Genio Fiorentino: ci si diverte con geometria, arte e natura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2008 22:00
Genio Fiorentino: ci si diverte con geometria, arte e natura

E’ possibile attraversare tutti i ponti della città senza passare più di una volta per lo stesso ponte? Questa domanda, semplice solo in apparenza, fu posta in origine da alcuni abitanti della città di Königsberg, che volevano fare una passeggiata originale sulle varie isole su cui la città si estendeva. Al problema si interessò nel XVIII secolo il matematico Leonard Euler, che lo risolse completamente dando origine a un nuovo capitolo della geometria, la topologia. Nel corso dell'incontro dal titolo “Con Eulero tra ponti e casette”: un laboratorio con giochi e passatempi alla scoperta della topologia matematica, che si terrà domenica 18 maggio dalle ore 16 alle 18 al Museo della Matematica (Via S.

Bartolo a Cintoia 19a), a partire da una ricostruzione moderna delle isole e dei loro ponti, verranno proposti giochi e divertenti attività per grandi e piccini che si ispirano ad alcuni dei problemi classici più significativi risolubili attraverso la topologia: a quello dei ponti in primo luogo, ma anche al problema di tracciare un disegno con un unico tratto di penna, a quello del custode del museo che deve compiere la chiusura serale di tutte le porte dell'edificio senza rimanere chiuso dentro.

L’evento, inserito nel ricco programma del Genio Fiorentino, è un modo informale per avvicinarsi a un settore della matematica attraverso cui si affrontano situazioni comuni e concrete apparentemente anche molto diverse tra loro: la determinazione degli itinerari stradali, la pianificazione della raccolta dei rifiuti o della pulizia stradale, la distribuzione della posta, la progettazione di linee telefoniche o di forniture energetiche, l'organizzazione di un torneo, lo stoccaggio di materiali pericolosi.

Al laboratorio si aggiunge la visita guidata a una parte del Museo. L’itinerario sarà effettuato attraverso la mostra interattiva "Oltre il compasso", che si propone di rendere visibile la matematica nascosta in molti oggetti che incontriamo tutti i giorni. A partire da rette e cerchi, attraverso meccanismi e oggetti manovrabili, si scoprono curve sempre più complesse, dalle coniche alla cicloide e le spirali e si sperimentano le loro più interessanti proprietà.
Nell’ambito del “Genio fiorentino 2008”, dalle ore 17 di domenica 18 maggio, a Vinci, nel nascente “Giardino di Leonardo”, il Museo Ideale Leonardo Da Vinci propone tre percorsi emblematici di arte-natura per concentrarsi e riflettere su Leonardo come nodo della conoscenza:
il “Labirinto dei Vinci”
Il labirinto di 740 metri è stato ricostruito, in base agli schizzi di Leonardo, con 1.500 alberi del vincus - vinci (il salice “ridente”), che ha dato il nome al paese e alla famiglia di Leonardo, e quindi a lui e alla sua Achademia, ed è un simbolo di intreccio tra saperi e culture.

Rappresenta la più grande realizzazione di un progetto di Leonardo ed è percorribile.
il “Sentiero di alberi e fiori diversi”
Si tratta di una spirale che unisce la forma aurea leonardiana a un’idea di Bruno Munari e a un lavoro sulla botanica di Leonardo, in chiave naturalistica, artistica e simbolica. È iniziata con l’alloro del Presidente della Repubblica Ciampi, si è sviluppata con alberi e fiori scelti da artisti e poeti, storici d’arte e scienziati, rappresentanti delle Istituzioni e della vita civile.

L’ultima pianta messa a dimora è il melograno del Presidente Giorgio Napolitano.
il “Nodo infinito”
Evoca formalmente e concettualmente il nodo leonardiano che “firma” la “Gioconda” e la “Dama dell’ermellino”. Il nodo, del doppio segno di infinito, è realizzato con 1.200 piante di rose multicolori e circonda il “Labirinto” e la spirale del “Sentiero”. Questi tre elementi costituiscono l’inizio del “Giardino di Leonardo”, la sezione a cielo aperto del Museo Ideale Leonardo Da Vinci, nell’ambito del progetto di “Villaggio della creatività” per il “Centro di arte-natura e scienza della Toscana di Leonardo”.

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