Parco di Pratolino: un progetto per proteggere le statue e i beni lapide

Preparato dalla Dipartimento 'Scienze della vita' dell'Università di Siena per fermare l'invasività dei licheni: si chiama 'Bioconcultura'. omenica 27 ottobre conclude la stagione delle visite

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2019 16:33
Parco di Pratolino: un progetto per proteggere le statue e i beni lapide

La Regione Toscana ha finanziato con un importo di circa 42 mila euro il progetto 'Bioconcultura' finalizzato all'utilizzo di sostanze naturali (biorimedi) al posto dei cosiddetti "biocidi di sintesi" per la rimozione e la prevenzione di licheni sui beni culturali lapidei del Parco di Pratolino.

Si tratta di un progetto inserito nell'ambito del Programma Operativo Regionale (Por) del Fondo Sociale Europeo (Fse) mirato a finanziare l'alta formazione attraverso l'attivazione di assegni di ricerca di durata biennale.Il progetto è coordinato dal Prof. Stefano Loppi, del Dipartimento di Scienze della Vita dell'Università di Siena, e ha nel Parco Mediceo di Pratolino della Città Metropolitana di Firenze il partner della filiera culturale.Al progetto partecipano anche gli atenei di Firenze, Genova e Torino e un partner industriale, Esperia srl, che ha un'esperienza pluriennale nella produzione di biorimedi dal recupero di sostanze di scarto della filiera energetica da biomassa legnosa.I beni culturali lapidei del parco mediceo di Pratolino, di proprietà della Città Metropolitana di Firenze, sono colonizzati da licheni e biofilm (cianobatteri, alghe, funghi), che rappresentano un elemento di degrado estetico e una minaccia per la conservazione.

La loro rimozione è un passaggio necessario per qualsiasi intervento conservativo e di restauro.La prassi dei restauratori, spiega il Prof. Loppi, prevede trattamenti con biocidi seguita da rimozione meccanica e dall'eventuale applicazione di prodotti (spesso i medesimi biocidi) volti a limitare i fenomeni di ricolonizzazione. Tuttavia, i biocidi correntemente in uso sono tossici per operatori e ambiente, nonché responsabili dello sviluppo di ceppi resistenti.Inoltre, per diversi biocidi commerciali, come i sali d'ammonio quaternario, evidenze sperimentali hanno fatto ipotizzare che la denaturazione della molecola biocida possa nel tempo fornire nutrienti e promuovere la ricolonizzazione.Il progetto 'Bioconcultura' mira a valutare, comparativamente ai trattamenti tradizionali, l'efficacia e la persistenza - nonché il livello di interferenza con il substrato - di biorimedi per la rimozione (green biocides) e la prevenzione della ricolonizzazione (green preservatives) di licheni e biofilm sui beni culturali lapidei del parco di Pratolino.L'indagine sarà focalizzata sull'applicazione di oli essenziali estratti da piante officinali quali origano e timo, le cui proprietà antimicrobiche e antimicotiche sono ben note.La Toscana ha esperienze importanti nella coltivazione di piante officinali ad uso fitochimico e medicinale.

Il loro utilizzo per la conservazione preventiva può costituire un'alternativa eco-friendly ai diffusi trattamenti a base di nanoparticelle di metalli (Ag, Zn, Cu, Ti), che contribuiscono al diffondersi di questi inquinanti nell'ambiente.Per substrati selezionati sarà inoltre valutata l'applicazione come green biocide del cosiddetto "aceto di legno", un sottoprodotto della gassificazione del legno in assenza di ossigeno (pirolisi).Il partner industriale del progetto ha un'esperienza pluriennale nella valorizzazione energetica della biomassa e ha già messo a punto esperienze per il recupero degli scarti produttivi in termini di biochar.

L'aceto di legno, in dipendenza dei meccanismi estrattivi, può contenere percentualivariabili di acido acetico, polifenoli, tannini, uno spettro importante del distillato di legno. Il suo utilizzo in agricoltura come bioerbicida sembra molto promettente.

Domenica 27 ottobre ultimo appuntamento al Parco Mediceo di Pratolino per partecipare alle visite guidate gratuite offerte dalla Città Metropolitana e organizzate da Pro Loco Vaglia Mugello. Si conclude così una stagione di visite che ha avuto un grande successo e che è stata molto apprezzata dal pubblico grazie ad un programma molto ampio ma che aveva il suo focus sulla famiglia Medici e sulla loro potenza nel corso dei secoli. Le Ville e i Giardini Medicei sono considerati la massima espressione del potere dei Medici, delle 36 proprietà medicee ad oggi censite, 12 ville e 2 giardini sono stati riconosciuti Patrimonio dell'Umanità e dal 2013 inseriti nel Sito seriale UNESCO uno di questi è il Giardino di Pratolino. Questi luoghi raccontano ancora oggi della passione dei Medici per l'arte, il teatro, la caccia, la convivialità, la buona tavola ma anche dei tanti intrighi di corte.

Alle 10.30 la visita naturalistica-trekking dal titolo "Le piante del parco: paesaggi tra passato e presente" permetterà di approfondire l'evoluzione del giardino, dalle origini all'assetto contemporaneo.La partenza è alla Locanda, per informazioni andrea87ferrara@gmail.com 348.4924467.Sempre alle 10.30 la visita storico-artistica "L'eco di antichi splendori: alla scoperta dei messaggi nascosti nel giardino voluto dal Principe Francesco I" che porterà alla scoperta della visione simbolica che stava alla base della costruzione della Villa e del Giardino, infine alle 15.00 la visita storico-artistica "La casata dei Medici, molto più che Signori di Firenze: il Parco di Pratolino appartiene al Sito Seriale Unesco delle Ville e Giardini Medicei a testimonianza della potenza che nei secoli questa famiglia ha sviluppato".Le due visite storico- artistiche l'appuntamento è alla portineria e per prenotarsi info@prolocovagliamugello 338.6245503

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