Lunedi' nel Salone dei Cinquecento Vittore Branca riceve la cittadinanza onoraria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 ottobre 2002 08:26
Lunedi' nel Salone dei Cinquecento Vittore Branca riceve la cittadinanza onoraria

Lunedì pomeriggio, nel salone dei Cinquecento, il Sindaco Leonardo Domenici conferirà la cittadinanza onoraria al professor Vittore Branca, il maggiore studioso del Boccaccio italianista di fama internazionale. Branca, savonese ma da anni residente a Venezia, ha vissuto nella nostra città una stagione importante della sua vita: nel 1944, quando Firenze insorse contro i nazifascisti, era membro del Comitato toscano di liberazione nazionale e si impegnò a far uscire "La Nazione del Popolo" nei giorni della Liberazione.

La cerimonia avrà inizio alle 18.30.

La biografia del professor Vittore Branca
Nato a Savona il 9 luglio 1913, allievo della Scuola Normale Superiore, si laureò all'Università di Pisa nel 1935 con pieni voti e lode e pubblicazione. Vincitore di una borsa nazionale di perfezionamento, diplomato ai corsi superiori di Cultura e Letteratura medievale di Salisburgo, si classificò primo nel concorso per cattedre di italiano e latino nei licei di stato e fu poi chiamato all'Accademia della Crusca per collaborare all'Edizione Nazionale del Boccaccio.

Primo classificato nel concorso per la docenza di Letteratura Italiana ebbe incarichi presso l'Università di Firenze e la Facoltà di Magistero di Roma; nel 1950 fu primo nel concorso a titolare di Letteratura Italiana nell'Università di Catania. Nel 1953 fu chiamato alla Facoltà di Lettere dell'Università di Padova.
È stato professore ospite alla Sorbonne e all'Università di Salamanca, di Berkeley, Harvard, New York University, Columbia, Los Angeles.
È dottore honoris causa delle Università di Budapest, di New York, di Bergamo, di Parigi (Sorbonne) e Montreal (McGill).

Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, dell'Academia dell'Arcadia, socio e già Presidente dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, dell'Istituto Accademico di Roma, dell'Accademia Polacca delle Scienze, dell'Accademia Yugoslava, dell'Académie du Monde Latine, dell'American Academy (Boston), membro onorario del Modern Language Association of America e della Medieval Academy of America, Presidente dell'Associazione Internazionale per gli Studi di Lingua e Letteratura Italiana, membro del Consiglio della Fondation d'Europe, socio dell'Accademia Portoghese delle Scienze, Fellow della Royal British Academy, dell'Unione degli Scrittori Sovietici e della Real Academia de España (Barcelona).


Medaglia d'oro dei Benemeriti della Cultura; Cavaliere di Gran Croce dell'ordine al Merito della Repubblica; Officier de la Légion d'Honneur; Commendatore dell'ordine della Polonia «restituita», e medaglia d'oro per la Cultura; Commendatore del S.O. di Malta. È stato membro del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale nel periodo clandestino e, alla liberazione, condirettore della «Nazione del Popolo» (organo del CTNL). Partigiano, combattente, medaglia d'oro del CTNL.
Ha ricevuto un Premio dell'Accademia d'Italia, il Premio «Marzotto», il Premio «Calabria» per la critica, il Premio Nazionale dell'Accademia Nazionale dei Lincei per la Filologia, il Premio Feltrinelli degli stessi Lincei per la critica e storia letteraria, il Premio Europeo Montaigne per la cultura assegnato dalla F.S.

Stifiung di Amburgo e dall'Università di Tubinga (1985), il Premio della Svizzera Italiana (1991).
Dirige, presso l'Editore Le Monnier, la «Biblioteca Nazionale» e la «Collezione in ventiquattresimo», con Giorgio Petrocchi l'edizione commentata di Dante; presso l'Editore Rusconi «I classici italiani per l'uomo d'oggi». Del «Ponte» ha tenuto la direzione letteraria per due anni fino a quando la rivista si è trasformata in organo prevalentemente politico. Dirige «Studi sul Boccaccio» e, prima con Giovanni Getto e poi con Carlo Ossola, la rivista «Lettere Italiane» e le collezioni di studi e di saggi affiancate alla rivista presso l'Editore Olschki; presso l'Editore Mondadori la prima edizione completa delle opere italiane e latine del Boccaccio, presso l'Editore Alinari la serie «Manus Summorum», raccolta degli autografi dei capolavori della letteratura universale.

Collaboratore del «Corriere della Sera»; «Il Messaggero» di Roma; «Il Sole 24 Ore»; «T.S.L.»; e a varie importanti riviste italiane e straniere; è consigliere di direzione della «Revista de Ocidente» fondata da Ortega y Gasset e di «Studi Veneziani». È direttore della «Storia di Venezia» e condirettore della «Enciclopedia dell'Arte Medievale» presso l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Segretario relatore del Comitato d'Esperti per l'Edizione e Traduzione dei Classici costituito presso l'UNESCO; Direttore della Divisione Arti e Lettere deII'UNESCO.

È Vice Presidente della Commissione Nazionale UNESCO. Dal 1962 al 1972 è stato Rettore dell'Università di Bergamo. Dal 1966 al 1975 ha presieduto la Commissione per le direttive culturali della RAI-TV; è membro del Consiglio Scientifico dell'Enciclopedia Italiana e di quello per l'edizione delle opere di Erasmo.
Allievo a Pisa di Attilio Momigliano e di Mario Casella e poi a Firenze di Michele Barbi e di Luigi Foscolo Benedetto, ha sempre mirato a illuminare le ricerche testuali ed erudite con «letture» di poesia, e a giungere alla comprensione storica e alla valutazione critica dell'opera d'arte attraverso la rigorosa indagine filologica.


A parte le edizioni critiche di San Francesco, del Boccaccio (con l'identificazione dell'autografo del Decameron), del Morelli, del Poliziano (con la scoperta dell'ultima e autografa opera), del Conciliatore, del Barbaro, del Nievo (opere per cui gli fu assegnato nel 1976 il premio «Filologia e Linguistica» del Ministero), Vittore Branca ha svolto una vasta e intensa attività nella storia e nella critica letteraria. Tali studi, reagendo a impostazioni estetizzanti, si sono indirizzati fin dal '40 a ricerche di elaborazione letteraria e stilistica, a far convergere filologia e critica nella lettura e nelle valutazioni, a aprire prospettive in senso letterario sociologico, sempre con una solida e risoluta visione storicistica.


Accanto a questi studi e saggi, prose di carattere narrativo e evocativo: Un sogno (Firenze 1983); Ponte Santa Trinità (Venezia 1988); Con amore volere. Narrar mercatantesco fra Boccaccio e Machiavelli (Venezia 1995); La sapienza civile. Studi sull'Umanesimo veneziano (Firenze 1997); Boccaccio visualizzato (Torino 1999).
Vittore Branca fu chiamato nel luglio del 1953 a ricoprire, presso la Fondazione Cini, gli incarichi di Segretario generale (che mantenne dal 1953 al 1988), di Direttore del Centro di Cultura e Civiltà e di vice-Presidente dal 1972 al 1995.

In qualità di vice-Presidente, Branca sottoscrive, in data 12 giugno 1976, il rinnovo della concessione alla Fondazione Cini dell'Isola di San Giorgio Maggiore. Nell'ambito dell'ampia attività promossa da Branca in seno alla Fondazione si ricordano le grandi iniziative enciclopediche nei settori dell'arte, della filosofia, dello spettacolo - opere di riferimento sullo scenario mondiale della cultura - e la Storia di Venezia, prossima al suo completamento. Di particolare rilevanza, e legata alla Fondazione e a Vittorio Cini, è il rinvenimento, l'acquisto da parte di Cini e l'edizione curata da Branca della seconda centuria dei Miscellanea del Poliziano (L'Incompiuta Seconda Centuria di Angelo Poliziano, Firenze 1962), che senza enfasi può essere definita l'ultimo grande acquisto, l'ultima vera scoperta della filologia umanistica italiana.


Nel 1995 succede nella presidenza della Fondazione a Bruno Visentini, spentosi a Roma nel febbraio dello stesso anno. La Fondazione fu per ventidue mesi affidata a chi ne aveva conosciuto ogni aspetto, essendone stato animatore e ispiratore delle molteplici attività culturali sino dagli esordi - e che accettò, unico a raccogliere una larga maggioranza di consensi, ponendo alla fine del 1996 il termine della propria disponibilità a ricoprire tale ruolo.

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