Cento luoghi: la notte dei desideri

Entusiasmo e affluenza di giovani nelle assemblee di ieri sera. Ma effimere prospettive per un progetto di comunicazione politica che rischia di frustrare le speranze dei cittadini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 settembre 2010 15:05
Cento luoghi: la notte dei desideri

di Andrea Chiga e Nicola Novelli Foto di Stefano Romagnoli FIRENZE- Ieri sera hanno avuto luogo le 100 assemblee organizzate dall'Amministrazione comunale guidata da Matteo Renzi per consultare i fiorentini sul destino della propria città. Nove da Firenze ha deciso di seguirne alcune per capire la reazione della cittadinanza e la possibilità che le proposte avanzate nell'occasione riescano davvero a determinare il futuro della città. Siamo stati nella zona nord di Firenze, che pare quella interessata ai processi di cambiamento più incisivi e sconvolgenti di tutta l'area urbana.

Gli incontri ospitati in edifici comunali e non cominciavano tutti alle 21:00 per terminare entro le 23:00, ora in cui è stata scattata una foto ricordo ai partecipanti e i dipendenti comunali hanno realizzato una sintesi della discussione, pubblicata in tempo reale in Rete Civica. In via del Pratellino presso il centro per l’impiego di Campo Marte, si discute dell'ex edificio delle Poste Italiane. Presenti poco meno di 30 persone. L'assemblea è durata circa 90 minuti. Nove da Firenze scambia due parole con una giovane coppia ed un signore più anziano.

I due giovani sedicenti impegnati ed elettori della lista Un'altracittà, hanno seguito in passato alcune assemblee del Comitato No Tav, ma sono alla prima esperienza partecipativa. Valutano discreta l'affluenza, comparandola con quella delle assemblee No Tav, alle quali non partecipano nemmeno tanti di quelli che abitano negli edifici a rischio, ma ritengono inutile la discussione, visto che ancora non si sa se l'edificio sarà davvero abbattuto. Né ritengono positiva l'organizzazione di assemblee in contemporanea perchè avrebbero voluto seguire anche quella all'ex Meyer.

Il signore è anche lui soddisfatto che si sia riusciti a discutere di qualcosa, ma non è convinto dell'utilità pratica dell'assemblea. Prima delle elezioni non aveva grossa simpatia per Matteo Renzi, ma ora gli sembra che il sindaco stia facendo qualcosa, considerando che solitamente al primo mandato non si riesce a fare granché. Alle Cure, presso il Circolo AICS "La Saletta" l'assemblea termina verso le 23:00. Presenti oltre 150 persone. Un gruppo composto da giovani e anziani si trattiene all'uscita per continuare a discutere.

Sono tutti soddisfatti dell'iniziativa, del fatto di essere stati riuniti a discutere di qualcosa, di aver messo nero su bianco le proprie idee. Anche se confessano di non aver capito un granché dei progetti illustrati.

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Spostiamoci a Novoli dove gli interventi urbanistici sono persino più controversi e impattanti. Alle 21:00 Nove da Firenze è all'edificio D5 del polo umanistico dell'Università di Firenze.

Si parla del complesso del Multiplex. Alla presenza della Preside di Scienze Politiche i cittadini, una cinquantina prendono posto nell'aula. Sorprende la quantità di giovani, forse alla prima esperienza partecipativa. Sono presenti anche attivisti di un Comitato dei residenti del quartiere. Introduce una funzionaria della Direzione Urbanistica che sintetizza la situazione dei cantieri che interessano l'area ex Fiat da molti anni. Gli schermi dell'aula proiettano l'immagine satellitare di Novoli.

Il primo a parlare è un giovane che chiede un chiarimento. Domanda quale sia lo stato giuridico dell'area. Solo allora la funzionaria comunale spiega che la proprietà del Multiplex è oggetto di un procedimento penale per abuso edilizio sulla base di un esposto di cittadini, che il cantiere è stato posto sotto sequestro giudiziario per un anno e che in tutto questo tempo sono pure scadute le licenze regionali per la realizzazione di un cinema multisala. Ma allora di cosa stiamo discutendo? Se l'area è di proprietà privata quanto possono incidere le intenzioni dell'Amministrazione pubblica e i desideri dei residenti? Alle 22:00 ci spostiamo alla Casa della Cultura, in via Forlanini dove si discute dell'ex Panificio Militare di via Mariti.

Al piano superiore i pensionati ballano il liscio, in una saletta di sotto si sono raccolte una trentina di persone, ma quando arriva Nove da Firenze la discussione è in pausa. Riconosciamo Nicla Gelli del Comitato Ex Panificio Militare e le domandiamo se sa che alle 23:00 dovranno chiudere la discussione. Corre ad avvertire il funzionario comunale che è necessario riprendere immediatamente l'incontro, per consentire a tutti di esprimersi. Prendono la parola un uomo e una donna. Il primo invita il Comune a “buttare giù il muro” e ad aprire l'area al pubblico, la seconda spiega che nella piccola area verde oltre la recinzione si potrebbe realizzare un parco giochi e raccomanda di limitare l'edificazione privata, rispetto ai 250 appartamenti programmati.

Lasciamo la sala in compagnia di Mario Razzanelli, capogruppo di Lega Nord Toscana in Palazzo Vecchio: “Stasera ci tenevo a essere presente in tre luoghi simbolo delle mie battaglie per Firenze. Prima di tutto all’ex Panificio Militare, dove sono stati dibattuti i temi relativi a tramvia, Tav e cementificazione della città. Ora mi reco in Piazza Elia Dalla Costa, nel quartiere del Mostro di Gavinana. Infine, sarò in Piazza Duomo, oggi pedonalizzata grazie al referendum vinto nel 2008 da tutta la città”.

Nove da Firenze domanda a Razzanelli se gli pare strano che il Comune di Firenze, dopo aver rinunciato al diritto di prelazione sull'Ex Panificio Militare, consentendo l'acquisto a una società immobiliare privata, si rivolga ai cittadini per sapere cosa vorrebbero (o avrebbero voluto?) fare dell'area: “Siamo ancora fermi al dicembre 2008 -ci risponde il consigliere della Lega Nord- quando le inchieste giudiziarie fecero crollare la giunta Domenici. Ricordo che dal 27 novembre 2008, giorno delle dimissioni dell'Assessore all'Urbanistica Gianni Biagi, fu un'escalation clamorosa di fallimenti politici, dal ritiro del Piano Strutturale al sindaco Leonardo Domenici incatenatosi a Roma.

Firenze è rimasta ferma lì e la Giunta Renzi non ha sciolto ancora i grandi nodi urbanistici irrisolti dal Piano Strutturale mai approvato. Il fatto è che il nuovo Sindaco continua ad essere strattonato dai poteri forti, che a livello nazionale si saldano per realizzare insieme le grandi opere e i grandi cantieri”. Alle 22:30 Nove da Firenze arriva al nuovo-vecchio Palazzo di Giustizia di viale Guidoni. L'aspetto della struttura è impressionante. L'edificio principale è tutto illuminato e nel suo ventre si può percorrere una enorme galleria, sorta di piazza coperta, che sarà un po' il cuore dell'istituzione giudiziaria.

I cittadini se ne stanno andando in anticipo. Ma come? La consultazione è già finità? “Ma no -ci rassicura l'Assessore Angelo Falchetti, che ha la delega al Patrimonio e stasera aveva l'incarico di introdurre la discussione di Novoli- è andato tutto bene. Calcoliamo di aver avuto circa 400 persone, che dalle 18:00 di oggi hanno potuto visitare il grande cantiere, mentre stasera all'incontro erano presenti oltre 200 persone. Siamo soddisfatti dell'ampia partecipazione e del dibattito animato dai diretti interessati, i dipendenti degli uffici giudiziari, gli avvocati, i tecnici, che in futuro animeranno questo importante luogo della città”.

Sicché dopo 80 minuti di discussione i funzionari comunali sono già ai computer per redigere la sintesi che verrà pubblicata on line. Tra la gente che sciama via ci avvicina un noto avvocato amministrativista: “Macché, non hanno saputo spiegarci nulla, il cantiere è incompleto, mancando ancora diversi corpi di edificio, né sanno garantire quando la struttura principale sarà completata con gli arredi interni, senza i quali il trasloco da piazza San Firenze non può cominciare”. Nove da Firenze riconosce, tra gli altri, l'ex consigliere comunale di Forza Italia Jacopo Bianchi: “E' vero, una discussione tra addetti ai lavori.

Niente di concreto, se non la notturna passeggiata nel palazzone”. La sensazione è quella di aver partecipato ad una piacevole serata, in cui i fiorentini hanno potuto, almeno per un momento, riappropriarsi di tanti spazi della città, scomparsi alla vista per anni dietro enormi transenne di cantiere. Gradevole pure la visione di tanti giovani partecipanti, pieni di curiosità e speranze per il futuro di Firenze. Ma non sembra si possa andare oltre questo. Sopratutto sorprende l'invito a parlare di cose già decise, oppure di beni che non essendo pubblici, ma di proprietà privata, non consentono alcun margine di intervento all'Amministrazione.

Sarebbe stato meglio definire preventivamente i margini prospettici e sopratutto finanziari dell'operazione Cento Luoghi, che ha espresso la capacità comunicativa della Giunta, ma forse pure illuso in maniera effimera tanti cittadini pieni di speranze. Che ne sarà tra un anno di tutte le proposte di ieri sera? Qualcuna sarà raccolta dal Sindaco Renzi, oppure avranno lo stesso destino di tanti palloncini colorati, trascinati via dal tempo ventoso della politica fiorentina?

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