Il Beethoven più titanico ed ‘imperiale’ sabato 2 novembre al Teatro della Pergola
Domenica 3 Bach e lunedì 4 un raro Holliger e la Carmen

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 ottobre 2002 08:02
Il Beethoven più titanico ed ‘imperiale’ sabato 2 novembre al Teatro della Pergola<BR>Domenica 3 Bach e lunedì 4 un raro Holliger e la Carmen

Novembre si apre per gli Amici della Musica con una tripletta irrinunciabile di appuntamenti: s’inizia Sabato 2 Novembre, al Teatro della Pergola (ore 16), con il proseguimento dell’affascinante “Progetto Beethoven”, ciclo che per protagonisti assoluti l’Orchestra da Camera di Mantova ed il suo direttore Umberto Benedetti Michelangeli, nei concerti per pianoforte affiancati da Andrea Lucchesini. L’avvincente esplorazione dell’universo beethoveniano affronta, a tappe, tutte le Nove Sinfonie e tutti i Concerti: per questo quarto appuntamento, vengono proposti il Concerto n.

5 per pianoforte, il celeberrimo “Imperatore”, pagina di sbalorditiva grandiosità, e la non meno nota Sinfonia n. 5, dove la musica non è più semplice intrattenimento ma diventa potente mezzo per comunicare i più alti ideali e le più nobili aspirazioni dell’umanità. Sin dal debutto avvenuto nel 1981, l’Orchestra da Camera di Mantova (fondata da Carlo Fabiano, primo violino) si è subito imposta all’attenzione generale per lo spolvero tecnico, l’assidua ricerca della qualità sonora e la particolare sensibilità ai problemi stilistici.

Suo direttore principale è Umberto Benedetti Michelangeli, appassionato cultore del repertorio classico ed allievo dell’indimenticabile Franco Ferrara, che con l’Orchestra ha stabilito un significativo sodalizio dal 1984. Gli esiti artistici di questo rapporto sono sfociati nell’attribuzione del Premio “Abbiati”, nel 1997. Pianista del progetto è Andrea Lucchesini, giovane ma celebre interprete formatosi all’autorevole scuola di Maria Tipo che si è imposto all’attenzione internazionale con la vittoria al Concorso Internazionale “Dino Ciani” (1983).

Interessato anche alle espressioni musicali contemporanee (in particolare all’opera di Luciano Berio, del quale ha eseguito con pieno successo la nuova Sonata in prima mondiale), negli ultimi anni si è dedicato con passione anche alla musica da camera, realizzando importanti progetti soprattutto in stretta collaborazione con il violoncellista Mario Brunello. Riconoscimenti recenti alla sua attività d’interprete sono giunti con il Premio Internazionale “Accademia Chigiana” (1994) e con il Premio “Franco Abbiati” (1995) assegnatogli dalla critica.
Domenica 3 Novembre, alla Pergola (ore 21), è ancora la volta di un grande interprete del pianoforte di assoluto rilievo internazionale: torna difatti MURRAY PERAHIA, altro nome di punta nella ricca galleria di pianisti offerta in questa Stagione dagli Amici della Musica.

Il suo ritorno, attesissimo, è un vero e proprio omaggio a Bach: quattro Preludi-Corali (nella toccante trascrizione pianistica di Ferruccio Busoni, che guardò sempre a Bach come al cardine della musica occidentale) e quel miracolo di fantasia e rigore che sono le Variazioni Goldberg. Murray Perahia è legato agli Amici della Musica da lunga frequentazione ed amicizia: il suo primo recital per la nostra Associazione lo tenne nel 1973, appena conquistato il prestigioso Concorso Internazionale di Leeds, e da allora la sua presenza è una costante nelle nostre programmazioni.

Nato a New York, collaboratore di Rudolf Serkin e poi di Benjamin Britten, legato da amicizia e stima al grande Horowitz, Murray Perahia è presente a fianco dei Wiener e dei Berliner Philharmoniker, delle Orchestre di Boston, Philadelphia, Cleveland e Pittsburgh, nonché le sue costanti collaborazioni come direttore e solista con la Chamber Orchestra of Europe, la Franz Liszt Chamber Orchestra, la Camerata Salzburg e l’Academy of St. Martin in the Fields. Fra le sue incisioni più recenti, s’impone proprio quella dedicata alle Variazioni Goldberg: lettura luminosa, dal suono ben levigato, musicalissima, e che non a caso - oltre a battere tutti i record di vendita nel repertorio solistico - è stata accolta dalla critica come una delle interpretazioni più belle e riuscite nella storia di questo sommo capolavoro.
Lunedì 4 Novembre, alla Pergola (ore 21) si incontrano due artisti di prim’ordine, il violinista KOLJA BLACHER, già prima parte dei Berliner Philharmoniker, e BRUNO CANINO, pianista ben noto e di penetrante intelligenza.

Il concerto era inizialmente programmato per Sabato 9, ma viene anticipato in previsione dei servizi irregolari nei mezzi di trasporto durante le manifestazioni fiorentine del Social Forum Europeo. Invariato rimane il programma, che propone un’accattivante incursione nella letteratura per violino e pianoforte, con pagine di Prokof’ev, Schubert e del funambolico Sarasate su temi celeberrimi della “Carmen” di Bizet, ma anche alcuni dei rari “Lieder ohne Worte” scritti dal celebre oboista svizzero Heinz Holliger; questi ultimi sono accostati, con richiamo evidente nel titolo, a tre dei famosi “Lieder ohne Worte” (“Romanze senza parole”) di Mendelssohn, affidati al solo pianoforte di Canino.

Nato a Berlino e figlio del compositore russo Boris, Kolja Blacher è uno dei violinisti più importanti di oggi. Si è perfezionato alla celebre Juilliard School di New York, poi con Sandor Vegh a Salisburgo, ed è stato il più giovane primo violino nella storia dei Berliner (posto di recente lasciato per una cattedra al Conservatorio di Amburgo). Cultore di Bach ed ammirato interprete delle maggiori opere della letteratura violinistica classico-romantica, Blacher ama spesso eseguire anche lavori di Berio, Lutoslawski, Henze, e presentare per la prima volta in assoluto le composizioni più recenti.

Il concerto non mancherà di far ammirare anche le doti di Bruno Canino, interprete dal tocco elegante che come solista e pianista da camera suona nelle principali sale da concerto di Europa, America, Australia, Giappone, Cina. Spesso a fianco di artisti come Accardo, la Mullova, Perlman, Ughi, suona inoltre in duo pianistico con Antonio Ballista da quarant’anni e fa parte fin dalla fondazione del Trio di Milano. Apprezzato docente in corsi di perfezionamento tenuti in Italia ed all’estero (insegna anche al Conservatorio di Berna), ha sempre dimostrato una particolare attenzione per la musica contemporanea, lavorando fra gli altri con Berio, Bussotti, Maderna, Nono, Stockhausen e spesso presentandone le pagine pianistiche in prima esecuzione.

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