Che fine ha fatto l'intesa Toscana-Umbria per rimborsare il ritardo dei treni?

Durante l'audizione al Consiglio della Provincia di Firenze il Comitato dei Pendolari Valdarno Direttissima, che per primo aveva sollevato la questione rimborso ritardi, rivela che dopo oltre un mese non c'è ancora l'accordo fra le due Regioni.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 giugno 2010 15:14
Che fine ha fatto l'intesa Toscana-Umbria per rimborsare il ritardo dei treni?

Non c'è ancora l'accordo fra le Regioni Toscana e Umbria sui treni "fantasma" del Valdarno della linea Firenze-Foligno, a distanza di oltre un mese dall'annuncio dato con enfasi dalla stessa Regione Toscana. Lo ha rivelato il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, durante l'audizione di venerdì pomeriggio presso la commissione trasporti del Consiglio Provinciale di Firenze. "Così diventano 'fantasmi' anche i pendolari del Valdarno che usano questi treni - afferma Da Re - eppure la Regione Toscana aveva dato ragione alla nostra rivendicazione, riconoscendo dopo 10 anni l'esistenza dei 12 treni diretti della linea Firenze-Foligno, di competenza della Regione Umbria, ma sovraffollati nelle ore di punta da migliaia di pendolari del Valdarno e di Arezzo".

Il portavoce dei pendolari indica come esempio il treno delle 18:13 in partenza da Santa Maria Novella e quello delle ore 8 dal Valdarno verso Firenze: "I treni fantasma spariscono dalla Toscana" aveva detto la Regione, ricorda il portavoce dei pendolari, così la Regione ammetteva la necessità del monitoraggio dei ritardi per rendere possibili i bonus-rimborsi, mai concessi nel Valdarno per i disservizi sulla linea aretina. "Il sospetto del mancato accordo fra le due Regioni è che sia più difficile del previsto - conclude Da Re - perchè, al di là della disponibilità della Toscana, la Regione Umbria ha probabilmente effettuato il monitoraggio dei ritardi dei treni nel tratto Perugia-Foligno piuttosto che nel Valdarno, che perciò sarebbe da realizzare ex novo a carico della Toscana".

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