''Pendolari in piedi e stretti come sardine''

"Sono il sovraffollamento e i vagoni insufficienti uno dei problemi maggiori dei treni del Valdarno - afferma Da Re - si viaggia in piedi, stretti come sardine, in particolare sui treni nelle ore di punta del pomeriggio, al rientro nel Valdarno".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2010 15:02
''Pendolari in piedi e stretti come sardine''

Sono già 4 i reclami presentati dal Comitato Pendolari Valdarno Direttissima alla Regione in soli 10 giorni. "Sono il sovraffollamento e i vagoni insufficienti uno dei problemi maggiori dei treni del Valdarno - afferma il portavoce dei pendolari, Maurizio Da Re - si viaggia in piedi, stretti come sardine, in particolare sui treni nelle ore di punta del pomeriggio, al rientro nel Valdarno". Sotto accusa i treni diretti della linea Firenze-Foligno e Firenze-Roma, che usano la Direttissima.

"Sono treni composti da 8 carrozze per 604 posti - sottolinea Da Re - negli ultimi giorni ma anche in passato si sono dimostrati insufficienti ad accogliere il picco dell'afflusso dei pendolari del Valdarno. In particolare il treno delle 18.13 da Firenze è stracolmo di gente - sostiene Da Re - la Regione e Trenitalia devono aumentare i vagoni o cambiare il treno, mettendoci un Vivalto a 6 o a 8 carrozze, che permetterebbe per volta dai 100 ai 300 posti in più per i pendolari del Valdarno". Il portavoce dei pendolari ha posto alla Regione anche il problema dei treni in ritardo nel Valdarno, che diventanto "puntuali" o arrivano addirittura in anticipo alle stazioni finali di Roma e di Foligno, modificando così le statistiche di Trenitalia, fondamentali per gli eventuali rimborsi ai pendolari.

"E' inammissibile il trucco dei tempi di percorrenza - protesta Da Re - i treni accumulano ritardi per entrare sulla Direttissima a causa delle interferenze dei Frecciarossa, a Figline e soprattutto a Firenze Rovezzano, ma poi corrono velocissimi nella galleria San Donato e hanno tempi di percorrenza ampi fra Montevarchi ed Arezzo e di arrivo alle stazioni finali. Così i treni in ritardo nel Valdarno diventano puntuali a Roma o a Foligno. In questo modo i treni sulla linea aretina risultano regolari - conclude amaramente Da Re - e ai pendolari del Valdarno non toccheranno mai i rimborsi-bonus per i rtardi".

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