​Orchestra della Toscana, stagione per il 2014-2015

L'ORT si presenta all'appuntamento portando molte interessanti novità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2014 15:53
​Orchestra della Toscana, stagione per il 2014-2015

La stagione concertistica 2014-2015 dell'Orchestra regionale della Toscana parte sotto i migliori auspici: l'eredità di un aumento di abbonati e di spettatori dalla stagione passata; l'arrivo come direttore principale di una grande promessa della musica internazionale, il giovane maestro Daniele Rustioni, dopo la proficua collaborazione avviata negli anni scorsi; un programma di ampio respiro, frutto del direttore artistico Giorgio Battistelli, che naturalmente pone al suo centro la musica contemporanea, nella linea originaria impostata dal creatore dell'Ort Luciano Berio. Ma non tralascia ampie incursioni nel classico sinfonico e concertistico.

Il presidente della fondazione Claudio Martini ha voluto sottilineare il ruolo dell'Ort per la Toscana e per Firenze: "Innanzitutto per il livello delle collaborazioni con il territorio, le sue istituzioni e i cittadini adempiendo al compito della crescita sociale e culturale che le è proprio dalla nascita. In questo senso hanno funzionato bene i rapporti ad esmpio con la Scuola di Fiesole e oggi con il Conservatorio Cherubini di Firenze".

"Oggi - ha aggiunto - dobbiamo puntare più in alto, avviando capacità di coordinamento più articolate, specialmente a Firenze, partendo dal semplice confronto sui calendari per evitare sovrapposizioni controproducenti, ma per giungere a progetti più complessi".

"La Regione Toscana è impegnata da sempre a sostegno delle istituzioni culturali più qualificate presenti sul territorio – sostiene l'assessora regionale alla cultura Sara Nocentini -. L'impegno di questi mesi, che ci accompagnerà fino a fine legislatura, é di qualificare sempre più tale contributo a tutto vantaggio di una effettiva offerta culturale regionale. Il contributo dell'Ort per questo progetto è fondamentale".

L'Orchestra della Toscana si presenta all'appuntamento con la nuova stagione portando molte interessanti novità. Nel programma certamente, ma anche nella sua organizzazione, nel modo di mettersi in relazione con il mondo che la circonda. E' d'altronde una delle sue caratteristiche principali, rispettare la tradizione e guardare con curiosità in avanti. Dal punto di vista dei contenuti è una stagione che offre sovrapposti piani di lettura. Nel comunicato ne suggeriamo alcuni, ma altri potrebbero esserne trovati ed è anche questa possibilità di personalizzazione che offriamo con piacere allo spettatore.

Altra novità artistica di rilievo è la nomina a direttore principale di Daniele Rustioni. Con questa decisione si salda ancora di più un rapporto che in questi anni è andato via via maturando tra il giovane ma già affermato talento, l'Orchestra ed il nostro pubblico. Si è trattato di un percorso naturale che ha messo insieme la freschezza e l'energia di un grande artista con la duttilità - unica in Italia - di questa formazione. E' solo la premessa di un percorso che riserverà belle sorprese.

La scorsa stagione si è contraddistinta per alcuni importanti incontri che da quest'anno si concretizzano in altrettante collaborazioni. Tan Dun ha accettato la proposta di diventare compositore e direttore in residence e lavorerà su alcuni progetti speciali, mentre Thomas Dausgaard (ha appena chiuso la passata serie di concerti impressionando favorevolmente orchestra e pubblico) sarà direttore onorario. Anche per lui il compito di elaborare esclusive forme di collaborazione. L'ORT ha deciso di rendere ancora più forte il rapporto con il suo Teatro Verdi.

Il prossimo 10 settembre saranno passati 160 anni dall'inaugurazione e sono previste iniziative per ricordare l'evento. In tutti questi anni il Verdi ha mantenuto intatte le sue caratteristiche principali, ovvero di essere un grande teatro popolare nel centro della città e di ospitare tante e diverse tipologie di spettacolo. La Fondazione ORT intende valorizzare sempre di più queste caratteristiche migliorando l'identità e la fruibilità del luogo per tutti gli spettatori (non solo i nostri).

Risultati e servizi per il pubblico. La Stagione 2013_14 si è chiusa con un segno positivo su tutti i punti. Aumentato il numero di abbonati, di media spettatori e di spettatori totali pur dopo una stagione straordinaria come quella precedente. Migliorati i servizi al pubblico: da quest'anno i nostri spettatori usufruiscono per la prima volta della possibilità di acquistare abbonamenti e biglietti a tutti i concerti della stagione fin dal giorno della presentazione. Una maggior comodità, un più lungo periodo di tempo per procedere ai rinnovi, un desk esclusivo in teatro ed una linea riservata per le informazioni.

Infine anche per questa stagione rimangono invariati i prezzi dei biglietti (a partire da 11,00 euro) e degli abbonamenti (a partire da 100,00 euro).

Le tracce principali Focus sui Concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven Cinque Concerti per cinque pianisti: Benedetto Lupo (docente all'Accademia di Santa Cecilia a Roma), Andrea Lucchesini (direttore artistico della Scuola di Musica di Fiesole), l'italo-francese Roger Muraro (quarto premio al Concorso Čajkovskij di Mosca nel 1986, oggi docente al Conservatoire National Supérieur de Musique di Parigi), Lilya Zilberstein (cui la vittoria al Concorso “Busoni” di Bolzano nel 1987 ha aperto la via al successo internazionale) e il giovane Federico Colli (vincitore del prestigioso Concorso Pianistico di Leeds nel 2012).

I cinque Concerti di Beethoven hanno contribuito a edificare il Romanticismo musicale. Beethoven, nei primi due, quasi si aggrappa alla giacchetta dello zio Mozart per prenderne ispirazione, poi se ne distacca nel Terzo, fino ad arrivare a quel capolavoro assoluto che è il Quarto, quasi un dramma teatrale in cui piano e orchestra si contrappongono dialetticamente come fossero davvero due personaggi tragici in carne e ossa. E nella grandiosità eroica del Quinto, soprannominato L'Imperatore, qualcuno ha voluto riconoscere un ritratto di Napoleone.

Focus sulla musica italiana d'oggi, con cinque pezzi scritti dopo l'anno 2000 Due si sono aggiudicati il Premio “Play it!” di quest'anno, un riconoscimento attribuito dai musicisti dell'ORT a quelle che giudicano essere le opere migliori presentate nell'ambito del festival “Play it!”: Dal deserto del torinese Gilberto Bosco, classe 1946, è un pezzo per 8 esecutori che inanella paesaggi musicali rivissuti attraverso il ricordo; In the Dark di Marco Lena per orchestra che raffigura in note la città fantasma di Famagosta, a Cipro, abbandonata dagli abitanti greco-ciprioti in seguito alla minaccia di invasione dell'esercito turco nel 1974.

Due pezzi (Hell I in prima assoluta e Folktales) sono a firma di Giovanni Sollima, strepitoso sperimentatore di sonorità, effetti e tecniche esecutive nuove sul suo violoncello visionario. Sollima stesso li suona e dirige, impegnandosi anche nel Concerto n.1 di Haydn. Di Marcello Panni, nato a Roma nel 1940, si ascolta la cantata Le vesti della notte ispirata ai versi del poeta e filosofo persiano Omar Khayyam: una commissione dell'Accademia di Santa Cecilia che ha debuttato a Roma all'inizio dell'anno, ma che verrà rielaborata dall'autore in una nuova versione per orchestra e proposta in prima assoluta.

Focus su Johannes Brahms, sulle tre sue composizioni orchestrali (le due Serenate e le Variazioni su un tema di Haydn) che gli servirono per prepararsi al debutto tardivo, a quarant'anni suonati, nel genere della sinfonia: il traguardo più alto per un compositore, e lui, di natura insicuro e propenso all'autocritica perenne, per arrivarci si avvelenò il fegato con anni e anni di fatica e patimenti artistici. L'ORT ha presentato le quattro Sinfonie nelle stagioni passate, ecco adesso i pezzi che le precedettero: le due Serenate, completate tra il 1858 e il 1859, quando il compositore venticinquenne era a servizio presso la corte principesca di Detmold, in Germania, e le Variazioni su un tema di Haydn del 1873.

Focus su direttori sempre più richiesti dalle stagioni che contano Sul podio dell'ORT salgono infatti Francesco Lanzillotta (direttore principale dell'Orchestra Toscanini e direttore principale del Teatro dell'Opera di Varna, Bulgaria), gli statunitensi John Axelrod (direttore principale dell'Orchestra Verdi di Milano), Jonathan Stockhammer (che ha un'inclinazione particolare verso la musica d'oggi e la contaminazione tra generi diversi: ha infatti collaborato anche con i jazzisti Chick Corea e Gary Burton), il pietroburghese Stanislav Kochanovsky (direttore principale dell'Orchestra Filarmonica di Kislovodsk, città situata alle pendici del Caucaso) e lo scozzese Garry Walker (direttore ospite della Royal Scottish National Orchestra e della Royal Philharmonic Orchestra) che si trova a fianco di Nemanja Radulovic, violinista serbo che ha l'aspetto di un rockettaro maledetto ma che qui suona Čajkovskij, quello che più trabocca di sentimentalismo strappacuore tra i Concerti per violino.

C'è anche Speranza Scappucci che, dopo gli studi a Roma e New York, è stata a lungo maestro sostituto nei più importanti teatri del mondo, e dal 2007 Riccardo Muti la vuole sempre con sé ogni volta che deve preparare un'opera; da qualche tempo, però, ha cominciato anche una carriera direttoriale autonoma. Focus sul talento interpretativo di Daniele Rustioni A poco più di trent'anni è direttore musicale del Teatro Petruzzelli di Bari, vanta una carriera in crescendo nei teatri di Londra, Milano, Washington, Lione, Monaco e, da questa stagione, è direttore principale dell'ORT.

Nomina che ha così commentato: “E’ una grande gioia per me poter approfondire la mia relazione con una squadra vincente, dai musicisti alla direzione artistica, dai tecnici all’amministrazione fino alla Presidenza: se l’ORT è una istituzione “sana”, seria e rispettata in Italia e all’estero lo si deve al loro lavoro e al costante impegno di questa 'orchestra di persone' che ho potuto conoscere sempre meglio negli ultimi tre anni. Far parte di questo gruppo fa sentire un po’ più 'vincente' anche me.” A Rustioni sono affidati quattro concerti, tra cui quello inaugurale (18 ottobre) con l'ORT e l'Orchestra di studenti del Conservatorio “Cherubini” di Firenze.

L'incontro con i maestri dell'ORT varrà per loro anche come insostituibile esperienza didattica. Questa collaborazione con il Conservatorio, sperimentata per la prima volta, è la prosecuzione ideale di un progetto nato nel 2000 da un'idea di Giorgio Battistelli sviluppato spesso in passato insieme all'Orchestra Giovanile Italiana della Scuola di Musica di Fiesole. Nel programma spiccano tre momenti grandiosi del Novecento: i quadri impressionisti a soggetto marino de La mer di Claude Debussy, il meccanismo ritmicamente ossessivo del Boléro di Maurice Ravel, la fantasmagoria colorata e danzante di pagine tratte dal musical West Side Story di Leonard Bernstein.

Rustioni è poi protagonista del Concerto di Natale in cui dirige l’ouverture Leonore n.3 di Beethoven, Brahms e la Sinfonia “Dal nuovo mondo”, una delle prime opere americane della storia, scritta nel 1893 dal boemo Antonín Dvořák quando era direttore del National Conservatory of Music di New York. Rustioni ritorna il 17 febbraio per presentare, tra gli altri, due pezzi che il pubblico dell'ORT non ha mai ascoltato: il rarissimo Concerto per violoncello op.58 di Alfredo Casella, opera degli anni Trenta (solista Enrico Dindo, che di recente l'ha riportato in vita anche alla Scala, e che poi si cimenta con le temibili Variazioni rococò di Čajkovskij) e la Sinfonia n.9 di Šostakovič che avrebbe dovuto raffigurare il trionfo dell'Urss nella seconda guerra mondiale e invece tralascia toni epici e orgoglio nazionalistico in favore di una scrittura disimpegnata e umoristica.

Ancora Rustioni il 10 aprile, assieme al primo corno dell'ORT, Andrea Albori per il Concerto n.1 che Richard Strauss dedicò al padre, eccellente cornista dell'Opera di Monaco. Tre serate con ospiti speciali Il ritorno di Salvatore Accardo, come violinista e direttore, insieme alla moglie Laura Gorna. L'arrivo, dal Messico centrale, dell'Orchestra Sinfonica di Guanajuato, fondata nel 1952 all'interno dell'Università di Guanajuato da José Rodríguez Fraustro. Programma americano con pagine degli statunitensi Barber e Copland, e Carlos Chávez, illustre compositore messicano del '900.

Sul podio Juan Trigos che presenta un proprio pezzo. Si intitola “Attacca” ed è il nuovo spettacolo della coppia Igudesman & Joo, ossia del duo formato dal violinista russo Aleksey Igudesman e dal pianista anglo-coreano Richard Hyung-ki Joo che trasformano gli evergreen della musica in sbalorditivi sketch comici attraverso cui smitizzano la ritualità ingessata del concerto classico, suggerendo al pubblico che ai grandi autori del passato bisogna avvicinarsi non con timore reverenziale, ma lasciandosi prendere completamente dalle emozioni che le loro melodie suscitano. Le prime volte Per la prima volta sul podio dell'ORT ospitiamo i direttori John Axelrod, Jonathan Stockhammer, Speranza Scappucci, Stanislav Kochanovsky e Garry Walker.

I solisti che “debuttano” con noi in questa stagione sono Roger Muraro (pianoforte), Serena Farnocchia (soprano), Gaia Petrone (mezzosoprano), Federico Colli (pianoforte) e Carolin Widmann (violino). I nuovi direttori Per Daniele Rustioni si tratta di un approdo naturale. In questi anni di collaborazione con l'ORT, la qualità del rapporto con i Professori e con il pubblico è andato sempre più aumentando. Merito anche del suo naturale talento, della sua straordinaria energia e delle sue doti umane e professionali.

La Fondazione ORT saluta con autentico piacere questo incontro che proietta l'Orchestra verso nuovi ed ancor più importanti traguardi. Soddisfazione anche da parte di Tan Dun che così ha commentato: “Sono completamente innamorato dell'Orchestra della Toscana. Non vedo l'ora di introdurre nuova musica per l'orchestra, e di introdurre l'orchestra ad un nuovo pubblico, non solo in Italia visto che spero di portare presto l'ORT in Cina. Ho molta voglia di scoprire un più profondo e ampio spirito con pubblico e orchestra (…).

Insieme faremo un fantastico viaggio.” Questo il commento a caldo di Thomad Dausgaard: “Sono molto toccato dalla vostra decisione di offrirmi il posto di direttore onorario dell'ORT. Mi riempie di profonda gratitudine e gioia. Ancora una volta sarà un piacere molto particolare fare musica insieme.” ORT in tour Dopo la positiva trasferta a Lucerna della passata stagione, anche quest'anno l'Orchestra della Toscana sarà in tournée all'estero con un doppio appuntamento in Germania, a Münster ed Hannover, nel mese di novembre. 

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