Lastra a Signa: gravi danni per olivi e viti dal maltempo settimane scorse

Redazione Nove da Firenze
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06 agosto 2008 22:28
Lastra a Signa: gravi danni per olivi e viti dal maltempo settimane scorse

Firenze, 6 agosto 2008- La violenta grandinata che ha colpito le colline di Lastra a Signa una decina di giorni fa ha lasciato un conto pesante per olivi e viti della zona. “Abbiamo finito la verifica sui danni proprio in questi giorni – spiega Simone Tofani, responsabile dell’Area tecnica della Cooperativa Agricola di Legnaia -. Il maltempo ha investito in particolare le zone di Carcheri, Malmantile e La Luna, nella parte collinare di Lastra a Signa, colpendo soprattutto olivi e viti, che sono in una fase particolarmente delicata.

La violenta grandinata delle settimane scorse ha provocato una forte cascola di olive appena allegate, portando a perdere fra il 40-50% dei frutti, un dato che si rifletterà pesantemente sul prossimo raccolto e sulla quantità di olio prodotto. Le aziende più grandi sono tutelate da assicurazioni e i periti hanno già visionato i danni per i rimborsi, ma questo non vale per tutti, in particolare per le realtà di dimensioni minori. Colpite anche le viti, ma qui il danno sull’uva è stato apparentemente meno grave”.
A preoccupare adesso sono anche i rischi per gli attacchi fungini e per quelli di batteri, facilitati dai danni prodotti sulle piante dalla grandine.

“La grandine – ricorda Tofani – colpendo gli alberi di olivo, abbattendo le drupe appena allegate, spezzando i rami più piccoli o provocando danni sulla corteccia, ha aperto delle vere e proprie ferite sulle piante. Queste rappresentano un grave pericolo per le piante e la loro produzione, aprendo la strada a attacchi fungini e di batteri che ossidano le drupe, peggiorando la futura qualità dell’olio, e danno il via a infezioni come quelle della rogna che colpiscono il fusto. Per evitarlo sono necessari interventi preventivi con prodotti rameici, che disinfettano le ferite, altrimenti si rischia che, dopo la forte cascola che ha ridotto la quantità, venga pregiudicata anche la qualità della produzione”.

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