E se Leonardo avesse dipinto una Gioconda nuda?

“Ahi mirabile riso de la mia donna, di cui io parlo, che mai non si sentia se non de l’occhio!”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2009 18:50
E se Leonardo avesse dipinto una Gioconda nuda?

“Ahi mirabile riso de la mia donna, di cui io parlo, che mai non si sentia se non de l’occhio!” Due secoli prima di Leonardo, Dante Alighieri aveva descritto il sorriso silenzioso della Gioconda come nessun altro è più stato capace di fare. Cosa legava il poeta sommo al sommo pittore? Qual era la filosofia nascosta che entrambi cercavano di velare, l’uno nei versi, l’altro nelle immagini, straordinariamente simili nella loro enigmaticità? Renzo Manetti scioglie tutti questi interrogativi.

Capitolo dopo capitolo emerge la figura emozionante di un Leonardo ancora poco conosciuto e sorprendente, che indaga in modo quasi ossessivo il mistero profondo dello spirito e dell’anima immortale. L’arcana immagine della Gioconda racchiude le risposte a cui pervenne Leonardo, il quale vi impresse il volto senza tempo dell’eterna Sophia. Ecco allora svelarsi un simbolismo antico e una geometria segreta che caratterizzano le opere più enigmatiche del genio di Vinci, fino al confronto finale con l’inquietante significato di quelle “lettere incoronate” cui egli allude in un celebre frammento.

Il velo della Gioconda Leonardo segreto di Renzo Manetti Polistampa, pp.

176, euro 16

Nell'immagine, d'archivio, una giconda nuda.

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