Fortezza da Basso: via libera al protocollo per il passaggio di proprietà dallo Stato a gli Enti locali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 luglio 2007 12:25
Fortezza da Basso: via libera al protocollo per il passaggio di proprietà dallo Stato a gli Enti locali

FIRENZE, 30 LUG - La Fortezza da Basso e l’ex convento di Sant’Orsola ceduti dal Demanio in cambio di 11 fabbricati alle Cascine, delle Ville del Poggiolo, di Camerata, Castel Pulci (a Scandicci), la Caserma Tassi e l’area di via delle Porte nuove. Saranno questi gli immobili protagonisti dell’atteso scambio tra Ministero dell’economia, Agenzia del Demanio, Regione, Provincia e Comune di Firenze necessario per l’acquisizione della Fortezza ed il suo rilancio come principale sede del polo fieristico e congressuale fiorentino.

Nell’accordo trova spazio anche il complesso di via Valfonda, con la Caserma Gori, che sarà valorizzata con un cambio di destinazione urbanistica.
Il protocollo d’intesa che sarà firmato firmato dagli enti pubblici dopo mesi di valutazioni, stime e contrattazioni, prevede che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, tramite l’Agenzia del demanio, trasferisca alla Regione Toscana, alla Provincia e al Comune di Firenze, in quota da determinarsi, la monumentale Fortezza da Basso perché sia utilizzata per promuovere il turismo e sostenere l’attività fieristica e congressuale, mentre l’ex convento di S.Orsola andrà alla Provincia di Firenze e sarà utilizzato per scopi didattico-formativi.

Inoltre il Ministero metterà recupererà 11 immobili di varia natura alle Cascine e li destinerà alla Guardia di Finanza. Infine metterà a disposizione dell’Università degli Studi di Firenze la Caserma Quarleri, che non sarà oggetto dello scambio ma accoglierà la Facoltà di Agraria che oggi ha sede negli edifici delle Cascine.
Regione Toscana, Provincia e il Comune di Firenze, dal canto loro, si impegnano, ciascuno per quanto di propria competenza, a cedere allo Stato anzitutto il complesso immobiliare delle Cascine, oggi di proprietà comunale, poi Villa del Poggiolo, regionale, e la Caserma Tassi (via dei Pilastri), provinciale e già oggi in affitto al Ministero dell’Interno come sede del Comando Regione Carabinieri.
Saranno inoltre cedute l’area ‘via delle Porte Nuove’, di proprietà della Regione, ed oggi occupata da capannoni dismessi e da una palazzina di servizio, e la Villa di Camerata, di proprietà provinciale ed oggi in concessione all’Associazione italiana alberghi per la gioventù.

Infine la Provincia cederà la Villa di Castel Pulci, situata nel Comune di Scandicci ed attualmente sotto restauro (la conclusione dei lavori è prevista per il 2010).
Per finire, il Comune di Firenze si impegna a valorizzazione, tramite un cambio di destinazione urbanistica, il complesso Valfonda-Caserma Gori.
A garanzia del rispetto degli impegni assunti e per risolvere eventuali criticità, è stato istituito un tavolo tecnico-operativo composto da rappresentanti del Demanio e degli enti toscani, che potrà essere aperto anche alla partecipazione di altri soggetti eventualmente interessati.
Una nuova società a controllo pubblico interamente dedicata alla gestione del patrimonio immobiliare di Firenze Fiera.

E’ questa la novità auspicata ieri dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini e dall’assessore al commercio Anna Rita Bramerini durante l’incontro con i giornalisti in cui hanno presentato i dettagli dell’accordo tra Agenzia del Demanio e Regione, Provincia e Comune di Firenze. Uno scambio che porterà in dote agli enti locali toscani la Fortezza da Basso di Firenze. A questa società potrebbe essere affiancata un’altra che invece avrà il compito di gestire la parte fieristica e congressuale.
Il presidente di Confindustria Firenze, Giovanni Gentile esprime la sua soddisfazione per la notizia resa nota da Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze.

“Finalmente una buona notizia per Firenze Fiera e per il futuro della città. Adesso bisogna investire andando avanti con idee e progetti concreti, riguadagnando, se possibile, un elemento competitivo determinante per il territorio. Firenze non è più in grado di aspettare”.
"Soddisfazione per il passaggio, ma perplessità per la trattativa". E' quanto ha dichiarato il consigliere di Alleanza Nazionale Giovanni Donzelli a seguito dell'accordo per il passaggio della Fortezza da Basso a Provincia, Comune e Regione.

"Gli Enti locali - prosegue Donzelli - avevano più volte dichiarato che reputavano il valore della Fortezza non superiore ai 150 milioni di euro. Come mai la trattativa alla fine è stata chiusa con permute per circa 180 milioni di euro? Perché - domanda il consigliere di Alleanza Nazionale - gli enti locali hanno regalato 30 milioni al Governo? Pur ribadendo la positività del passaggio - ha proseguito Donzelli -che potrà permettere maggiori investimenti locali per lo sviluppo ,del polo fieristico, esprimo perplessità per la gestione della trattativa che poteva essere portata avanti in modo migliore, dato che abbiamo aspettato mesi per poi chiudere, a quanto pare, esattamente con la stessa valutazione fatta dal Governo".

"Nei prossimi giorni valuteremo con la massima attenzione tutte le permute e i valori attribuiti ai vari immobili. Non vorremmo che pur di raggiungere un risultato ormai annunciato da mesi, le sinistre che governano gli enti in questione avessero gestito la trattativa senza tutelare gli interessi economici locali, non troppo dispiaciuti di dare un vantaggio al Governo Prodi, in perenne difficoltà".
Sono in tutto 9 i complessi immobiliari a vario titolo coinvolti nello scambio che vede il Ministero dell’economia e delle finanze (che opera attraverso l’Agenzia del demanio) da una parte e Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze dall’altra.

Tre complessi immobiliari oggi appartengono allo Stato: Fortezza da Basso: monumentale edificio fortificato rinascimentale a pianta pentagonale, ideato da Antonio da Sangallo il Giovane e costruito nel 1534. Di proprietà dello Stato è gestito dalla società Firenze Fiera ed ospita le principali manifestazioni fieristiche della Toscana, prima tra tutte Pitti Immagine.
Ex convento di Sant’Orsola: l’ex convento, noto anche come ex Manifattura tabacchi, è situato tra via di Sant’Orsola, via Guelfa, via di Panicate e via Taddea a Firenze.

Risale al 1300.
Valfonda, Caserma L. Gori della Guardia di Finanza: compresa tra i numeri civici 13 e 25 di via Valfonda e viale Strozzi, a Firenze, è composta da due corpi distinti, uno dei quali adibito a Caserma della Guardia di Finanza, l’altro ad ufficio doganale di Firenze.
Sono, invece, 6 i complessi attualmente di proprietà dei tre enti pubblici toscani.
Le Cascine: è chiamato ‘Le Cascine’ un complesso di proprietà comunale composto da 11 fabbricati di varia tipologia edilizia, situati all’interno dello storico parco fiorentino ed oggi utilizzati dalla Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Firenze.
Villa del Poggiolo: di proprietà regionale, si trova a Firenze (accesso da piazza Edison) ed è composto da una Villa storica e da un parco.
Caserma Tassi: di proprietà provinciale, situato a Firenze tra via dei Pilastri, via Farini e Borgo Pinti, è costituito da un ampio edificio di grande pregio architettonico.

Ha oltre 300 stanze dislocate su 5 piani (di cui uno interrato), alcuni piani ammezzati e 3 cortili carrabili. Oggi l’intero complesso in locazione al Ministero degli interni ed ospita il Comando regionale Carabinieri.
Area via delle Porte nuove: di proprietà regionale, si trova a Firenze tra via delle Porte Nuove e via delle Carra. Attualmente è libero ed inutilizzato. Sul terreno sorgono capannoni dismessi ed una palazzina di servizio. La cessione dell’area è subordinata all’avvio delle procedure per un cambio di destinazione urbanistica.
Villa di Castel Pulci: di proprietà provinciale, è situato nel Comune di Scandicci (Fi), in via di Castelpulci.

L’edificio è composta da 4 piani, più un piano interrato, uno seminterrato ed una piccola cappella. Intorno alla costruzione si trova un parco, di oltre 9 ettari. L’intero complesso è interessato da lavori di restauro già approvati dalla Soprintendenza. La conclusione dei lavori è prevista per il 2010.
Villa di Camerata: di proprietà della Provincia, si trova a Firenze, in viale Righi. Il complesso è composto da una Villa con giardino la cui costruzione datata 1427.
Oltre all’edificio ci sono l’ex limonaia ed un ampio parco.

Oggi la struttura è in concessione all’Associazione italiana alberghi per la gioventù.
E’, in forma diversa, coinvolta anche la Caserma Quarleri, di Sesto Fiorentino, che ospiterà la Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze, che oggi ha sede nei locali delle Cascine ceduti dal Comune.

La cessione da parte del Demanio della Fortezza da Basso consentirà a Firenze Fiera, la società che ha in gestione l’immobile, di avviare una serie di interventi di recupero e valorizzazione previsti nel piano industriale di rilancio dell’attività fieristica e congressuale di Firenze, ma fino ad oggi ostacolati dai tempi troppo stretti delle concessioni statali.
Si avvia così a conclusione una vicenda che dall’inizio dell’anno ha riservato una fitta serie di colpi di scena.
Il 29 gennaio scorso si riunisce per la prima volta a Roma il tavolo di trattativa tra Demanio, Regione, Provincia e Comune per valutare la possibilità della cessione ed i termini dello scambio.

Il 13 febbraio l’assessore Bramerini riferisce al Consiglio regionale sul piano industriale presentato da Firenze Fiera e indica la cessione della Fortezza da Basso come uno dei punti essenziali per la soluzione della ‘crisi’ della società, ma il 21 febbraio, a sorpresa, il tribunale di Firenze dispone il sequestro di otto padiglioni, strutture costruite come ‘provvisorie’ per le quali l’autorizzazione comunale era scaduta. La chiusura mette a rischio esposizioni concordate da tempo, come il Salone del Mobile, il Festival della danza e la stessa Fiera dell’artigianato.


La Giunta comunale fiorentina approva il 22 febbraio la delibera con la nuova autorizzazione valida cinque anni, ma la questione dei sequestri si risolverà solo dopo un balletto durato alcune settimane.
Il 28 febbraio viene concessa dal tribunale un’autorizzazione provvisoria all’uso delle strutture, ma il 6 marzo il sequestro è confermato. Partono anche 16 avvisi di garanzia: 2 per Alberto Bianchini e Roberto Negrini, ex ed attuale rappresentante legale della società, altri 6 per tecnici della Regione, del Comune e della Soprintendenza, infine 8, con l’accusa di abuso d’ufficio, per i componenti della Giunta comunale fiorentina presenti alla seduta del 22 febbraio.nella quale era stata concessa la nuova autorizzazione all’uso.
In vista della sentenza del Tribunale del riesame, il 20 marzo il sindaco di Firenze fa riadottare dalla Giunta al completo la delibera ‘incriminata’, ma bisognerà attendere fino al 26 marzo perché il tribunale discuta la questione e il pm Luigi Bocciolini disponga la rimozione dei sigilli dai padiglioni.
Nel frattempo il Cda di Firenze Fiera, per il quale Martini ha annunciato la riduzione da 17 a 5 consiglieri, presenta il piano di rilancio della Fortezza, un programma di interventi da 55 milioni di euro che prevede un ampliamento degli spazi espositivi, l’abbattimento dei padiglioni provvisori, la realizzazione di un tunnel, e vari altri interventi tra cui una valorizzazione dell’aspetto monumentale della Fortezza con camminamenti lungo le mura.


Sul dissequestro dei padiglioni la procura di Firenze ha presentato ricorso in Cassazione, ma oggi, forte del nuovo progetto di recupero e dell’intesa col Demanio, una nuova era nella storia di Firenze Fiera e della Fortezza da Basso può iniziare.

(mr)

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