Grosseto: la pantera ancora in libertà

Posizionate 4 gabbie per catturarla. Enpa: ogni anno avvistate 'pantere' che si rivelano cani. Legambiente: “Un‘emergenza frutto della stupidità e dell’ignoranza di chi alimenta e partecipa al brand animale esotico"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 agosto 2011 21:46
Grosseto: la pantera ancora in libertà

Come ogni estate, è caccia all'animale esotico nascosto nei boschi. Quest'anno il luogo prescelto è la Maremma. La presenza di una pantera nera documentata dalla Forestale con alcune foto nelle campagne di Massa Marittima ha messo ha messo in allarme. Sarebbero molte le tracce lasciate dalla della pantera nera avvistata nella zona di Gretaia vicino a Prata. E in un raggio di tre chilometri dalla zona dell'avvistamento, viene spiegato, e' consigliato di evitare escursioni a piedi o in bici.

Un'anziano avrebbe avvistato l'animale anche nei giardini pubblici di Grosseto. Non si sa da dove provenga, né se sia o meno abituata alla presenza umana. Di certo, catturarla si sta rivelando molto difficile. La pantera nera esiste realmente, o si tratta dell'ennesima leggenda metropolitana che si materializza con cadenza quasi annuale? “L’emergenza e l’allarmismo che in questi giorni vive la Maremma e la provincia di Grosseto sono frutto della stupidità e dell’ignoranza di chi alimenta e partecipa al brand “animale esotico”, un traffico illegale che vale nel Belpaese oltre 2 miliardi di euro”.

In una nota Angelo Gentili, coordinatore nazionale Festambiente e segreteria nazionale Legambiente, commenta l’avvistamento di un pantera nelle campagne di Massa Marittima. “Quella pantera - prosegue Gentili di Legambiente - non è arrivata per caso ma è vittima di un traffico illecito, i cui mandanti sono identificabili in quelle “morbosità umane”: ricerca dell’avventura e del gusto del proibito, status simbol e alcune mode del momento come trofei da esporre per prestigio e potenza.

Sono necessarie norme più ristrettive per i reati di traffico illecito di animali esotici ormai da anni altro circuito della filiera criminale dell’ecomafia”.

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