TAV: rinviata l'udienza sul ricorso dei cittadini

Edifici fantasma, De Zordo: “Cosa osserva l’Osservatorio?”. In commissione Mobilità e Infrastrutture, accolta con favore la mozione del gruppo Udc punta a “condizionare” il servizio di spola su criteri precisi: 3000/5000 passeggeri l’ora

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2010 15:19
TAV: rinviata l'udienza sul ricorso dei cittadini

Firenze – Nuova stazione dell’Alta Velocità a Firenze, tutto ruota attorno a numeri di passeggeri e tempi di collegamento. In commissione Mobilità e infrastrutture presieduta da Fabrizio Mattei (Pd), ha accolto favorevolmente la mozione a firma del Gruppo Udc perché il sottoattraversamento della linea ferroviaria sia “condizionato” al rispetto di caratteristiche definite “indispensabili” dal consigliere Marco Carraresi. Le caratteristiche riportate nella mozione e su cui la commissione si è riconosciuta all’unanimità, pur rimandando l’approvazione formale alla prossima riunione, sono essenzialmente due e insistono sul fatto che in fase di approvazione del progetto di collegamento del servizio spola tra lo scalo di Santa Maria Novella e la nuova stazione Alta Velocità area Belfiore, capacità oraria di trasporto e tempi di percorrenza (inclusa la fermata intermedia), siano fissate su “idonee caratteristiche trasportistiche”.

In buona sostanza il futuro servizio navetta dovrà consentire lo spostamento di passeggeri compresi tra 3000 e 5000 e il tempo di percorrenza dovrà essere compreso nel range 5/7 minuti. La mozione intende inoltre impegnare la Giunta a fornire al Consiglio regionale “periodici aggiornamenti, a cadenza almeno trimestrale, sull’andamento dei lavori”, oltre che ad assicurare “massima trasparenza e garanzie sui rischi di danneggiamento degli immobili presenti nelle zone soggette ad escavazione” anche allargando la fascia individuata obbligando la predisposizione di testimoniali di stato (ovvero la fotografia ante operam dell’immobile avvicinato o sottopassato dalla galleria, che dovrebbe servire come termine di raffronto).

Collegata al testo esposto in commissione da Carraresi, un’interrogazione (a firma dello stesso gruppo Udc) sulla quale ha risposto l’assessore alle Infrastrutture Luca Ceccobao. Nel documento si chiede di conoscere, tra l’altro, la posizione tenuta dalla Regione nel corso della Conferenza di Servizi sul progetto preliminare così come quali iniziative l’Esecutivo intende assumere “prima” della convocazione della stessa Conferenza sul progetto definitivo di collegamento fra i due scali.

L’assessore ha evidenziato che la posizione della Regione è stata quella di “confermare la condivisione del quadro complessivo degli interventi previsti nel progetto preliminare riconoscendo, nel documento riassuntivo predisposto da Italferr, tutte le indicazioni e le condizioni individuate dai tavoli tecnici per la progettazione definitiva (compresa la necessità di un’analisi trasportistica come richiesto dal comune di Firenze), con ulteriori precisazioni e integrazioni”. Ceccobao ha inoltre ricordato che il Comune di Firenze “non ha manifestato un dissenso preclusivo alla realizzazione del progetto”, ma ha “confermato la necessità che questo debba essere integrato secondo quanto contenuto nella delibera della Giunta comunale” nella quale si specifica che il collegamento “non risulta previsto in precedenti accordi” e appare dunque “necessario un approfondimento relativo agli aspetti urbanistici e ai riflessi sul sistema complessivo della mobilità” anche compiendo una “indagine dettagliata sulla possibile utenza”.

“Le iniziative che si intenderanno assumere prima della convocazione della Conferenza dei Servizi – ha detto Ceccobao - sono quelle di far partecipare gli uffici regionali ai tavoli tecnici, proseguendo con il coordinamento degli stessi da parte della Regione, per seguire e definire i successivi livelli di progettazione specifici nei quali potranno essere effettuati ulteriori approfondimenti”. Contestualmente la Regione attiverà tutte le “azioni necessarie affinché RFI definisca in tempi rapidi e in coerenza con i pareri espressi il progetto definitivo”.

Domani 17 settembre 2010 doveva tenersi l'udienza del ricorso che oltre cento cittadini hanno fatto per chiedere di fermare i lavori del sottoattraversamento AV di Firenze. Siccome il fascicolo relativo è stato assegnato ad un nuovo giudice, il dottor Fabbrini, l'udienza è stata rinviata in data da destinarsi. Anche la presenza dei ricorrenti e dei simpatizzanti in piazza San Firenze, per sensibilizzare cittadini e turisti sulla vicenda del Passante AV, è stata rinviata. Nel frattempo i disagi per i cittadini arrivano, come ad esempio nella zona dei Macelli, dove i cantieri arrivati in mezzo a via Circondaria costringono in traffico ad interminabili code e i residenti a pesanti aerosol di idrocarburi e polveri fini. "A proposito della querelle tra il sindaco Renzi e l'AD delle Ferrovie Moretti sui 40.000 m2 di edifici da realizzare a Campo di Marte -sottolineano dal Comitato contro il Sottoattraversamento AV di Firenze- ci pare di ricordare che quel lotto faceva parte di un protocollo di intesa che prevedeva ben 140.000 m2 di edifici da realizzare in aree delle ferrovie.

Altri comitati avevano a suo tempo denunciato l'enormità della quantità di cemento da spalmare su Firenze. Con l'occasione il questo Comitato chiede al sindaco di negare tutta l'operazione che ha solo sapore di cemento; in questo momento ci pare che Renzi stia dimenticando 100.000 m2 di favori che le ferrovie non meritano". “Prima la notizia dell’aumento degli edifici coinvolti dai lavori dell’Alta Velocità per i quali è garantito il testimoniale di stato da 277 a oltre 2000 – così come sembra aver affermato RFI e Nodavia in tribunale – poi la notizia riportata nella narrativa del dispositivo del TAR della Toscana per il quale i lavori coinvolgeranno l’area tra Campo di Marte e la Fortezza solo nel 2013, oggi poi viene inserito nel dibattito sulla TAV anche il futuro dell’accordo del 28 ottobre 2008 sulle aree ferroviarie." – afferma il Consigliere Comunale Tommaso Grassi.

“Su tutti questi aspetti è necessario addivenire prima possibile ad un chiarimento e l’Amministrazione Comunale deve prendere una posizione chiara : in ogni caso rigettiamo che possa essere avviata una trattativa con Ferrovie per ‘alzare il prezzo’ di fronte ad un’opera come quella del sottoattraversamento dell’Alta Velocità e della stazione Foster che mettono a rischio il futuro del territorio fiorentino. Su questi temi non possono esserci trattative economiche se non quelle che modificano il progetto alla base, cancellando il sottoattraversamento e cambiando la localizzazione della stazione, per ridurre a zero i rischi per la cittadinanza e per il territorio fiorentino.” “Per adesso, oggi abbiamo inserito nel Consiglio Comunale di lunedì prossimo, una interrogazione sul futuro delle aree ferroviarie a cui da giugno scorso l’Amministrazione non ha ancora risposto.

Speriamo di poter ricevere una risposta chiara e definitiva in merito; che possa ricalcare la posizione, da noi apprezzata nei mesi scorsi, riguardo l’intenzione di non recepire nel Piano Strutturale neppure un metro quadrato di quanto previsto nel protocollo d’intesa con Ferrovie dell’ottobre 2008. – conclude Grassi - Non capiamo, in quest’ottica, come mai nel dibattito degli ultimi giorni la questione sia stata rimessa in discussione dal Sindaco stesso: un cambio di rotta su questo sarebbe davvero preoccupante.” "Dovevano essere cantieri di vetro, per simboleggiare la massima trasparenza e informazione dei cittadini, e invece tutto procede nella massima confusione e mancanza di chiarezza -commenta la consigliera comunale Ornella De Zordo- Gli edifici a rischio prima erano 200, poi 277, poi l’avvocato di RFI in udienza davanti al giudice ha affermato che invece erano 2000, cifra ben più credibile.

L’Osservatorio Ambientale, che non si sa bene cosa osserva, nel frattempo tace, ma a domanda specifica risponde che l’avvocato si è sbagliato. Siamo alla farsa, o al gioco delle parti: più polverone si alza meno si capisce cosa c’è dietro. Intanto, con il beneplacito dell’Osservatorio Ambientale, che sta garantendo solo RFI e Nodavia e non certo l’interesse dei cittadini, si prosegue con lavori mai autorizzati e si riversa traffico pesante sulle strade di Firenze, violando le prescrizioni della VIA.

Insomma, alla faccia della trasparenza, quest’opera non si sa quanto costerà, non si sa quanto dureranno i cantieri, non si sa a cosa servirà. L’unica certezza è che i danni saranno pesanti e duraturi". La Galleria di San Donato, lungo la Direttissima Firenze-Roma, è toccata dall'accordo che gli Enti locali hanno siglato per l'Alta Velocità. Dunque la messa in sicurezza e gli accorgimenti sul versante della protezione civile, come richiesto anche dai Comitati dei pendolari Valdarno e Mugello, rientrano nell'accordo.

L'assessore provinciale ai Trasporti Stefano Giorgetti ha risposto in questo senso a due distinte interrogazioni di Rifondazione comunista e della Lega Nord. Per Andrea Calò (Rifondazione comunista) "rimane la necessità di recuperare funzionarità ai convogli, alle reti, e di mettere anche in sicurezza tutto il trasporto, predisponendo il turn-over delle autovetture. Alle misure che saranno adottate per effetto dell'accordo, dovrà essera datta massima pubblicità e accessibilità agli atti".

Marco Cordone, della Lega, prende atto della risposta: "Verificheremo sul campo - ha detto - quanto illustrato dall'assessore".

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