Valdisieve e Valdarno: un distretto agroalimentare

La proposta lanciata ieri sera durante l’incontro “le eccellenze della filiera corta” dal Sindaco di Rufina, Mauro Pinzani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 maggio 2012 15:26
Valdisieve e Valdarno: un distretto agroalimentare

RUFINA- Creare in Valdarno-Valdisieve un distretto agroalimentare per valorizzare i tanti prodotti del territorio e creare reddito. Lo ha proposto ieri il Sindaco di Rufina, Mauro Pinzani, all’interno dell’iniziativa “Le eccellenze della filiera corta” durante la quale si è parlato, nell’ambito della settimana di Gustarufina dedicata al vino Chianti Rufina, della Carne che si alleva e vende in questo territorio. Infatti se il vino e l’olio sono i prodotti più conosciuti del Valdarno-Valdisieve ne esistono altri di grandissima qualità.

Tra questi spesso si dimentica la pregiatissima carne locale, presente nelle numerose macellerie (nei dintorni di Rufina se ne contano ben 10) e allevata sul territorio. Un fenomeno di questo genere va sicuramente in controtendenza, in altre zone le macellerie sono praticamente quasi tutte chiuse e la vendita delle carni si è ridotta alla sola grande distribuzione. “La presenza di tante macellerie, ma anche di 3 aziende che si occupano della lavorazione delle carni – afferma il Sindaco di Rufina, Mauro Pinzani – ci ha fatto arrivare alla conclusione che dietro a questo risultato ci sia una grande professionalità e qualità del prodotto, pensiamo anche che questo settore abbia ancora molto da dare.

Per tutti questi motivi in un momento di crisi vogliamo dare ulteriori possibilità ai nostri allevatori ed a tutti i nostri agricoltori, creando un piccolo distretto agroalimentare. Questo – prosegue Pinzani – significa che dovremo metterci a sistema e sviluppare una serie di importanti sinergie. Gli enti locali del territorio metteranno tutto il loro impegno per dare il via a questo progetto, dando la possibilità agli operatori di poter continuare a lavorare e creare sviluppo e, soprattutto, reddito aggiuntivo.

E’ una piccola scommessa, ma insieme agli operatori del settore: allevatori, agricoltori, rivenditori e ristoratori, noi vogliamo vincerla”. Le conclusioni sono state tirate dall’Assessore Regionale all’Agricoltura, Gianni Salvadori: “La Toscana ha 82 prodotti DOC, olter alle IGP e 40 prodotti in attesa di autorizzazione. Dobbiamo gestire la tracciabilità delle denominazioni e combattere le cotraffazioni, sopratutto in entrata sul mercato italiano. Questo abbiamo chiesto anche oggi al ministro dell'agricoltura nell'incontro a Firenze.

Vogliamo una Toscana Food valley d'Europa, riferimento dello stile di vita, in cui è centrale la qualità degli alimenti. Se sapremo fare sinergia, superando le tradizionali diffidenze di settore, riusciremo a raddoppiare le produzioni tipiche, come merita avvenga, ad esempio, per la cinta senese. Nell'ultimo anno l'agricoltura toscana ha pianificato 200 milioni di euro di investimenti, con l'aiuto della UE. I bandi per la nuova imprenditorialità sono stati occupati per i 2/3 da progetti di giovani agricoltori.

La nostra regione è maestra da secoli -prendete il Chianti Rufina- basta saper proseguire rinnovando, questa tradizione manifatturiera e agricola delle tipicità”. Al convegno organizzato a Villa Poggio Reale dal Comune di Rufina, dall’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, dal consorzio Chianti Rufina e dall’Associazione Salviamo l’Agricoltura, ha partecipato anche l’Assessore all’Agricoltura dell’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve, Renzo Zucchini: “Il mercato tende ad omogeneizzare le produzioni.

Occorre invece puntare su rogetti di filiera corta, con approcci integrati”. Gli ha fatto eco il Presidente del Consorzio Chianti Rufina, Lorenzo Mariani, che ha confermato la disponibilità a cooperare tutti insieme per l'agricoltura locale a nome dell ventuno aziende vitivinicole che rappresenta. Per celebrare i prodotti di eccellenza del territorio, ieri sera ha avuto luogo anche un evento-cena a base di Vini Chianti Rufina, carne Chianina di Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale e verdure di filiera.

L’inserimento di questo evento, nel più ampio programma di “Gustarufina” è un’occasione in più di visibilità, e darà l’opportunità di creare una “sinergia” tra le varie anime della produzione di filiera corta della Valdisieve e del Valdarno, diffondendo le scelte produttive di qualità e di pregio che nel settore agricolo il territorio sta attuando. di N. Nov. foto di Miriam Curatolo

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