Una sceneggiatura originale da un racconto di Franco Fortini per la prima produzione teatrale dell'Università di Siena

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2002 09:10
Una sceneggiatura originale da un racconto di Franco Fortini per la prima produzione teatrale dell'Università di Siena

Dal 28 febbraio al 3 marzo, ogni sera alle ore 21, nella sala San Pio del celebre complesso museale Santa Maria della Scala, la compagnia Libera Università del Teatro presenterà La morte del Cherubino, testo teatrale originale da un'opera del grande intellettuale, figura poliedrica di artista spesso controcorrente che ha insegnato all'Università di Siena dal 1971 al 1989. Nato da un breve soggiorno di Fortini nella Sicilia degli Anni Trenta, terra ricca di seduzioni barocche, la breve storia La morte del Cherubino è stata adattata per la versione teatrale da Attilio Lolini, curatore del racconto per la collana "I quaderni di Barbablù", l'allestimento è opera di Giuliano Lenzi e la compagnia che salirà sul palcoscenico è interamente formata da studenti e giovani laureati dell'Ateneo senese.
Lo spettacolo fa parte di un più ampio ciclo di iniziative che vedono l'Ateneo impegnato a rendere omaggio al ricordo di uno dei suoi più illustri docenti.

Poeta, autore di romanzi e critico letterario, traduttore e coscienza critica del proprio tempo, Fortini ha un posto di primissimo piano tra gli intellettuali del secolo scorso. Ed ora l'Ateneo, che ha conosciuto a fondo l'uomo prima ancora che l'artista, cerca di svelarne anche gli aspetti meno conosciuti al vasto pubblico, le opere non divulgate, le incisioni, i dipinti, persino gli appunti a margine delle carte fortiniane. Questi, infatti, i materiali presentati nella mostra dedicata a Fortini, organizzata dall'Ateneo e svoltasi con grandissimo successo ai Magazzini del Sale da novembre2001 fino allo scorso gennaio.

Con La morte del Cherubino lo scopo è quello di testimoniare la passione del giovane militante per l'arte, anche quella vistosa e piena di sfarzo tipica della Sicilia barocca. Il riadattamento teatrale, il testo originale e a due lettere inedite di Fortini sono pubblicati proprio in questi giorni nella collana dei Quaderni dell'Università.
Nel racconto, tutto si compie tra un sabato sera piovigginoso, il sonno calmo della notte e la mattina solare di una domenica di Pasqua. E' l'incontro con un busto di marmo antico che alcuni pescatori trovano, e guardano con timore e rispetto, in una delle loro reti: una testa di donna dalla sguardo nobile come quello di una dea.

E' l'abbandono della stagione delle passioni impetuose e la comprensione del sorriso di una bellezza quiete, solenne, interminabile, meno tormentosa. E' il susseguirsi delle vicende del giovane barone di Grottasanta, esemplari perché si snodano lungo una serie di "stazioni" dove il protagonista incontra, sì, persone reali, concrete, ma dove il carattere simbolico è sempre predominante. Fino alla fine, quando il giovane impara a vedere con uno sguardo nuovo tutto quello che lo circonda e scopre di essere felicemente vivo in questa Pasqua della sua resurrezione.
Lo spettacolo è interamente prodotto dall'Università di Siena e rientra nell'ambito delle iniziative di Parole & Musica, rassegna culturale giunta alla sua quinta edizione.

Oltre a spettacoli di teatro, concerti, letture di prosa e poesia e incontri di artisti con gli studenti, Parole & Musica vanta anche attività quali "Spazi in cerca d'autore", festival degli studenti composto da spettacoli autogestiti. Da questo anno, l'Ateneo di Siena muove un altro passo per avvicinare i giovani al mondo dell'arte: la produzione di spettacoli, interamente realizzati in ambito universitario, da lanciare nel mercato artistico nazionale ed internazionale. E, per la prova del fuoco, l'Ateneo ha scelto un testo bello, impegnativo, poco conosciuto, intelligente e coraggioso come solo un'opera di Franco Fortini sa esserlo.

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