Matteo Renzi ha presentato il nuovo Piano Strutturale per Firenze

Volumi zero, criteri di costruzione rigidi che tutelano l'ambiente con la certificazione di CasaClima. Azzeramento dei residui. Stop ai cambi di destinazione d'uso per i negozi che diventano appartamenti. Tre nodi essenziali: Duomo, Cascine ed Arno.

Redazione Nove da Firenze
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15 ottobre 2010 15:58
Matteo Renzi ha presentato il nuovo Piano Strutturale per Firenze

Il Piano Strutturale è qualcosa di veramente complesso da poter spiegare in un articolo, in un giorno, in un'ora, persino da parte di un sindaco comunicativo come Matteo Renzi, ma i punti espressi a nome dell'Amministrazione cittadina sono piuttosto chiari all'insegna del motto "Volumi Zero", ovvero si costruisce solo se da un'altra parte si trovano nuovi spazi liberi. Inoltre i criteri di valutazione sulle realizzazioni saranno basati sul metodo di certificazione energetica CasaClima (o KlimaHaus). I tre cardini saranno: il Duomo pedonalizzato, le strade limitrofe ed il recupero dell'intera zona, le Cascine come parco urbano più grande d'Europa da riqualificare, e l'Arno al quale tornare senza paura ed anzi avvicinandolo ancor più ai cittadini attraverso un percorso che ricorda quello di fiumi come il Tevere o la Senna. "Siamo i primi in Italia a farlo, a proporlo ed a farlo" lo ripete più volte Renzi che intende il passo compiuto più da un punto di vista psicologico che pratico.

"Si tratta di cambiare la filosofia da applicare al concetto di città" tipo un ritorno alla città ideale ed al concetto degli spazi organizzati, ben sfruttati, senza sprechi. Occorre "cambiare la mentalità" cosa spesso difficilissima specie per chi è stato abituato diversamente a poter disporre del disponibile. Non a caso attraversando il filo spinato di questo tema il Sindaco si rivolge ai suoi collaboratori chiedendo a che punto siano i lavori degli uffici di Urbanistica tenuti spesso sotto pressione dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri, con la conseguente impossibilità di velocizzare il lavoro che negli ultimi tempi si è accumulato.

"Erano nei nostri uffici anche stamani" rispondono in coro gli interpellati, a simboleggiare il trapasso da un recente passato ancora da chiarire pienamente. "Un piano che nasce da un'idea di fondo, i modelli che conosciamo non esistono più, vogliamo uscire dalla crisi costruendo meno e meglio con gli standard più alti di qualità e sostenibilità. Attenzione agli spazi inutilizzati come è avvenuto e avviene per Sant'Orsola piuttosto che l'ex sede dei Lupi di Toscana piuttosto che la Perotti a Coverciano, riqualificarli facendone abitazioni necessarie per le richieste che abbiamo a Firenze, senza intaccare ulteriore suolo.

Utilizziamo suolo solo se da altre parti distruggiamo, questo è il Volume Zero, e siamo i primi in Italia" Renzi parla di circa 2500 richieste di unità abitative sul territorio fiorentino e conta, all'interno di un'area come quella che si libererebbe dal complesso militare in prossimità di Scandicci piuttosto che su quella, più ampia, di Coverciano, di poterne ricavare 700. "Non è vero che non si costruisce più, però non saturiamo la città, non tutte le aree devono essere saturate, abbiamo mandato in pensione il concetto di saturazione: iniziamo ad evidenziare quelle aree in cui poter ricavare luoghi di incontro di aggregazione, una città che vuole luoghi di comunità per una ripartenza, ed abbattiamo i capannoni brutti" "Intanto riazzeriamo il conto - continua - poi se ci sono aree in cui si può intervenire partiamo con il credito edilizio, ovvero offrendo un Bonus in zone da noi individuate in cui poter realizzare il proprio diritto a costruire liberando spazi altrove.

Chi ha progetti pronti ce li porti, noi siamo pronti a lavorarci, penso ad esempio all'ex Manifattura" Un esempio? "Se un cittadino possiede un'autorimessa circondata da palazzi, mentre fino ad ora poteva costruire fino a fare pari con i palazzi adiacenti, adesso gli verrà chiesto di rinunciare a quello spazio sul quale realizzare invece un'area verde. In cambio individueremo una zona, tra quelle disponibili, sulla quale lo stesso soggetto potrà vantare lo stesso diritto di edificabilità più un 10% di bonus" Ma si è parlato anche di 'residui', quali sono i residui che verranno azzerati? "I residui sono i vecchi lotti potenzialmente edificabili - spiega Renzi - che consentivano di costruire ulteriormente alle costruzioni concesse o in corso di realizzazione ma sulle quali non vi erano atti di nulla osta da parte del Comune che detiene dunque il diritto di decidere in merito.

Con questo tuteliamo ad esempio le colline di Firenze. Ci sarà sicuramente da svolgere un ruolo legale importante, con i circa 30 soggetti che possono rientrare in questa restrizione, ma per quello ci sono gli avvocati, non io." "La prima richiesta dei cittadini, emersa anche dal percorso partecipato è la Vivibilità - spiega Renzi - non è facile far parlare tutti e dare una risposta a tutti, si va da chi chiede di spostare il cassonetto sotto casa a chi pensa a situazioni di più ampio raggio.

La partecipazione non può essere uno strumento per dare raguione a tutti" Ma il Piano Strutturale guarda anche a Castello? "Non dobbiamo essere silenti su questo, sono i media ad esser loquaci in materia, non solo loro, a volte anche qualche amministratore. Per noi è importante risolvere la questione Aeroporto, affinché i cittadini non abbiano gli aerei sulla testa, risolvere il nodo della Scuola Marescialli che poteva esser fatta diversamente e valutare anche la realizzazione delle opere private e delle case che un privato ha diritto di costruire.

Aspettiamo la convocazione della Regione che si è presa l'onere di risolvere la questione e riscrivere il PIT, piano di indirizzo territoriale. Noi siamo convinti che l'area sia la più idonea ad accogliere lo Stadio, la Cittadella, il Parco a tema, e tutto ciò che può starci; se gli amici della Regione intendono passare dalle parole ai fatti sono i benvenuti. Confermiamo la necessità del nuovco Stadio, se non sarà possibile arrivarci con la Regione, ci impegneremo in prima persona per dare a Firenze la struttura che merita" Per diverso tempo ha creato problemi e riscosso innumerevoli critiche l'idea di recuperare i negozi abbandonati per farne unità abitative con affaccio su strada: "Non sarà più consentito il giochino della trasformazione dei locali commerciali in appartamenti - continua il primo cittadino - allo stesso modo diciamo basta anche alla nascita sempre più massiccia di Bed and Breakfast, Affittacamere o altro in una città dove gli alberghi non mancano.

Pensiamo a migliorare le strutture che già abbiamo" Su quest'ultimo tema in molti hanno sempre ritenuto che la diversificazione consentisse una sorta di mercato al ribasso con possibilità, soprattutto per i giovani, di accedere a condizioni vantaggiose ad un pernottamento sul suolo fiorentino, ciò che era stato criticato non era tanto la presenza di B&B ed Affittacamere quanto lo scarso controllo sulle licenze rilasciate anche a chi gestiva in modo dubbio gli ambienti posti a disposizione dei clienti. Quali i tempi per vedere pienamente efficace il nuovo Piano Strutturale? "Dalle 11 di oggi è stato sottoscritto dalla Giunta.

Una volta consegnato al Consiglio ci sono 20 giorni di tempo per discuterlo ed approvarlo, credo che il presidente Giani nelle prossime sedute lo porterà all'attenzione dei Consiglieri. Altri 60 giorni sono necessari per la pubblicazione. Per stare nei tempi darei come data la metà di febbraio" "Per quella data io concluderò la mia esperienza di Assessore all'Urbanistica" conclude il sindaco Matteo Renzi che, dopo aver ereditato una difficile situazione, per non definirla disastrosa, dalla precedente gestione Domenici incapace di vagliare l'atto all'interno del periodo di competenza legislativa, si è autodelegato il tema urbanistico proprio per seguire personalmente l'iter di realizzazione del delicato documento di indirizzo. di Antonio Lenoci

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