Licenziato Schettino, il comandante della Concordia chiede il reintegro

A pochi giorni dal processo per il naufragio della Costa sulla spiaggia del Giglio parte la battaglia legale tra il comandante e la società. Schettino non ha mai ammesso errori o colpe.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 ottobre 2012 15:01
Licenziato Schettino, il comandante della Concordia chiede il reintegro

Sono morte 32 persone il 13 gennaio sull'isola del Giglio durante il naufragio della Costa Concordia capitanata da Francesco Schettino. Mesi di domande e di mezze risposte, di scoop a suon di video, audio, voci di corridoio, ma le vittime restano quelle, sono ancora lì ferme a quella tragica notte ed al caos scatenato da qualcosa che solo la giustizia potrà valutare nella sua gravità responsabilmente attribuita. Nel frattempo il comandante è stato arrestato e poi sottoposto ai domiciliari, ascoltato dagli inquirenti, dagli amici e dai compaesani.

Neppure le interviste in televisione sono riuscite a fare chiarezza su quanto accaduto, resta solo la scatola nera e le sue rivelazioni ai periti che a Grosseto dovranno spiegare quanto celato fino ad ora in fondo al mare toscano. L'Isola del Giglio ha attraversato la sua stagione estiva più difficile e delicata con la convivenza forzata di quel relitto adagiato su un fianco rientrato in modo macabro, e vergognoso in molte, forse troppe, foto-ricordo. Premi e riconoscimenti alla popolazione dell'isola toscana che ha saputo dimostrare solidarietà e spirito di sacrificio. A cornice degli eventi e delle attese, la situazione lavorativa e personale di Francesco Schettino che adesso, licenziato dal ruolo di comandante, si rivolge al giudice del lavoro per essere reintegrato in servizio ed ottenere gli stipendi arretrati.

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