il WWF entra nel merito della ricaduta sulle prospettive energetico-ambientali per l’Italia.

Per il WWF, ieri è stato bocciato un modello energetico rivolto al passato, incurante delle conseguenze per la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, teso a massimizzare i profitti e far ricadere sulla comunità i danni economici, ambientali e per la salute. E’ il momento di cambiare decisamente strada e modalità di relazione con la società civile. La partecipazione è un concetto affermato in Europa, ma in Italia non esistono né le sedi né le modalità per renderlo possibile, specie in campo energetico e ambientale dove mancano gli stessi strumenti di programmazione su cui confrontarsi. "Cosa cosa diremo all'Ue rispetto all'obbligo di concorrenza anche nei servizi di pubblica utilita'? -domandano dall'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- Abbiamo una pessima impressione, che chi la prendera' in saccoccia saranno i soliti, cioe' chi ha votato in un modo, che poi si ritrovera' con norme diverse.

Non sarebbe la prima volta. Come dimenticare che gli italiani hanno bocciato il finanziamento pubblico ai partiti, che oggi e' presente anche piu' consistente di prima, solo che lo chiamano rimborso spese elettorali? Come dimenticare che gli italiani abolirono il ministero dell'Agricoltura e poi fu fatto, e continua ad esserci, il ministero delle Politiche Agricole? Come dimenticare che gli italiani abrogarono le norme che impedivano la responsabilita' civile dei magistrati, e poi furono introdotte norme che scaricavano sullo Stato questa responsabilita'?" A San Casciano i risultati sono molto eloquenti: oltre il 69% di partecipanti, di cui oltre il 95% ha espresso quattro SI. "Grazie a tutti coloro che con tanto impegno e generosità si sono mobilitati per il SI ai quattro referendum - dichiara Lucia Carlesi del Laboratorio per un'Altra San Casciano-Rifondazione Comunista - una vittoria della democrazia.

Il raggiungimento del quorum restituisce allo strumento del referendum credibilità e legittimità. Adesso si può lottare con più forza per impedire la privatizzazione degli acquedotti, potremo parlare di ripubblicizzazione del servizio, a partire da Publiacqua. Cancellando il Piano Nucleare del Governo, gli elettori hanno affermato il diritto delle future generazioni a vivere in un mondo senza scorie, senza rischi di contaminazione nucleare e hanno scelto di far crescere le energie rinnovabili.

Con la bocciatura del legittimo impedimento i cittadini hanno voluto riaffermare l'uguaglianza di tutti di fronte alla legge. I referendum hanno messo uno stop alla cultura del liberismo, dell'individualismo, del consumismo, si apre una stagione nuova, la politica deve saper ascoltare e cambiare. Nessuno strumentalizzi questo voto: appartiene solo alla gente, che ha saputo e voluto scegliere nonostante l'assenza anche a livello locale dei grandi partiti, e il boicottaggio dell'informazione; appartiene ai comitati, a chi si è spero quotidianamente per “una giusta causa” che fa ritrovare a questo Paese dignità e fiducia. Laboratorio per un'altra San Casciano-Rifondazione Comunista nel Consiglio Comunale di San Casciano ha sempre rappresentato i temi posti dai referendum, da oggi lo faremo con ancora maggiore impegno e tutta la convinzione possibile".

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