L’immagine del lavoro nelle arti dell’Ottocento e del Novecento

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 gennaio 2007 08:43
L’immagine del lavoro nelle arti dell’Ottocento e del Novecento

(Pontedera 3 gennaio) Arte, fotografia, cinema per raccontare il lavoro in Italia tra Ottocento e Novecento. E’ questo il significato della mostra "Arte e lavoro '800/'900", in programma a Pontedera, al Museo Piaggio dal 12 gennaio al 13 aprile 2007. Grandi capolavori della pittura, da Nomellini a Vedova, da Pellizza da Volpedo a Severini, passando per Fattori, Morbelli, Casorati, Mosè Bianchi, Chini, Viani, Carcano, Tommasi, Cambellotti, Depero, Carrà, De Pisis, Signorini, Soffici, Spreafico e altri grandi protagonisti della scena artistica italiana tra i due secoli, raccontano come agricoltura, industria, terziario e società siano andati mutando in cento anni di storia italiana.

Nell’ampia carrellata dedicata al racconto tramite pittura e scultura, accanto ad opere celeberrime, la mostra propone anche una serie di quadri inediti.Tra questi, i “Lavoratori del marmo in Versilia” di Lorenzo Viani, di proprietà della Rete Ferroviaria Italiana RFI, gli “ Operai sul traliccio elettrico”di Cominetti e il “Riposo dopo il lavoro” di Filippo Carcano. Del “Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo sarà in mostra il cartone preparatorio custodito dalla Pinacoteca Civica d’Alessandria.

Al cinema è invece riservato il compito di raccontare le mille e una storia che divengono emblema della “grande Storia”. Nella sezione intitolata “Sguardi sul lavoro nel cinema italiano”, Augusto Sainati ha riunito spezzoni di film che hanno fatto la storia del cinema e del costume in Italia. Parlano del lavoro come esperienza solitaria (Padre padrone, Dillinger è morto) o socializzata (Riso amaro, I compagni, La classe operaia va in paradiso), come oggetto di memoria narrativa (Novecento) o come sguardo critico sul presente (Ecce Bombo, Mi piace lavorare, ecc.).Il lavoro come occasione di promozione sociale, ma anche come momento d’abbandono di ideali ( la commedia all’italiana, con le vicende raccontate attraverso il personaggio di Alberto Sordi).

Significative anche le immagini fotografiche esposte. Tra queste, le foto del primo stabilimento Piaggio, a Genova Sestri, dove gli ebanisti sono al lavoro nel 1884 in una suggestiva ambientazione di fabbrica animata da uomini e carri trainati da superbi cavalli; oppure le foto di donne e uomini impegnati nelle linee di produzione a Pontedera, fino al primo manifesto di Vespa con in sella una donna che lavora. Sono foto, immagini e documenti tratti dal prezioso archivio storico Piaggio e da altre collezioni che “accompagnano” la narrazione del lavoro, della fatica, della società economica.

La mostra, a cura di Tommaso Fanfani e di Elena Lazzarini, è corredata di un catalogo, edito da Pacini.

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