Costa Concordia. Il sindaco Ortelli chiede una verifica sui tempi di rimozione

Fabrizio Ciuffini della Cisl: "Lo Stato si rifiuta di pagare i Vigili del Fuoco che intervennero sul disastro"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 ottobre 2012 18:16
Costa Concordia. Il sindaco Ortelli chiede una verifica sui tempi di rimozione

Mentre a Grosseto si sta svolgendo la quinta giornata di udienza che ha per oggetto la maxi perizia sulla scatola nera della nave per tentare di ricostruire quanto è successo quella tragica notte del 13 genanaio, al Giglio ci si chiede quand'è quel relitto che da quella notte giace dinanzi all'isola verrà portato via. Il sindaco Sergio Ortelli ha scritto al Commissario Gabrielli ed al Presidente dell’Osservatorio Emergenza Concordia Maria Sargentini per chiedere una verifica formale ed ufficiale sui tempi di attuazione del progetto.

«Chiedo, per il proficuo e convinto proseguo delle operazioni, una verifica sulla tempistica e sulle cause tecniche che l’hanno determinata, rispetto al progetto iniziale e rispetto al prodotto derivante dalle fasi di ingegneria in modo da fugare ogni dubbio ed evitare gravi ripercussioni in seno all’intera comunità gigliese, per notizie estemporanee che si stanno diffondendo e che non rispondono più all’ufficialità delle decisioni». «Le ultime uscite nei media nazionali - prosegue il sindaco nella sua missiva - hanno messo in luce un certo disordine nella scadenza delle varie fasi delle operazioni di rimozione della nave Costa Concordia tanto da alimentare una crescente preoccupazione all’interno della comunità gigliese che esige da subito un minimo di chiarezza per il tranquillo evolversi delle operazioni.

Credo sia opportuno, in questa delicata fase, rappresentare una maggiore linearità sui tempi e sulle motivazioni che avrebbero portato ad una modifica della tempistica ufficiale e concordata in ambito dell’Osservatorio, così come ribadito anche nell’ultimo incontro a Roma alla presenza del Commissario straordinario Prefetto Franco Gabrielli». E mentre l’attenzione dei mass media si accentra sul processo in svolgimento al Teatro Moderno di Grosseto, "lo Stato si rifiuta si rifiuta di pagare i Vigili del Fuoco, intervenuti la sera del disastro"; lo scrive in una nota il segretario generale toscano della Cisl FNSFabrizio Ciuffini."Come sempre più spesso accade, dopo i primi soccorsi, interi reparti delle specialità dei Vigili delFuoco sono rimasti impiegati a lungo sulla scena del disastro, per cercare persone disperse, perrecuperare gli effetti personali degli occupanti della nave da crociera che andò a naufragare sugliscogli dell’Isola del Giglio.Vigili del Fuoco che sono rimasti a lungo sul luogo del disastro, molti di loro operando in condizioni difficili – talvolta estreme – pur di dare il loro indispensabile apporto alle operazioni.Dopo che sono passati mesi e mesi dal naufragio quegli stessi Vigili del Fuoco non hanno vistopagato neanche un solo euro, delle centinaia e centinaia di ore di lavoro straordinario che hannodovuto prestare al Giglio, lontani dalle loro famiglie e convivendo con sistemazioni spesso precarie.E quindi dopo aver chiesto al Ministero dell’Interno di essere almeno pagati di quanto loro spetta sisono sentiti rispondere che devono attendere, ma soprattutto che non si sa quanto dovrannoattendere.

Questo perché secondo lo Stato, quello stesso Stato che gli ha inviati là e gli richiesto difare il meglio possibile, le loro prestazioni saranno pagate solo dopo che saranno stati definiti icontenziosi tra Compagnie Assicurative.Definiamo questa decisione una VERGOGNA, una decisione che viene dal Ministero dell’Interno, da un Ministro dello stesso Governo che chiede sacrifici ai Cittadini ogni giorno e cheinvece di tagliare gli “Sprechi veri della Spesa Pubblica” per il momento non paga il Personaledel Corpo Nazionale Vigili del Fuoco che intervenne (come d’altronde sempre interviene) per fare ilproprio dovere in un ennesimo disastro italiano.Per questi motivi la CISL FNS protesta anche oggi per il trattamento riservato a questi Lavoratorie chiede che il Ministro dell’Interno – una volta per tutte – definisca una vicenda grottesca ed inaccettabile sotto il profilo dei diritti dei Lavoratori.

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