Alluvione di Massa: soccorsi e preoccupazioni

Due le vittime e 22 famiglie evacuate causate dalle le fortissime piogge (220mm) provocando due frane. Personale del Servizio di Protezione Civile della Provincia di Firenze sta operando con mezzi ed attrezzature in supporto alla Provincia di Massa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2010 19:12
Alluvione di Massa: soccorsi e preoccupazioni

Massa- Hanno causato due vittime e un disperso le fortissime piogge che hanno colpito le colline a nord di Massa, provocando due frane principali e alcune decine di smottamenti, a partire dalle 22.00 di domenica 31 ottobre. I corpi di Nera Ricci, 39 anni, e di suo figlio Mattia Guadagnucci, di 2 anni, sono stati trovati senza vita. La loro abitazione era stata investita dal fango e dai detriti staccatisi dalla collina vicina alla frazione di Lavacchio, in provincia di Massa Carrara.

Sempre nel comune di Massa, in località Mirteto, un uomo di 48 anni, travolto dalla frana mentre si trovava davanti alla sua abitazione, è tuttora disperso. A fine mattinata si è tenuto nella sede della Protezione civile della città apuana la prima delle riunioni con le autorità locali, presenti il sindaco della città, gli assessori regionali all’agricoltura, Gianni Salvadori e al lavoro Gianfranco Simoncini, insieme al prefetto di Massa, Giuseppe Merendino, a sindaco di Massa Roberto Pucci a quello di Carrara, Angelo Zubbani e alla responsabile regionale della Protezione civile, Maria Sargentini.

A partire dalle 00.00 di domenica alle 9.30 di lunedì sono stati registrati dal pluviometro di Massa 220 millimetri di pioggia, che corrispondono a 5 temporali di forte intensità e le previsioni meteo destano preoccupazioni perché stimano possano cadere altri 60 mm di pioggia nelle prossime 6 ore. Nel corso della riunione è stato fatto il punto delle situazioni più critiche. Lungo la zona costiera si registrano numerosi allagamenti, causati in primo luogo dal terreno imbevuto di pioggia e si stanno attivando le idrovore nell’area dei corsi d’acqua Fescione, Fosso due canali e Calatella mare.

In montagna si registra una franosità diffusa, in aumento a causa della pioggia che continua a cadere. Sono cinque sei gli edifici lesionati e si sta lavorando per mettere in sicurezza l’intera zona. Sono partite alle 4,30 di stanotte le prime squadre delle Pubbliche Assistenze della Toscana. I volontari sono andati ad affiancare i nuclei di protezione civile delle associazioni del territorio, già attive fin dalla prima chiamata di emergenza. Due squadre sono partite dalla Versilia, (P.A Viareggio e Pietrasanta), una squadra da Fucecchio, due da Pistoia (P.A.

Pistoia più Monsummano), una dalla P.A. di Pisa. «Un totale di 25 volontari – ha detto il coordinatore dell’intervento, Andrea Lavecchia di Anpas Toscana – muniti di idrovore di grossa portata. I volontari sono ancora al lavoro. Ci sono difficoltà per l’utilizzo delle idrovore, visto che continua a piovere e il terreno è completamente saturo d’acqua. Nel primo pomeriggio, da Firenze abbiamo fornito anche uno dei due punti luce richiesti al volontariato per lavorare su un fronte di frana ancora attivo.

Le idrovore più piccole servono per svuotare gli scantinati delle case che hanno subito allagamenti». I volontari lavoreranno ancora per tutta la notte, e probabilmente ancora per un paio di giorni. Poi se il coordinamento dell’emergenza lo richiederà, si potrebbe ipotizzare anche un cambio. Nel corso della giornata in provincia di Firenze si sono registrate precipitazioni diffuse con cumulati di modesta entità. I livelli idrometrici sono stazionari. Nelle prossime ore è prevista un'attuazione delle precipitazioni.

Personale del Servizio di Protezione Civile della Provincia di Firenze sta operando con mezzi ed attrezzature in supporto alla Provincia di Massa-Carrara. La Sala Operativa di Protezione Civile monitora costantemente la situazione. “E’ doveroso iniziare esprimendo cordoglio per le vittime e vicinanza alle famiglie colpite – ha detto l’assessore regionale al lavoro, Gianfranco Simoncini, presente a Massa – e dire che tutti i soccorsi sono all’opera, con la Protezione civile, i vigili del fuoco le forze dell’ordine e decine di associazioni di volontariato, molte provenienti dalle altre province della Toscana.

Abbiamo intenzione di chiedere il riconoscimento dello stato di emergenza e siamo in contatto costante con la Protezione civile nazionale. Nel pomeriggio alle 17.00 faremo nuovamente il punto della situazione e daremo i necessari aggiornamenti”. Il sindaco di Carrara ha messo a disposizione i padiglioni di Carrara Fiere per ospitare gli evacuati e i volontari e quello di Massa ha annunciato l’intenzione di proclamare il lutto cittadino. “E’ una notizia sconvolgente -dichiara Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana - che colpisce ancora una volta la montagna e conferma, senza ombra di dubbio, la necessità di occuparsi di più e meglio per combattere il dissesto idrogeologico”.

Giurlani fa sentire la sua solidarietà alle famiglie delle vittime e nello stesso tempo si dice preoccupato per quello che può accadere anche in altre zone a causa dell’imperversare del maltempo. “Ancora non siamo venuti fuori dall’alluvione dello scorso gennaio - aggiunge Giurlani -e già arrivano altri danni. A Fabriche di Vallico, di cui sono sindaco, nelle ultime 24 ore sono caduti ben 250 mm di pioggia”. “Una strumentalizzazione inaccettabile. Addossare al Governo le responsabilità della tragedia avvenuta a Massa significa mistificare la realtà e sciacallare su un dramma che colpisce la nostra comunità”.

Queste le parole con cui il consigliere regionale del PdL Jacopo Ferri ha commentato la nota del presidente della Giunta regionale sulla frana che questa notte è costata la vita a tre persone a Massa. “Le parole di Rossi sono ancora più gravi se si pensa che il centrosinistra governa da sempre la Regione Toscana, da decenni la provincia di Massa-Carrara e il Comune di Massa. Per una volta si vergogni, chieda scusa e la smetta di trincerarsi dietro scuse, cominciando a fare sul serio il presidente, anziché l'oppositore sistematico del Governo.

In momenti come questi talvolta tacere è meglio che lasciarsi andare a polemiche fini a se stesse. Da parte mia e del PdL toscano l'abbraccio sincero alle famiglie delle vittime”, ha concluso Jacopo Ferri. "Il maltempo ha causato tre vittime, tra le quali un bimbo di appena due anni, sulla collina massese -interviene anche Galeano Fruzzetti, Coordinatore Idv Massa Carrara- Avremo tempo, nei prossimi giorni, di capire come sia potuta accadere questa ennesima tragedia. Ora ci preme renderci partecipi del dolore e della solidarietà verso queste povere famiglie.

L’Italia dei Valori, tutta, si stringe intorno ai familiari e agli amici delle vittime. A loro va il nostro pensiero, il nostro silenzio". Dall’alluvione del Natale 2009 la Toscana non ha smesso di essere flagellata dal maltempo, che ha provocato sia vittime che ingenti danni. Da quel momento a fine 2010 sono 196 i milioni di euro che la Regione ha investito o conta di investire nella difesa del proprio territorio. Purtroppo, in Toscana, sono 280 i comuni a rischio frane o alluvioni, ossia il 98% del totale.

Tra i 10 capoluoghi toscani, ben sette - Firenze, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Prato e Pistoia - presentano il 100% delle Amministrazioni classificate a rischio. Seguono Arezzo, Siena e Grosseto, rispettivamente con il 97, il 94 e l'86% delle municipalita' considerate a rischio. Come se non bastasse, otto comuni su dieci non svolgono un lavoro positivo di mitigazione del dissesto idrogeologico. E soltanto nel 3% dei casi sono state avviate iniziative di delocalizzazione delle abitazioni soggette a criticità.

Positiva, invece, la situazione relativa alla pianificazione dell’emergenza e all’organizzazione della Protezione Civile locale: il 96% dei Comuni ha predisposto un piano d’emergenza con il quale fronteggiare situazioni di crisi e il 75% delle Municipalità lo ha aggiornato negli ultimi due anni. Ecco una breve sintesi della situazione finanziaria. Cinque le province più colpite tra fine 2009 e inizio 2010 Lucca e Pisa sono le province che hanno subito i danni maggiori tra Natale 2009 e Epifania, seguite da Massa Carrara, Pistoia e Prato.

Dopo quegli eventi la Regione Toscana ha stanziato 58 milioni di euro per interventi urgenti nei territori colpiti, nelle province di Massa e Carrara sono stati finanziati interventi di mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico per quasi 19 milioni di euro. Tutti gli interventi sono realizzati o in avanzata fase di progettazione. Un accordo con il Governo per 126 milioni di interventi Entro il mese di novembre è attesa la firma di un accordo di programma tra Regione Toscana e Ministero dell'Ambiente per interventi urgenti, utili a mitigare il rischio frane e alluvioni in Toscana.

Di questi, 59 milioni li metterà l'amministrazione regionale e 67 il Ministero che torna a finanziare interventi per ridurre il rischio idrogeologico dopo un anno di “rubinetti chiusi”. I 126 milioni saranno distribuiti per realizzare opere necessarie per la messa in sicurezza del territorio. Si tratta di un intervento importante anche se ben lontano dalle necessità. Tanto per dare l’idea delle necessità il solo piano dell’Autorità di bacino del fiume Magra prevede interventi per più di 350 milioni di euro.

Considerando che l'area del Magra è circa un decimo della Toscana, per mettere in sicurezza tutta la regione ci vorrebbero più di 3 miliardi di euro. I 126 milioni saranno spesi così: 21 milioni finanzieranno 46 interventi in tutta la Toscana per ridurre il rischio di frane e smottamenti. Di questi, 13 sono concentrati nella provincia di Massa per un importo di 4,5 milioni; 57 milioni saranno destinati alla riduzione del pericolo di alluvioni e esondazioni con la programmazione di 38 gli interventi su tutta la regione di cui 4 concentrati nella provincia di Massa per un importo di 2,5 milioni; 48 milioni saranno finalizzati alla difesa dei centri abitati dall’erosione costiera.

Di questi, 22 milioni saranno destinati alla provincia di Massa. Piano straordinario per la manutenzione dei boschi Si tratta di un intervento annunciato dal presidente Rossi in campagna elettorale e già approvato dalla giunta. Prevede uno stanziamento di 44 milioni in 3 anni, di cui i primi 12 solo per il 2010. serviranno la manutenzione dei boschi e le piccole opere idrogeologiche. Risorse che si aggiungeranno ai 30 milioni di risorse ordinarie per il programma forestale.

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