Grande distribuzione, Scaletti condivide preoccupazioni di Confesercenti

L'assessore al commercio: “ La piccola distribuzione va tutelata non solo per il suo valore commerciale, ma anche per il valore identitario e sociale di cui è portatrice”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 giugno 2011 19:26
Grande distribuzione, Scaletti condivide preoccupazioni di Confesercenti

Firenze – “Non è una novità, sulla eccessiva espansione del sistema della gr ande distribuzione nutro anch’io molte perplessità – afferma l’assessore regionale al commercio Cristina Scaletti commentando le prese di posizione in materia assunte dalla Confersercenti -. La piccola distribuzione va tutelata non solo per il suo valore commerciale, ma anche per il valore identitario e sociale di cui è portatrice. La scomparsa dei piccoli esercizi è per esempio una perdita non solo economica, ma anche del “saper fare”, patrimonio culturale imprescindibile”. “Ribadisco l’impegno già assunto dalla Regione nel Dpef di andare nei prossimi mesi ad una revisione complessiva della normativa in materia di commercio con l’obiettivo di rendere più chiari e cogenti i limiti per la grande distribuzione, per i saldi e le promozioni (anche a tutela dei consumatori).

In questo senso stiamo predisponendo una più stringente collaborazione con l’assessore all’urbanistica ai fini di impostare un lavoro congiunto sulla grande distribuzione. Si tratta di tutelare i centri storici evitando la loro desertificazione, la chiusura di esercizi storici, la spersonalizzazione del rapporto cliente-venditore”. “Al contempo è necessario anche pensare, ed è quello che stiamo facendo – aggiunge l’assessore Scaletti -, a semplificare tutte le procedure, a rendere più facile aprire e gestire un piccolo esercizio commerciale”.

Anche sulla media distribuzione occorre fare più chiarezza, è la conclusione dell’assessore; è indispensabile chiarire il ruolo che questo segmento sta assumendo nel sistema distributivo: “Ed evitare che possa rischiare di avere un impatto analogo, forse ancora più dirompente di quello della grande distribuzione, nei confronti dei piccoli esercizi”.

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